“Cantautori&dintorni – L’irriducibile forza delle parole” è il filo conduttore della XVII consecutiva edizione del “Festival d’Autunno” di cui è direttore artistico Antonietta Santacroce. Cosicché dopo “Woodstock” nel ricordo dei 50 anni del festival rock più importante della storia moderna che si ricordi e che si è tenuto la scorsa settimana al complesso monumentale del San Giovanni di Catanzaro a cura del noto critico musicale Ezio Guaitamacchi, ecco dunque che la rassegna musicale si trasferisce nella sua sede naturale: al Teatro Politeama, sempre a Catanzaro, dove è atteso dopodomani sabato 28 settembre alle 21 un frizzante Luca Carboni.
Un Carboni in versione 2.0 che sta al passo con i tempi e si rinnova alla grande nel suo ultimo appuntamento del suo “Sputnik tour” che chiuderà, per quest’anno, proprio a Catanzaro la sua lunga stagione musicale. Carboni è atteso dai fans calabresi, da quelli della vecchia generazione nostalgica dei suoi successi giovanili nei quali ci s’identificava come “Mare, mare”, “Farfallina”, “Silvia lo sai” soltanto per citarne qualcuna, ma anche di quelli di nuova generazione che vogliono osservarlo meglio in un concerto “arricchito da spettacolari scenografie dello spazio che lo vedono rappresentato come un astronauta tra pianeti e satelliti, circondato da luci e laser, ed in cui si snoderà tra momenti acustici e atmosfera da festa”.
Insomma, sarà un utile modo, da un lato, per “riavvolgere il nastro” e riprendere le hit storiche di una carriera brillante di quasi 40 anni del cantautore bolognese e che vedrà, contestualmente e convintamente, proiettarci in un futuro del quale siamo già storia.