Da ottobre 2019 ad aprile 2020, 17 spettacoli fra teatro, danza e circo contemporaneo. Fra ritorni e nomi nuovi, produzioni italiane ed europee e nuove produzioni siciliane.
Il 6 ottobre, con “SEI. E dunque, perché si fa meraviglia di noi?” di Roberto Latini (in scena Pier Giuseppe Di Tanno) prende il via la 14esima edizione di Altrescene, la rassegna che presenta le più attuali tendenze della creazione contemporanea italiana ed europea, confrontandole con progetti, dinamiche e professionalità della nuova realtà artistica siciliana. Altrescene è ormai “marchio di fabbrica” di Zo centro culture contemporanee di Catania, unico centro multidisciplinare in Italia, riconosciuto dal Mibac.
Un cartellone intenso, diciassette appuntamenti, alcuni dei quali in più di una replica. La ricerca artistica di questa stagione è caratterizzata dal rapporto con il corpo: il corpo poetico solo nello spazio, la sua relazione con il suono, fino alla sua destrutturazione con un processo che lo riduce a pupazzo o oggetto.
La manifestazione è realizzata attraverso consolidati rapporti di collaborazione e partenariato con attive realtà culturali del territorio quali La Rete Siciliana di Drammaturgia Contemporanea Latitudini, TeatroMobile e Palco Off di Catania. E la partnership istituzionale con l’Università di Catania.
Zo si conferma così come luogo vivo ed identitario per le arti sceniche contemporanee, con un’offerta culturale di qualità, in grado di raccordarsi con quella delle altre città europee.
LA SCENA NAZIONALE E INTERNAZIONALE. Primo spettacolo in cartellone, il 6 ottobre, “SEI. E dunque, perché si fa meraviglia di noi?”, il testo de-costruito da Roberto Latini, tratto da Sei personaggi in cerca d’autore e con un solo attore in scena: Pier Giuseppe Di Tanno, scelto per rappresentare il percorso di approfondimento con la drammaturgia pirandelliana – dopo I Giganti della montagna.
Il 19 ottobre il ritorno della Compagnia Stalker Teatro con “La Nebbia Della Lupa”, una performance dal forte impatto visivo e musicale che invischia lo spettatore in una rete di percezioni differenti, stimolando la sua ricostruzione critica e creativa. Regia di Gabriele Boccacini, musiche originali degli Ozmotic.
Il 1° febbraio 2020 andrà in scena “My place” di Qui e Ora Residenza Teatrale, con Francesca Albanese, Silvia Baldini e Laura Valli. Due sguardi sul femminile. Si incontrano la ricerca di un movimento che nasce da corpi non convenzionali e la sperimentazione sulla drammaturgia autografa, lo sguardo ironico e l’indagine sul contemporaneo.
Il 16 febbraio la Piccola Compagnia della Magnolia presenta “Mater Dei”, libera variante sul tema del mito da un testo inedito di Massimo Sgorbani: con Giorgia Cerruti e Davide Giglio.
Il 22 febbraio, arriva per la prima volta in Sicilia la compagnia Teatrino Giullare con “Finale di partita”, spettacolo vincitore del premio UBU 2006, del premio della Critica, del Premio della giuria al 47° Festival internazionale Mess di Sarajevo 2007.
Il 18 e 19 aprile in scena il “teatro degli oggetti” di “L’avare: d’après Molière”, interpretazione in francese (ma di facile comprensione per tutti) di Olivier Benoit e Alexandre Jean. Un adattamento del grande classico in cui l’oro viene sostituito dall’acqua e dove i personaggi sono “incarnati” dai rubinetti, prodotto da Tabola Rassa (Spagna-Francia).
Il 1° aprile il pluripremiato (UBU 2013 e 2015, Miglior Attore Premio Hystrio 2014, Premio ANCT 2015) “Un bès – Antonio Ligabue” di e con Mario Perrotta. Una produzione del Teatro dell’Argine in collaborazione con Teatro Sociale di Gualtieri.
LA DRAMMATURGIA SICILIANA. Sette gli appuntamenti in cartellone. Il 26 e 27 ottobre, l’ultima realizzazione di Turi Zinna e la sua equipe di Laboratorio Quadri Drammaturgici Sonori: “Shock in my town”, una produzione con la quale la Retablo consacra trent’anni di attività, per la regia Di Federico Magnano San Lio, musica di Fabio Grasso e Giancarlo Trimarchi, videoart di Luca Pulvirenti.
il 15 novembre, “82 Pietre” di Simone Corso, con Antonio Alveario, Simone Corso, Adriana Mangano, una produzione Nutrimenti Terrestri tra i vincitori dei Teatri del Sacro 2019.
Il 15 dicembre, sarà la volta della drammaturgia di Tino Caspanello con “Nta ll’aria”: sul palco Cinzia Muscolino, Tino Calabrò, Alessio Bonaffini.
Il 12 gennaio 2020, “Alla Furca”, testo e regia del catanese Orazio Condorelli, con Salvatore Tringali: oggetto di partenza della creazione è il Pataffio di Luigi Malerba, un’opera letteraria incentrata sull’arretratezza culturale e umana e sulla fame, simbolo dell’avidità del potere.
il 14 febbraio, il ritorno di Vuccirìa Teatro, una creazione site-specific per Zo a conclusione di una residenza di creazione di 10 giorni svolta insieme a 16 attori, performer e danzatori selezionati tramite un’apposita call: “Veni ca. Dammi un bacio” di e con Joele Anastasi ed Enrico Sortino.
Il 13 e 14 marzo due repliche per “La Canzone di Orlando”, il cunto di Giovanni Calcagno sulle vicende, legate soprattutto alla guerra, al fanatismo religioso (sia dei cristiani che dei musulmani), alle ragioni della politica e della conquista, le tecniche delle narrazioni tradizionali siciliane a braccio con la dizione di alcuni testi in endecasillabi in italiano e di brani in francese antico, in una messinscena efficace e molto attuale.
Dal 3 al 5 aprile torna in scena il celebre “Lupo” di Carmelo Vassallo, con una produzione Teatromobile per la regia di Guglielmo Ferro che mette in scena il testo del troppo poco ricordato attore e drammaturgo catanese. Una storia ambientata nella periferia popolare catanese, ma che può essere tranquillamente trasbordata in qualsiasi altra realtà del genere dove l’apparenza è più forte e radicata delle vere sensazioni.
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LA DANZA CONTEMPORANEA. Due i titoli in calendario. Il 9 novembre “Animal Inside”, del performer Slovacco Jaro Vinarsky, basata sul libro dello scrittore ungherese Lászlo Krásznahorkai e del pittore tedesco Max Neumann. Il 5 e 6 gennaio 2020, debutto per “Hands On”, coreografie di Emma Scialfa con il pianoforte di Fabrizio Puglisi, la chitarra di Paolo Sorge e la danza di Emma Scialfa e Marius Moguiba.
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IL CIRCO CONTEMPORANEO. Spazio alla clowneria il 25 e 26 gennaio 2020, con il graditissimo ritorno a Catania dei Baccalà Clown con l’acclamato “Pss Pss” di e con Simone Fassari e Camilla Pessi, vincitore di 12 premi internazionali, unico, incantevole, virtuoso e molto divertente, Pss Pss è uno spettacolo che mette in scena due clown contemporanei attraverso il linguaggio universale del corpo e dello sguardo. Personaggi senza parole, ci trasportano in una perfomance fuori dal tempo, con tutta la gravità, l’innocenza e la crudeltà dell’essere.
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