Settembre è il tradizionale banco di prova dei ragazzi dell’Accademia della Scala, dai professori d’orchestra ai ragazzi dell’Accademia di Canto, passando per le maestranze teatrali.
Non stupisca quindi se in scena sia arrivata una produzione che più scaligera non si può, lo storico Rigoletto del 1994 del regno Muti con la regia di Gilbert Deflo.
Una regia che porta bene i suoi 25 anni e regge l’impianto nonostante sia figlia di un’epoca in cui la poca mobilità prevista per i cantanti durante arie e duetti era ancora molto presente. Mai invecchiate, invece, le scene di Ezio Frigerio, modello per tutti gli aspiranti scenografi per bellezza ed eleganza.
Rigoletto d’altra parte è un’opera difficile da raccontare, nonostante la trama basilare.
Incredibilmente vicino a cuori ed orecchie del pubblico nonostante i centocinquanta e più anni dalla prima veneziana, facile per chiunque, dal melomane all’occasionale, conoscere una o più pagine di quest’opera, ed infine “croce e delizia” per cantanti e direttori, costantemente costretti a fronteggiare i fantasmi delle recite passate e i protagonisti di esse.
Chi forse non fugge né ha mai fuggito questo confronto è Leo Nucci calatosi nel gobbo ruolo per la ragguardevole cifra di cinquecentocinquanta e oltre volte e uno dei principali riferimenti italiani per qualsiasi giovane cantante. Riferimento non solo a parole ma di fatto, dato il lavoro di “chioccia” e di Maestro in questa produzione scaligera diretta dallo specialista verdiano Daniel Oren che sul solco della tradizione e non della filologia ha scelto di mantenere acuti e tagli di tradizione.
Pienamente riuscito il non facile compito di farsi seguire dai giovani capaci ragazzi dell’Orchestra anche se la scelta di tempi leggermente lenti e l’enfasi della sezione degli ottoni non è stata probabilmente d’aiuto per i cantanti in palco. Piccoli momenti che non rovinano una lettura votata al respiro dei cantanti e in cui i solisti della compagine hanno retto bene la pressione.
L’innegabile protagonista, Nucci, non lesina in interpretazione, fraseggio e potenza sonora, quasi a condottiero sul palco, sacrificando però declamato e precisione. Una prova apprezzata totalmente dal pubblico che a gran voce ha chiesto di bissare di “Vendetta, tremenda vendetta” a fine secondo atto.
Buone le prove dei ragazzi dell’Accademia impegnati in ruoli più o meno importanti ma ugualmente affrontati con molta professionalità.
Il Duca, Chuan Wang regge il confronto con Nucci esibendosi in una prova impeccabile, mettendo in mostra la notevole agilità vocale di cui è dotato che gli sarà ancor più favorevole in altri ruoli; Gilda, Enkeleda Kamani, strappa il maggiore numero di applausi per la consistenza e la pulizia della sua prova. L’intesa con il padre/maestro è totale e simbiotica ma riesce comunque ad uscire da quella figurazione tipica di una Gilda succube delle scelte paterne; infine Maddalena, Caterina Piva, la migliore interpretazione scenica del cast, non solo per fisicità, agevolata ovviamente dal ruolo, ma anche per una personale interpretazione canora portata con sicurezza e raziocinio.
Ben inserite le prove di Valeria Girardello (Giovanna), Giorgi Lomiseli (Monterone), Toni Nežić (Sparafucile), Kim Hun (Matteo Borsa) e dei conti di Ceprano, Lasha Sesitashvili e Marika Spadafino
Nella schiera di cortigiani spicca il Marullo di Ramiro Maturana ben accompagnato dal Coro preparato da Salvo Sgrò.
Una ripresa dunque ad usato sicuro come contenitore per i giovani cantanti del domani che ben fanno sperare.
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Giovedì 5 settembre, Teatro alla Scala, Milano
Rigoletto
Opera tragica in quattro atti
Musica | Giuseppe Verdi
Direttore | Daniel Oren
Regia | Gilbert Deflo
Scene | Ezio Frigerio
Costumi | Franca Squarciapino
Luci | Marco Filibeck
Movimenti coreografici | Gildo Cassani
ORCHESTRA DELL’ACCADEMIA DEL TEATRO ALLA SCALA
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Personaggi:
Rigoletto | Leo Nucci
Duca di Mantova | Chuan Wang
Gilda | Enkeleda Kamani
Sparafucile | Toni Nežić
Maddalena | Caterina Piva
Giovanna | Valeria Girardello
Monterone | Giorgi Lomiseli
Marullo | Romiro Maturana
Matteo Borsa | Kim Hun
Contessa | Marika Spadafino
Paggio | Francesca Vitale