È dedicato a due fiumi, il programma della sedicesima edizione de La Via Lattea – il tradizionale pellegrinaggio musicale ideato dal compositore ticinese Mario Pagliarani e prodotto dal Teatro del Tempo –.
Il primo è un fiume reale, il Breggia, che scorre fra Italia e Svizzera, il secondo è un fiume invisibile, cioè la musica di Bach, che in tedesco significa ruscello. Un viaggio in cinque tappe (Movimenti) distribuite su due fine settimana: 21, 22, 27, 28 e 29 settembre.
La sfida è quella di seguire il corso del Breggia dalla sorgente, alle pendici del Monte Generoso, fino alla foce, nel lago di Como, proponendo parallelamente l’esecuzione integrale del capolavoro estremo di Bach, ripensato con e per le orecchie di oggi. Un’esperienza profonda e intensa, per certi versi unica nel suo genere, che dai suoni arriva all’anima, in un dialogo inedito fra paesaggio e musica che prende vita grazie a interpretazioni filologiche con strumenti d’epoca ma anche attraverso rivisitazioni contemporanee.
Alla musica di Bach si aggiungeranno le prime esecuzioni di due fra i più riconosciuti compositori svizzeri: Roland Moser e Mischa Käser. ll programma sarà arricchito dagli interventi dello scrittore ticinese Alberto Nessi (Gran Premio svizzero per la letteratura 2016) che, lungo il cammino, leggerà alcuni suoi testi scritti appositamente per La Via Lattea 16, di Raimund Rodewald, docente di estetica del paesaggio al Politecnico di Zurigo, e di altri studiosi.
“Il fiume Breggia, che nasce in Italia, vive in Svizzera e muore in Italia, diventa così modello per un progetto transfrontaliero che unisce i due Paesi nel nome di musica, letteratura ed ecologia”, osserva Mario Pagliarani, vincitore con La Via Lattea del premio Meret Oppenheim/Gran Premio svizzero dell’arte nel 2008. Che aggiunge: “La Via Lattea è un’opera site specific che nasce dall’interazione fra testo musicale e ambiente circostante, naturale o architettonico che sia. È una partitura scritta nel paesaggio da suonare camminando”.
Un pellegrinaggio ecologico
Si attraversa un paesaggio in continua trasformazione, dalle zone di montagna alle pendici del Monte Generoso fino ai centri in pianura fra Balerna e il lago di Como. Si va così dalla pace della Valle di Muggio alla confusione del fondo valle, passando per fattorie, chiese, ville, fabbriche, centri commerciali. Lungo il cammino si incontrano luoghi di notevole pregio naturalistico, storico e architettonico, tra cui il Parco delle Gole della Breggia, la Chiesa Rossa di Castel San Pietro del 1300, la sala settecentesca della Nunziatura a Balerna, Villa Bernasconi, gioiello liberty di inizio secolo a Cernobbio e, a Como, Villa Olmo e la cinquecentesca Villa del Grumello. Nella Via Lattea di quest’anno assume particolare rilievo la dimensione ecologica, con riferimento soprattutto al tema dell’acqua. Oltre alle riflessioni di Raimund Rodewald ci sarà l’intervento di Marco Torriani, direttore del Parco delle Gole della Breggia, e la visita al Centro Depurazione Acque di Vacallo,
guidata dall’ingegnere Stefano Airaghi. Il tema ecologico ricorre spesso anche nelle pagine di Alberto Nessi, che verranno lette dall’autore proprio nei luoghi che le hanno ispirate.
Musicisti di calibro internazionale e pronti a uscire dagli schemi
Interpreti di questa inedita Arte della Fuga itinerante saranno il cremonese Stefano Molardi, specialista di musica barocca, docente di organo e clavicembalo al Conservatorio di Lugano; il quartetto di saxofoni XASAX, formazione franco-svizzera fra le migliori di questo genere; l’Ensemble Fratres di Losanna di ritorno alla Via Lattea dopo il successo dell’anno scorso; l’Ensemble Ance d’Altura, un quartetto d’ance doppie formato ad hoc intorno all’oboista Omar Zoboli, docente alla Musikhochschule di Basilea; Claudio Jacomucci, fra i maggiori fisarmonicisti viventi, che ritorna alla Via Lattea sia come solista sia come componente di un quartetto di fisarmoniche creato per l’occasione insieme a tre suoi allievi. A questi si aggiunge l’Orchestra della Svizzera italiana (OSI) per la trascrizione di Luciano Berio dell’ultimo Contrappunto, con cui si concluderà il cammino.
Come di consueto, La Via Lattea 16 punta anche al coinvolgimento dei giovani che quest’anno saranno rappresentati dal Coro e dall’Ensemble vocale del Liceo di Lugano 1, impegnati nell’esecuzione di Immortal Bach del norvegese Knut Nystedt.
Le voci dei viandanti. L’esperienza de La Via Lattea 16 confluirà in una produzione radiofonica in collaborazione con RSI Rete Due. È prevista anche la realizzazione di un film documentario.
Con il patrocinio di:
Regio Insubrica, Regione Lombardia, Comune di Como, Comune di Cernobbio
Sostenitori principali:
Fondazione Svizzera per la Radio e la Cultura, Art Mentor Foundation Lucerne https://teatrodeltempo.ch/sponsor
Programma dettagliato, informazioni e prenotazioni: www.teatrodeltempo.ch
Per partecipare alla Via Lattea 16 occorre prenotare online sul sito entro mercoledì 18 settembre per Primo e Secondo Movimento; entro il 25 settembre per Terzo, Quarto e Quinto Movimento.