Vecchi amici e nuove scoperte del panorama internazionale, cavalli di battaglia e azzardate scommesse nella nuova stagione del Teatro di Rifredi, svelata alla stampa e al pubblico ieri.
Il Centro Nazionale di Produzione Pupi e Fresedde compie tre anni, nei quali Giancarlo Mordini da direttore artistico e Angelo Savelli da regista stabile hanno girato il mondo alla ricerca di storie e linguaggi nuovi, da portare a Firenze con un grosso lavoro sul testo di traduzione, adattamento, sceneggiatura. Illustri sconosciuti, come li definisce Mordini alla presentazione, che sono arrivati di fronte al pubblico di Rifredi non per un caso fortuito, quanto per l’intuizione e la passione dei due pilastri di Pupi e Fresedde e per la fiducia che gli spettatori hanno in loro, certo non cieca, ma costruita negli anni, spettacolo dopo spettacolo, stagione dopo stagione.
Un’attenzione allo scenario europeo – e non solo – unica a Firenze e in Toscana, che fa di Rifredi un fulcro culturale in un’area così viva e popolosa della città. A porre l’accento su questa centralità non geografica ma fortemente rivendicata è Tommaso Sacchi, neoassessore alla Cultura del Comune di Firenze, da pochi giorni anche presidente della Fondazione Teatro della Toscana. La sua prima uscita pubblica con questo nuovo ruolo affidatogli dal sindaco è proprio alla presentazione della nuova stagione di Rifredi, alla quale partecipa anche Marco Giorgetti, direttore generale della Fondazione Teatro della Pergola. Vedere tre grandi attori – una volta tanto in senso lato – della macchina teatrale fiorentina come Sacchi, Mordini e Giorgetti è un bel messaggio per la vita culturale della città, nel segno della collaborazione e del confronto creativo. Tre nomi che ne rappresentano molto altri, di diversa natura, dai collaboratori, agli attori, agli spettatori, agli autori, ai tecnici. Non è un caso che il direttore artistico di Rifredi parli della stagione come di un tessuto pregiato, che trova la sua ricchezza nell’accurato intreccio tra ordito e trame. Al tavolo con Giancarlo Mordini, come sempre, anche Giovanna Malgeri, presidente della Società di Mutuo Soccorso di Rifredi, di cui la sala teatrale fa parte. Grande assente giustificato Angelo Savelli, a cui va un caloroso abbraccio del pubblico. In platea, oltre a giornalisti e istituzioni – presente anche il presidente del Quartiere 5 Cristiano Balli – anche tanti amici attori; chi non ha potuto partecipare ha mandato un saluto video, e alcuni già presagiscono il gusto dolceamaro degli spettacoli in cartellone.
Si parte tra meno di due settimane con Tebas Land dell’uruguaiano Sergio Blanco, il quale sarà presente per le prime repliche: una prima nazionale a posti limitati sul parricidio e sulla paternità, interpreti Ciro Masella e Samuele Picchi, due protagonista di questa stagione. Il primo lo ritroviamo infatti anche nel testo di Emanuele Aldrovandi, Il generale, che torna a Firenze dopo aver girato l’Italia, e come regista, insieme a Savelli, de I promessi sposi. Ovvero: questo spettacolo non s’ha da fare, con un cast giovane ormai di casa a Rifredi. Picchi torna a fine novembre, insieme a Fabio Magnani, con La matematica in cucina, nato nel 2006 come spettacolo didattico, che quest’anno approda anche in orario serale. Ma anche ne Il principio di Archimede di Josep Maria Mirò, altra produzione Pupi e Fresedde, che con Giulio Maria Corso, Monica Bauco, Riccardo Naldini porta in scena un autore catalano tra i più noti al mondo. A febbraio la coppia affermata Bauco-Naldini interpreta invece Tre rotture di Rémi De Vos, drammaturgo francese che il pubblico di Rifredi ha già conosciuto con Alpenstock. E a proposito di Alpenstock, di conferme e di amici del Teatro di Rifredi non può mancare Antonella Questa, che ripropone il suo Vecchio sarai tu! Atteso ritorno nel foyer per la Bruna di Alessandro Riccio e Alberto Becucci (Bruna è la notte), ma soprattutto per la nuova produzione Tedavi ’98, Camerini, per la quale Riccio chiama a raccolta ben 14 altri attori per un’operazione che tenta di abbattere un’altra quarta parete, quella tra il palco e i camerini, appunto.
Il ponte dell’8 dicembre è affidato alla Rimbamband con Manicomic per la regia di Gioele Dix, “uno spettacolo della Madonna” dicono nel videomessaggio, ed è tutto un programma. Anno nuovo, nuova scommessa: a gennaio Dario Ballantini torna alle origini con uno spettacolo ispirato al grande Ettore Petrolini: da Ballantini e Petrolini ci si aspettano sorprese. Torna anche Emma Dante con La scortecata, che intanto ha fatto il giro d’Europa colpendo la critica. Non mancano gli Yllana con la nuova formazione del quartetto Primital Brothers, per una commedia musicale a cappella, The Primitals, che ha ammaliato il pubblico al Festival di Avignone. Luca Avagliano, protagonista del successo Walking Thérapie con Gregory Eve – che tornerà con la buona stagione – salirà sul palco di Rifredi con Niente panico. Vaneggiamenti di un patafisico involontario, che in un delirante videomessaggio l’autore e interprete definisce “un flusso di incoscienza disperatamente comico”: qualsiasi commento sarebbe superfluo. Due spettacoli ci portano oltremanica a conoscere da un nuovo punto di vista un personaggio abbastanza noto come William Shakespeare: a febbraio, direttamente dal Globe, arrivano Le opere complete di William Shakespeare in 90 minuti con Fabrizio Checcacci, Roberto Andrioli e Lorenzo Degl’Innocenti e ad aprile Sotterraneo porta in scena Shakespearology con Woody Neri. Il classico italiano è affidato a Proxima Res: La locandiera di Goldoni sbarca a Firenze con un altro artista caro a Rifredi: Tindaro Granata.
Il vernacolo fiorentino è garantito dalla Compagnia Il Grillo, che quest’anno rappresenta il capolavoro di augusto Novelli: L’acqua cheta. Prosegue anche l’adattamento teatrale dei gialli di Marco Malvaldi: l’anno nuovo si festeggia a Rifredi con Odore di chiuso. Gli appuntamenti con la danza dell’Opus Ballett raddoppiano: a novembre Dance Europe Express e ad aprile la Maratona in danza in occasione dei 10 anni della compagnia. Le domeniche in famiglia sono affidate anche quest’anno a Il paracadute di Icaro, per 5 appuntamenti dedicati ai più piccoli, tra cui #iosonosamia, liberamente tratto da Non dirmi che hai paura di Giuseppe Catozzella.
«A Rifredi il teatro tiene svegli…sia perché non annoia, sia perché sollecita l’attenzione degli spettatori con tematiche attuali o linguaggi contemporanei» scrive Giancarlo Mordini. Le sveglie però, non suonano da sole, vanno impostate la sera prima: perciò segniamo le date, teniamoci liberi e compriamo i biglietti, la nuova stagione teatrale è porta a partire!
L’intera stagione è consultabile qui: http://www.teatrodirifredi.it/it/stagione/