Testo e regia Marianna Esposito
Con Liliana Benini, Alessandro Cassutti, Marianna Esposito, Annalisa Falché, Karun Grasso
Assistente alla regia Diego Paul Galtieri
Scenografie Stefano Zullo
Foto e video Emanuele Limido
Produzione Compagnia TeatRing
In collaborazione con Mamimò
Con il patrocinio di Milano Loves You e GARIWO
Durata 70’
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Dopo il successo di Dr. Jeckyll e Mr. Aspie della scorsa stagione, la compagnia TeatRing torna all’Elfo con un nuovo spettacolo che parla di Giusti. Non eroi, ma gente comune che lotta e combatte per migliorare anche soltanto un metro quadrato di mondo.
Uno spettacolo che ancora una volta fa riflettere sull’Uomo, su noi stessi. Sul coraggio di agire scegliendo la cosa giusta.
Dopo il successo di Dr. Jeckyll e Mr. Aspie dello scorso gennaio, la compagnia milanese TeatRing torna in scena all’Elfo Puccini con un altro lavoro che fa riflettere sull’Uomo e su noi stessi. Come se non fosse un fulmine. La scelta degli uomini Giusti, in scena in prima assoluta il 23 settembre all’Elfo Puccini e poi il 23 gennaio al Teatro Giuditta Pasta di Saronno, racconta storie esemplari di donne e uomini esemplari, donne e uomini giusti.
Ma chi sono i Giusti? Persone realmente esistite che con le loro scelte hanno cambiato il corso della storia, rischiando e combattendo per salvare altri esseri umani da persecuzioni, guerre, pulizie etniche, ingiustizie.
Uomini e donne ‘qualunque’ che vediamo ritratti e raccontati in scena proprio nel momento cruciale della loro vita: il momento della scelta.
Nello scegliere i dieci Giusti di cui parlare, l’autrice e regista Marianna Esposito si è avvalsa anche del patrimonio di informazioni di Gariwo (GArdens of the RIghteous WOrldwide), associazione nata nel 1999 per ricordare le figure esemplari che hanno salvato vite umane e si sono opposte ai genocidi, che nel 2003 ha creato con il Comune di Milano il Giardino dei Giusti di tutto il mondo. La scelta spazia dunque geograficamente e cronologicamente, attingendo alla Shoah e alla guerra del Vietnam, ma anche alla nostra epoca con la lotta contro l’estremismo islamico, la salvaguardia della dignità dei migranti, la libertà di pensiero, così che le storie raccontate afferiscono ai più svariati ambiti, dallo sport all’attualità, dalla storia alla medicina.
Le dieci storie esemplari sono:
Rita Atrìa (1974-1992) figlia del boss mafioso Vito Atrìa, decise di collaborare con la giustizia. Ha lavorato a stretto contatto con Paolo Borsellino e le sue rivelazioni hanno reso possibili molti arresti. Si è tolta la vita poco dopo l’uccisione di Paolo Borsellino.
Miep Gies (1909-2010) all’epoca dell’occupazione nazista dell’Olanda era soltanto una ragazza, ma ebbe la volontà, insieme ad altre persone, di nascondere e aiutare la famiglia Frank nel tristemente celebre nascondiglio narrato nel Diario. Miep fu anche colei che trovò e nascose il diario di Anna, restituendolo al padre al termine della guerra.
Pietro Bartolo (1956-) non è un Giusto ufficiale, o quanto meno non ancora. Dal 1992 è stato responsabile del primo soccorso ai migranti che raggiungono le coste di Lampedusa, conducendo inoltre una campagna di sensibilizzazione su quanto accade su quelle coste: torture, violenze, morti, stupri. Attualmente è vicepresidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo. È il medico che detiene il record mondiale più triste che ci sia: quello per le autopsie.
Etty Hillesum (1914-1943) era una giovane ragazza ebrea che credeva nella “resistenza esistenziale”. Nonostante abbia avuto diverse possibilità per mettersi in salvo dalla deportazione, decise di non sfuggire al destino del suo popolo per praticare la compassione lavorando anche come assistente sociale nel campo di transito di Westerbork. Gli scritti che ha lasciato ci insegnano molto sul potere delle nostre scelte
Gino Bartali (1914-2000) non è solo il campione di ciclismo che tutti conosciamo. Bartali ha salvato centinaia di persone dalla deportazione nei campi di concentramento, portando documenti falsi nascosti nella sua bicicletta e sfruttando la sua notorietà per potersi muovere liberamente, con la scusa degli allenamenti.
Khaled al-Asaad (1932-2015) archeologo siriano, definito il “custode della storia”. È infatti stato ucciso brutalmente dai fondamentalisti islamici per aver nascosto i tesori archeologici di Palmira, destinati alla distruzione proprio dai fondamentalisti, ed essersi rifiutato di confessare quale fosse il nascondiglio. E’ stato ucciso ed esposto nella pubblica piazza con un cartello che lo additava come apostata blasfemo.
Irena Sendler (1910-2008) forse una delle più famose tra i Giusti. Di fede cattolica, ha salvato, con l’aiuto di altri membri della resistenza polacca, circa 2.500 bambini ebrei, facendoli uscire di nascosto dal ghetto di Varsavia, fingendoli morti, fornendo falsi documenti e trovando rifugi in case al di fuori del ghetto.
Dặng Thùy Trâm (1943-1970) definita “la Anna Frank del Vietnam” non è un Giusto ufficiale. Di buona famiglia, laureata in medicina, decide di non frequentare la specializzazione in chirurgia oftalmica alla quale era stata ammessa per diventare chirurgo negli ospedali da campo durante la guerra. Muore in un bombardamento. Lascia un diario, Questa notte ho sognato la pace, che documenta i suoi ultimi due anni di vita.
Luz Long (1913-1943) atleta tedesco che incarnava lo stereotipo della razza ariana, alle Olimpiadi di Berlino del 1936 non esitò, malgrado la competizione sportiva, a suggerire la strategia vincente a Jesse Owens, abbracciando l’atleta statunitense dopo la sua vittoria. La foto che li ritrae è diventata icona di quelle olimpiadi e della fratellanza tra i popoli. Per quel gesto Long fu inviato al fronte in Sicilia dove morì nel 1943.
Milena Jesenskà (1896-1944) giornalista e traduttrice praghese, creò una rete di soccorso agli ebrei. È stata un simbolo di libertà di pensiero. Credette al comunismo, per poi vedere la sua fede completamente disattesa dal regime. Assistette all’ascesa del nazismo in Europa e usò la sua influenza di giornalista ed intellettuale, senza mai piegarsi alla propaganda. Pagò con la vita i propri ideali.
“Abbiamo sempre avuto una sconfinata fiducia nella giustizia,” afferma l’autrice e regista Marianna Esposito “laddove per “giustizia” non intendiamo “legalità”, intendiamo il senso di cosa è GIUSTO. Abbiamo sempre creduto che gli esseri umani abbiano una bussola morale che non sbaglia mai. E che per questo sappiamo cosa è giusto e cosa non lo è. Quindi cosa significa essere Giusti? Significa AGIRE. Prendere una decisione, dire i NO giusti. A volte, anche i SI giusti. E la storia ci offre centinaia di esempi di persone comuni che hanno preso decisioni importanti e con il loro agire hanno salvato altri esseri umani, si sono ribellati alla mafia, hanno custodito l’arte, nascosto persone, aiutato migranti, accolto profughi, in ogni parte del mondo, in ogni periodo storico.. Per noi che crediamo in una unica forma di teatro e arte, il TEATRO URGENTE, è urgente ricordare a tutti che la scelta individuale ha un peso enorme nella costruzione del futuro comune”.
Oltre alla collaborazione di GARIWO, lo spettacolo ha avuto il patrocinio anche di Milano Loves You, associazione culturale che ha come obiettivo la promozione di Milano e delle sue eccellenze a livello nazionale e internazionale.
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COMPAGNIA TEATRING Fondata nel 2004 da Marianna Esposito, direttrice artistica e regista, è composta da un gruppo eterogeneo di attori, danzatori, musicisti. Le attività della compagnia sono la produzione, l’organizzazione di eventi culturali e la formazione.
Tra gli spettacoli sino ad ora realizzati ricordiamo SottoSopra – perché ho più diritto di te a suicidarmi, Vincitore dei concorsi “OFFerta Creativa – Teatrinrete” e “La Fabbrika Teatro”, Finalista al Festival Inventaria; Tu, mio tratto dal romanzo di Erri De Luca, vincitore di “Premio AEnaria 2015 – miglior spettacolo” e finalista ai festival “VDA – Voci Dell’Anima 2016” e “Ad Arte, Calcata cineteatro festival”; MattaTtori, la vita di Magnani e Gassman, omaggio ai due grandi artisti italiani; Creaturamia… presentato al Fringe Festival di Edinburgo, a UNO Concorso Nazionale di Monologhi Teatrali, finalista al Premio Nazionale Bianca Maria Pirazzoli, Festival Status Quo, Rassegna EmargiNati, Festa del Teatro di Milano e finalista la Festival Vuoti d’Aria; Baccanti, la paura delle donne, finalista al concorso internazionale di regia Fantasio Piccoli. Lo spettacolo Dr Jeckyll e Mr Aspie prodotto nel 2018 è stato tra i selezionati a In-Box 2019. www.teatring.it
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INFORMAZIONI
23 settembre 2019, ore 20:30
Teatro Elfo Puccini – Sala Shakespeare, c.so Buenos Aires 33 Milano
info e prenotazioni: tel. 02 00660606 – biglietteria@elfo.org
Ingresso: intero € 33 / martedì posto unico € 22 / rid. <25 anni – >65 anni € 17 / under 18 € 13.50 / scuole € 12