Sono convinta che ognuno di noi nasca con una propria scintilla vitale che lo anima. Nessuno ne sa molto all’inizio, ma con l’andare del tempo ci si scopre e ci si conosce.
Come al solito gli antichi greci avevano capito l’antifona molti secoli prima di noi e avevano un detto interessante in proposito: “Gnōthi seautón” traducibile nella massima “Conosci te stesso”.
Starete pensando “Elementare Watson!”, ma vi assicuro che, per quanto possa sembrare banale, dovremmo farci questa domanda a più riprese nel corso della nostra esistenza poiché scoprire la risposta ci permetterà di giungere alla nostra verità. Potremo di conseguenza fare le scelte migliori per noi stessi in campo lavorativo, amoroso, familiare fino anche alle scelte secondarie, assai meno importanti, come la scelta di un libro da leggere, un passatempo a cui dedicarsi o una serie TV da seguire.
La serie “The X-Files” è un grande classico che può essere riscoperto anche oggi da chi ha un gusto ben preciso. Vi porto il mio esempio che vi spiegherà come mai, per me, questa serie rappresenta a tutt’oggi una pietra miliare.
Ovviamente tutti iniziamo da bambini a mettere a nudo il nostro “io” e scopriamo che ci sono generi e gusti che preferiamo rispetto ad altri.
I miei genitori avevano già avuto qualche avvisaglia sulle mie preferenze in quanto mentre tutti gli altri bambini leggevano “Topolino”, la sottoscritta leggeva “I Piccoli Brividi”. Una volta mia madre mi portò al cinema convinta che ci fosse il film “Bianca e Bernie”, un delizioso cartone animato targato Disney, ma si sbagliò e scoprì che davano “Terminator 2”. Questo tipo di film certamente non avrebbe attratto una bambina. Al contrario di ogni previsione andò a finire che la trascinai io a vederlo. Cercai in tutti i modi di eludere il veto imposto dai miei genitori per trovare il modo di vedere “IT”, anche se riuscii a vedere il film intero solo dopo tanti anni.
Forse una fortunata manciata di voi ricorderà che, ad una certa ora della sera, su Italia Uno, nel caldo frinire dell’estate di fine anni ‘90, mandavano in onda gli episodi di “X-Files”. Inizialmente mia madre non voleva che li guardassi, ma vista la mia insistenza e i miei trascorsi, trovammo un accordo e ci mettemmo a guardarli insieme sul piccolo televisore in cucina. Il nostro era diventato un appuntamento settimanale al quale nessuna delle due voleva rinunciare. Se perdevamo una puntata era un vero dramma!
Gli agenti Mulder e Scully divennero i primi personaggi televisivi a cui mi appassionai profondamente. Lui era l’affascinante agente che “voleva credere”, che cercava la verità e veniva puntualmente ostacolato. Arrivava spesso molto vicino a poter dimostrare che gli alieni, i sensitivi, le persone con poteri paranormali erano reali e vivevano in mezzo alle persone comuni, ma veniva sempre rimesso al suo posto. Scully invece era la classica scienziata tutta d’un pezzo. Rappresentava la classica giovane donna con un potenziale notevole, ma invece di proseguire e di far carriera all’interno dell’FBI, viene affiancata allo “Spettrale Mulder”, nei sotterranei, in quanto è palese che qualcuno ai piani alti dell’organizzazione voglia tenerlo d’occhio da vicino. Pian piano tra i due colleghi sboccia un affetto che profuma d’amore, anche se non sfocerà mai in nessun genere di relazione amorosa, e la loro collaborazione diventa il cardine della serie televisiva. Tuttavia Scully, per carattere e per educazione accademica, non riesce a credere a ciò in cui crede Mulder. Essendo inoltre sempre assente nei momenti in cui l’evento paranormale dell’episodio si palesa, si rimane spesso appesi all’amo sperando che nel prossimo episodio succeda qualcosa, davanti ai suoi occhi, e che lei si convinca finalmente che il suo collega ha ragione.
Per non parlare poi della genialità in sé dei misteri paranormali a cui il creatore Chris Carter ha dato vita. Nessun episodio è uguale a sé stesso e non si è mai annoiati.
Inoltre apprezzo anche il coraggio degli autori nel denunciare parafrasando alcuni meccanismi corrotti di chi governa un popolo, concetto applicabile a tanti paesi e sistemi di controllo nel mondo, come ad esempio la prassi del governo ombra. Quest’ultimo è rappresentato da un manipolo di persone che si fanno chiamare “Il Consorzio”, il cui obiettivo è quello di tenere all’oscuro la popolazione sulle proprie reali intenzioni sviando l’attenzione attraverso i mass media.
Infine, ricorderò sempre le musiche della serie che sono passate alla storia. Riuscivano a creare immediatamente una forte sensazione di suspense, pericolo e disagio coinvolgendo lo spettatore in pochi minuti.
In poche parole: se anche voi non riuscite a fare a meno di un bel film ricco di suspense, horror, fantascienza o un buon thriller e vi siete persi l’occasione di vedere gli X-Files negli anni ‘90, vi consiglio di comprarvi un cofanetto e farvi una bella scorpacciata di episodi. Sono certa che, anche oggi, questa serie vi potrà lasciare il segno.
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Crediti
Ideatore Chris CarterInterpreti e personaggi: David Duchovny: Fox Mulder Gillian Anderson: Dana Scully Robert Patrick: John Doggett Annabeth Gish: Monica Reyes Mitch Pileggi: Walter Skinner William B. Davis: L’uomo che fumaMusiche Mark SnowProduttore esecutivo Chris Carter, R. W. Goodwin, Howard Gordon, Frank Spotnitz, Vince Gilligan, John Shiban, Kim Manners, Glen Morgan, James Wong, Michelle MacLaren, Michael W. Watkins, David GreenwaltCasa di produzione Ten Thirteen Productions, 20th Television (1993-95), 20th Century Fox Television (1995-2002)