La riflessione sulla natura di un gruppo d’individui che si confrontano con la loro solitudine e il sacrificio di un soldato coloniale durante la Prima Guerra Mondiale: saranno Furia della coreografa brasiliana Lia Rodrigues e XENOS del celebre coreografo anglo-bengalese Akram Khan ad inaugurare il REF19: la XXXIV edizione del RomaEuropa Festival vanta quest’anno una doppia, prestigiosa inaugurazione inaugurazione.
Il festival si apre il 17 settembre all’Auditorium Parco della Musica (Sala Petrassi, biglietti da € 16 a € 35, in replica fino al 19) con la prima italiana di Furia, spettacolo coreografa brasiliana per la prima volta a Roma.
“Tableau vivant”, ricco di energie non attiene solo all’essere “furiosi” è l’energia che si mette nella creazione artistica; è un incontro di significati. Siamo sul palco, possiamo parlare di sogni, di possibilità di fuga” spiega la coreografa brasiliana, che lavora dal 2004 all’interno della favela di Marè, dove fonda nel 2009 fonda l’Art Centre of Marè e nel 2011 la Escola livre de Danças da Maré per un percorso unico che unisce pedagogia e danza, creazione artistica e cittadinanza radicandosi nel territorio e costruendo un dialogo costruttivo con i suoi abitanti.
Furia è uno spettacolo energico e visionario, selvaggio e potente che mette in scena 9 giovani danzatori (Leonardo Nunes, Felipe Vian, Clara Cavalcante, Carolina Repetto, Valentina Fittipaldi, Andrey Silva, Karoll Silva, Larissa Lima e Ricardo Xavier), protagonisti di un rituale contemporaneo fra immaginazione e pulsioni creative.
Completa la doppia apertura, dal 18 al 20 settembre (biglietti da € 22,50 a € 40) al Teatro Argentina, XENOS di Akram Khan, ultimo lavoro firmato dalla star della coreografia internazionale protagonista di un assolo che lo vede interpretare le lotte di un soldato coloniale durante la Prima Guerra Mondiale.
Addio alle scene come performer solista in spettacoli di lunga durata, come annunciato da Khan, XENOS, con la presenza di un ensemble diretto da Vincenzo Lamagna, si concentra sulla figura di Prometeo trasformando il corpo mitologico in una metafora della colonizzazione.
“Sono entrato nella pelle di un personaggio rappresentativo di milioni di soldati delle Colonie – spiega il coreografo nel programma di sala – Sono cresciuto senza sapere che ci fossero indiani, persone del mio popolo, a combattere in Europa. Quando l’ho scoperto, ho provato rabbia: uomini mandati a morire senza che nessuno lo raccontasse”.
In XENOS permane ancora il segno inconfondibile della danza di Khan con la tradizione del Kathak che incontra i codici contemporanei della coreografia e del pop che diventano poetico virtuosismo.
E dopo la doppia apertura, i numeri della XXXIV edizione del Romaeuropa Festival restano sempre imponenti: dal 17 settembre al 24 novembre saranno ben 377 gli artisti provenienti da 27 paesi e protagonisti di 126 eventi in scena nella Capitale fra danza, teatro, musica, arti digitali e kids. Fra i protagonisti dell’edizione 2019, Landescapes, il ritorno di William Forsythe, i lavori di Merce Cunningham, Isabelle Adjani, Milo Rau che rilegge ambienta l’Orestea di Eschilo a Mosul, ma anche Ascanio Celestini, ma anche il ritorno di La rivolta degli oggetti con Giorgio Barberio Corsetti, Alessandra Vanzi, e Marco Solari riuniti sotto il nome della Gaia Scienza, Jan Fabre, Lino Musella, la compagnia ungherese Forte che racconta la morte di Borromini all’interno di Palazzo Falconieri all’Accademia d’Ungheria, le sorelle pianiste Katia e Marielle Labèque, Ryuichi Sakamoto, Alva Noto e il Kids + Family. Tutta la programmazione del REf19 su romaeuropa.net, Opificio Romaeuropa – Via dei Magazzini Generali 20/A, tel. 06 45553050.