È una delle case editrici che hanno fatto la storia dei libri per l’infanzia in Italia. Fondata dalla pedagogista Nicoletta Codignola nel 1981, proviene dall’unione della collana per bambini della Nuova Italia (divenuta autonoma) con il catalogo della piccola editrice Fatatrac, nata a Firenze due anni prima da un gruppo di 12 illustratori. Nel corso degli anni ha pubblicato libri per bambini e ragazzi soprattutto di autori italiani, caratterizzandosi per il rigore dei contenuti, l’estrema cura per la qualità dell’illustrazione, l’impegno educativo attentissimo alle problematiche sociali. Nel 2011 Fatatrac è diventata marchio delle Edizioni del Borgo, casa editrice partecipata dal gruppo Giunti. La sede si è dunque trasferita da Firenze a Bologna.
“Il marchio Fatatrac ci ha permesso di confrontarci con un modo diverso di fare editoria, più sofisticato, più di nicchia, certamente più di qualità”, ha detto in un’intervista Stefano Cassanelli, presidente di Edizioni del Borgo. Fatatrac presenta un ampio catalogo: una settantina di libri-gioco che uniscono l’elemento ludico con quello educativo (come nella collana “Carte in Tavola”, in cui le fiabe e i miti classici vengono proposti in forma di schede da comporre in una grande immagine finale); circa quaranta “primi libri”, tra cui segnaliamo la collana dei cartonati Cù Cù per i bambini di 0-3 anni e la divertentissima serie di cartonati con meccanismi di “Tina & Gigi”. Infine, gli oltre sessanta albi illustrati, adatti davvero per tutte le età, tra cui spicca l’ultima delle novità arrivate in catalogo: i Grandi Albi del Moma, una collana di volumi d’arte ideata dal Museum of modern art di New York, nella quale i più piccoli possono conoscere e confrontarsi con i grande maestri dell’arte moderna e contemporanea.
Ed è proprio uno di questi bellissimi albi del Moma che presentiamo: “Yayoi Kusama. Da qui all’infinito”. Il volume racconta la vita della celebre artista d’avanguardia giapponese, famosa in tutto il mondo per i suoi caratteristici pois. Nata nel 1929 nelle campagne dell’isola di Honshu, fin da bambina Yayoi “desiderava una vita diversa […] non vedeva l’ora di partire e vedere il mondo”. Ogni giorno usciva con carta, inchiostro e pennelli e “disegnava le cose che vedeva e quelle che immaginava”. A ventotto anni si trasferisce a New York, e non fa altro che dipingere: “Era affezionata ai suoi pois, per lei erano un modo di pensare al mondo tra le stelle, vedendolo come un punto tra milioni di altri. Erano un modo di pensare all’infinito”. E il successo finalmente arrivò: i suoi pois, microscopici come cellule oppure giganteschi come pianeti, iniziarono appunto ricoprire il mondo “da qui all’infinito”.
Il libro, magistralmente scritto da Sarah Suzuki (curatrice del Dipartimento di Disegni e stampe del Moma), segue il percorso artistico e umano di Yayoi Kusama fino al suo ritorno in Giappone. La pittrice sfida sua madre che “voleva che lei restasse a casa, imparasse i modi della tradizione e trovasse un buon marito”: Sarah Suzuki ne sottolinea la costanza, la resistenza, la capacità di inseguire e realizzare, a costo certamente di grandi sacrifici, il proprio sogno di bambina. “Una donna davvero straordinaria”, ha detto di lei l’autrice dell’albo: “Kusama aveva davvero la forza e il talento di creare un futuro per sé che nessuno intorno a lei pensava fosse davvero possibile”. A rendere imperdibile il volume sono anche le vivaci e vibranti illustrazioni della newyorkese Ellen Weinstein, che ha creato i suoi disegni usando dipinti a gouache assemblati poi in digitale. Particolarmente suggestive (ma anche esplicative) sono quelle tavole in cui ci mostra come per Kusuma il mondo sia “effettivamente” a pois: i ciottoli di un fiume, la pioggia vista dall’oblò di un aereo, i taxi gialli avvistati dall’alto dell’Empire State Building, per l’artista sono tutti puntini colorati e brillanti. Il volume, infine, come di consuetudine per l’intera collana, ospita la riproduzione di sette opere dell’artista in un arco temporale che va dai primi anni cinquanta al 2013.
Una dolcissima storia d’amore è quella raccontata in “Dritto al cuore”, un picture book poetico e delicato del cinese Chen Shige, pluripremiato autore di numerosi libri per l’infanzia. Un ragazzo è innamorata di una ragazza, ma per la sua timidezza (“non parlava mai, sembrava muto”, si dice di lui) attende che sia lei a dichiarargli il suo amore. Un giorno finalmente la ragazza, in cima a una collina, gli grida “ti amo”, ma “sfortunatamente un vento fortissimo portò via le sue parole”: il ragazzo pensò “che lei non gli avesse detto nulla e, deluso, scese a valle”. Ma quel “ti amo” non può andare perduto: la ragazza lo cerca, ne chiede notizie a una donna che lavora in un campo e a un uomo ciondolante sul ramo di un albero, ma nessuno l’ha visto. Allora percorre pianure, scala montagne, attraversa mari, visita molti paesi, ma non riesce a ritrovarlo.
Quel “ti amo”, in realtà, stava volando per il mondo (graficamente è infatti raffigurato come un piccolo uccello). Un lunghissimo viaggio, che lo porta da una mamma che sta cercando di quietare il figlioletto che piange, da uno scalatore intrappolato in una grotta sull’Himalaya, da un vecchio rimasto con la sola compagnia di un’orchidea. A tutti dona coraggio, pazienza, gioia. E alla fine, dopo un anno esatto, torna da dove è partito, scivola vicino alle orecchie del ragazzo e gli sussurra: “ti amo”. Chen Shige ci racconta così l’amore: la sua forza, la silenziosa attesa, il desiderio trattenuto, la calma nel farlo crescere, maturare e finalmente sbocciare. Un racconto delicato e commovente, che i due bravissimi illustratori italiani (Pia Valentinis e Mario Onnis) sanno ancora più valorizzare con i loro disegni tenui, ispirati, essenziali.