Gira, il mappamondo musicale di MITO SettembreMusica 2019 e si sofferma, venerdì 13 settembre, su tre nuove “posizioni: la Nigeria – con le prima esecuzioni italiane di Fela Sowande e di Samuel Akpabot – è al centro del programma dell’Orchestra UniMi diretta dal suo storico direttore, definito dalla stampa internazionale “un giovane, saggio stratega del podio’’, Alessandro Crudele. Ospite, nella poco eseguita fantasia per pianoforte e orchestra, Africa di Saint-Saëns, la raisgin star Alessandro Taverna.
Il concerto, alle 17 nell’ Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano, è a ingresso gratuito.
L’Inghilterra contemporanea regna sovrana, alle 21, nella Chiesa di San Marco, con la prima esecuzione assoluta di Path of Miracles di Joby Talbot, formidabile brano è dedicato al pellegrinaggio verso Santiago di Compostela, affidata ai sedici cantori di Tenebrae diretti da Nigel Short.
L’Europa, più in generale, e in particolare la Gran Bretagna di Dowland, la Germania di Bach, l’Italia di Regondi, la Polonia di Tansman, e gli omaggi spagnoli di Castelnuovo-Tedesco, sono le tappe scelte dalla giovane e promettente chitarrista Sara Celardo, per far compiere al suo strumento un ampio giro per l’Europa. Al Teatro Edi di Milano, ore 21.
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Africa
ore 17, Università degli Studi di Milano, Aula Magna
Da “mitologica” fonte d’ispirazione, a protagonista di una vivace stagione creativa: l’Africa del Novecento entra nella sala da concerto
È ispirato alla musicalità dell’Africa subsahariana – nigeriana e ghanese – che emerge nel Novecento l’avventuroso programma presentato a MITO da Alessandro Crudele, alla testa dell’Orcehstra dell’UniMi, di cui sarà ospite al pianoforte Alessandro Taverna. La musica del nigeriano Fela Sowande (1905- 1987) si distingue in un panorama dominato da due istanze opposte: la contaminazione della tradizione africana in quella europea, che è evidente nel ragtime, nel blues e nel jazz, e il conglobamento nella tradizione delle etnie musicali ospiti, quale emerge in ambito accademico, tutto lungo il XIX e XX secolo, dalle Danze ungheresi di Liszt alle Chansons Madécasses di Ravel. In Sowande, viene valorizzata la tradizione non scritta della musica africana, ben radicata alle sue origini sacre, grazie a un utilizzo di melodie originali popolari (ghanesi) che si incastonano in vocabolario musicale pan africano. Studi a Londra, Sowande è stato Cavaliere di Francia dell’Ordre des arts et des lettres e Gran Patron of the Arts della Pan African Writers Association. E’ figura di primo piano nel campo teatrale e musicale: la sua African Suite per archi del 1944, in cinque movimenti riprende, nel rispetto della sua lingua madre musicale, la forma barocca della Suite.
Nondimeno decisivo per la musica africana è Samuel Akpabot (1932-2000), anche lui nigeriano, studioso a Londra e poi fondatore della Nigerian Broadcasting Corporation. È l’unico compositore nigeriano che abbia scritto quasi interamente per orchestra. La sua scelta nella strumentazione esalta i tradizionali timbri sonori della propria terra, in particolare quella dell’etnia degli Ibibio stanziati nella Nigeria meridionale. Le Tre danze nigeriane, un unicum nella sua produzione, sono state concepite quali Ouverture di un balletto. La Suite è solo apparentemente assorbita dalla musica “colta” europea: come sostiene Akpabot, “io ignoro spesso la forma standard europea, a favore di tecniche formali comunemente impiegate nella musica tradizionale africana”. All’ascoltatore scoprire questa piccola mistificazione.
La fantasia Africa per pianoforte è del 1891, quando Saint-Saëns aveva già soggiornato a lungo in Algeria, Egitto, Ceylon ed era nel pieno della sua maturità artistica. La finezza della fusione tra elementi esotici e strutture armoniche crea un risultato di equilibrio non solo sintattico, ma anche nel rapporto tra il solista e l’orchestra. La Suite algérienne op. 60, infine, è una composizione in quattro movimenti con la particolarità di avere un programma per ciascuno, dal sapore colonialista: Prélude (en vue d’Alger), Rhapsodie mauresque, Rêverie du soir (à Blidah), Marche militaire française.
Il concerto è preceduto da una breve introduzione di Gaia Varon.
Il testo si avvale del contributo musicologico di Massimo Venuti
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Programma
Fela Sowande (1905-1987)
Estratti da African Suite per orchestra d’archi
PRIMA ESECUZIONE IN ITALIA
I. Joyful Day. Allegro giocoso II. Nostalgia.Andante
V. Akinla. Allegro non troppo
Samuel Akpabot (1932-2000)
Tre danze nigeriane
PRIMA ESECUZIONE IN ITALIA
I. Allegro moderato II. Andante cantabile III. Allegretto
Camille Saint-Saëns (1835-1921)
Africa op. 89, fantasia per pianoforte e orchestra
Molto allegro. Andantino espressivo
Suite algérienne op. 60
Prélude (en vue d’Alger). Molto allegro
Rhapsodie mauresque. Allegretto non troppo
Rêverie du soir (à Blidah). Allegretto quasi andantino
Marche militaire française. Allegro giocoso
Orchestra UniMi
Alessandro Crudele direttore
Alessandro Taverna pianoforte
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BIOGRAFIE
Fondata nel 2000, l’Orchestra UniMi è diventata, grazie al suo Direttore musicale Alessandro Crudele, una delle migliori orchestre sinfoniche di Milano, rappresentando allo stesso tempo per la singolarità del suo progetto un’autentica sfida sulla scena musicale del nostro Paese. Collabora regolarmente con direttori e solisti di valore internazionale, tra cui: John Axelrod, Mario Brunello, Davide Cabassi, Francesca Dego, Enrico Dindo, Ingrid Fliter, Bernhard Gueller, Viviane Hagner, Martin Helmchen, Paul Mann, Céline Moinet, Gerhard Oppitz, Vadim Repin, Fazil Say, Ragna Schirmer, Bramwell Tovey, Milan Turkovic, Anika Vavic, Lilya Zilberstein, oltre che prime parti dell’Orchestra del Teatro alla Scala e dei Berliner Philharmoniker (Kolja Blacher, Stefan Dohr, Wenzel Fuchs, Karl Leister, Albrecht Mayer) nel ruolo di solisti.
Si è esibita in alcune tra le più prestigiose sale da concerto del mondo, come la Tonhalle di Zurigo e il Gewandhaus di Lipsia. Dal 2004 al 2015 l’Orchestra ha tenuto regolarmente concerti in stagione nell’Auditorium di Milano e dal 2013 conclude le proprie stagioni nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano.
Attenta da sempre alla musica contemporanea, l’Orchestra UniMi è la sola orchestra sinfonica italiana ad eseguire in ogni concerto un brano di un compositore vivente, nella gran parte dei casi in prima italiana. È regolarmente ospite del Festival MITO SettembreMusica.
Definito dalla stampa tedesca “un giovane, saggio stratega del podio’’, Alessandro Crudele è tra i più apprezzati direttori d’orchestra italiani della nuova generazione.
Tra le orchestre internazionali che ha diretto e dirigerà nella prossima stagione, si annoverano la London Philharmonic Orchestra, i Bamberger, i Berliner e i Bochumer Symphoniker, la Jenaer Philharmonie, la Melbourne Symphony Orchestra, l’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo, la Israel Symphony Orchestra, la Prague Symphony Orchestra FOK, nonché l’Orchestra Filarmonica Toscanini e l’Orchestra di Padova e del Veneto.
In Asia dirige regolarmente le migliori orchestre del continente, tra cui la Malaysian Philharmonic Orchestra, la Shanghai Philharmonic Orchestra e la Shenzhen Symphony Orchestra. È ospite regolare della Hong Kong Sinfonietta, e ha debuttato in Giappone con l’Orchestra Ensemble Kanazawa.
Dal 2018-19 è Direttore ospite principale dell’Orchestra Sinfonica della Radio di Belgrado.
Dal 2000 è Direttore musicale dell’Orchestra UniMi, che sotto la sua guida è cresciuta considerevolmente collaborando con importanti artisti internazionali.
Il suo repertorio spazia dal ’600 ai giorni nostri. È inoltre molto apprezzato come raffinato interprete dell’impressionismo francese. Nato a Milano, si è diplomato in violino al Conservatorio della sua città dove ha studiato anche composizione. Ha iniziato giovanissimo lo studio della direzione d’orchestra, perfezionandosi presso l’Accademia Chigiana di Siena conseguendo il Diploma d’onore. Si è poi perfezionato con Christoph von Dohnanyi e Sir Simon Rattle. Attualmente vive a Berlino.
Alessandro Taverna si è formato alla Fondazione Musicale Santa Cecilia di Portogruaro, diplomandosi a diciassette anni col massimo dei voti. Nel 2009 ha partecipato al Leeds International Piano Competition: da allora la sua carriera ha conosciuto un intenso sviluppo che lo ha portato a esibirsi per le più importanti istituzioni musicali tra cui il Teatro alla Scala, il Teatro San Carlo, il Teatro Grande di Brescia, l’Auditorium Parco della Musica di Roma. Ha collaborato con i più importanti direttori del mondo e suonato con importanti orchestre tra cui la Filarmonica della Scala, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, la Filarmonica del Festival di Brescia e Bergamo. Nel 2012 Alessandro Taverna ha ricevuto al Quirinale da Giorgio Napolitano il “Premio Presidente della Repubblica” per meriti artistici e per la sua carriera internazionale.
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l Cammino di Santiago
ore 21, Chiesa di San Marco
Dalle Tenebrae alla luce: in prima esecuzione in Italia, Path of Miracles di Joby Talbot, con l’ensemble vocale diretto da Nigel Short.
Il compositore inglese Joby Talbot ha dedicato un formidabile brano – Path of Miracles, in prima esecuzione italiana a MITO – al Pellegrinaggio verso Santiago di Compostela. Diviso in quattro parti, che rappresentano altrettante stazioni del viaggio – Roncisvalle, Burgos, Leon e Santiago – è un lavoro di assoluto fascino, affidato ai sedici cantori di Tenebrae.
“Path of Miracles è un pellegrinaggio musicale che mi ha richiesto tre anni e mezzo di lavoro, spiega Talbot. Dopo aver ascoltato, in una sessione di registrazione, i cantori di Tenebrae nella Chiesa del Tempio di Londra, dove fui letteralmente messo al tappeto dall’assoluta bellezza del suono di questo impareggiabile ensemble. Poi seguì un viaggio nel nord della Spagna con mia moglie Claire e mio figlio Maurice, di appena un anno: in dieci incantevoli giorni (e un incidente in macchina da dimenticare) abbiamo visitato molti dei più significativi punti del Camino, e tra questi le sue chiese più imponenti: l’abbazia di Roncisvalle, alle pendici dei Pirenei, e le enormi cattedrali di Burgos, León e Santiago. Le impressioni suscitate da questi luoghi sono divenute le basi per il concepimento musicale dell’opera.
Tornato in Inghilterra, ho cercato con l’aiuto della Poetry Society di rintracciare Robert Dickinson, di cui avevo letto qualche anno prima il poema Proofs, dedicato a santi francesi del Medioevo. Mi sembrò la persona ideale per assolvere al compito, e infatti produsse uno schema del libretto con illuminanti riflessioni sul pellegrinaggio giustapposte a testi medievali preesistenti. Per la ricerca di questi ultimi è stato preziosissimo l’aiuto di Jack Sage, professore al King’s College.
Path of Miracles è dedicato alla memoria di mio padre, Vincent Talbot, 1916- 2005.
Vorrei ringraziare Nigel Short, Barbara Pollock, Gabriel Crouch, Robert Dickinson, Kathryn McDowell, Gill Graham, Paul Joyce, Jack Sage, e Claire, Maurice e Jean Talbot.”
Il concerto sarà preceduto da una breve introduzione di Gaia Varon.
Il testo si basa sulle dichiarazioni rilasciate da Joby Talbot (Traduzioni di Simone Solinas)
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Programma
Joby Talbot (1971)
Path of Miracles (2005)
I Roncesvalles
II Burgos
III Leon
IV Santiago
PRIMA ESECUZIONE IN ITALIA
Tenebrae
Nigel Short direttore
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BIOGRAFIE
Il coro inglese Tenebrae con la direzione di Nigel Short si è imposto come uno dei gruppi vocali più interessanti degli ultimi anni.
Grazie a una importante discografia per etichette come Decca, Deutsche Grammophon, EMI, LSO Live e Warner Classics, ha ottenuto i maggiori riconoscimenti internazionali, fino alla recente candidatura ai Grammy Awards. Il suo repertorio spazia dai capolavori del Rinascimento alla musica contemporanea, con numerose prime esecuzioni assolute e una speciale attenzione alla drammaturgia dei programmi, sempre tesi a comunicare al pubblico un’esperienza di altissima qualità emotiva. Ospite dei principali festival internazionali, in questa stagione il coro si esibirà negli Stati Uniti, ai BBC Proms, alla Gewandhaus di Lipsia e in Australia. Tra i recenti e prossimi appuntamenti in Italia segnaliamo il concerto a Padova per la rassegna Musikè, con un programma che suggerisce un ideale gemellaggio tra Italia e Inghilterra, e l’importante debutto al Monteverdi Festival di Cremona.
Nigel Short è stato membro dei The King’s Singers dal 1994 al 2000. Dopo aver lasciato il gruppo ha fondato Tenebrae, un coro virtuosistico animato dalla stessa passione e dedizione. Sotto la sua direzione, Tenebrae ha collaborato con orchestre e strumentisti di livello internazionale e oggi è considerato uno dei migliori cori al mondo.
Ha diretto formazioni come Academy of Ancient Music, Aurora Orchestra, BBC Symphony Orchestra, Chamber Orchestra of Europe, English Chamber Orchestra, English Concert, London Philharmonic Orchestra, London Symphony Orchestra, Orchestra of the Age of Enlightenment, Royal Philharmonic Orchestra e Scottish Ensemble. Ha diretto la London Philharmonic Orchestra a fianco di Tenebrae in una registrazione dal vivo del Requiem di Fauré che è stata nominata per i Gramophone Awards (2013), oltre che alla Cattedrale di St. Paul in occasione del City of London Festival. Altre registrazioni includono il Requiem e l’Ave Verum Corpus di Mozart con la Chamber Orchestra of Europe e una nuova versione delle musiche di Bernstein, Stravinskij e Zemlinsky con la BBC Symphony Orchestra. Recenti esibizioni in qualità di direttore ospite comprendono collaborazioni con BBC Singers, MDR Rundfunkchor Leipzig e Danish National Vocal Ensemble. Ha inciso per le maggiori etichette al mondo, tra le quali Decca Classics, Deutsche Grammophon, EMI Classics, LSO Live, Signum e Warner Classics. Nel 2018 ha ricevuto una nomination ai Grammy Awards nella categoria “Miglior Performance Corale” per l’album di Tenebrae con canzoni dalle Isole Inglesi, Music of the Spheres.
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Senza Frontiere
ore 21, Spazio Edi
La chitarra di Sara Celardo, alla ricerca delle radici di un sentimento musicale “europeo” mai perduto
Alle ore 21 allo spazio Edi, Sara Celardo, giovane e talentuosa chitarrista cresciuta alla scuola di Paolo Pegoraro e Adriano del Sal, poi perfezionatasi con Oscar Ghiglia – tutti continuatori della lezione di Andrés Segovia – dà un saggio della sua profonda conoscenza del repertorio per chitarra che, a partire dal secondo, si amplia in modo eccezionale: si moltiplicano infatti le composizioni di autori moderni, ma vi confluiscono anche nuove trascrizioni di pagine di grandi del passato vissuti in luoghi e tempi in cui la chitarra non era in uso, come Dowland e Bach.
Dowland fu uno dei più raffinati liutisti dell’Inghilterra di Shakespeare. Tra le sue Fantasie, composizioni che mirano a creare l’illusione di un’improvvisazione, la n. 7 è la più malinconica, poiché basata su un tema cromatico e dall’andamento discendente che si ripete dentro una trama musicale cangiante.
La Ciaccona di Bach, dalla Partita per violino in re minore del 1720, consiste in una serie di variazioni di crescente intensità emotiva. Nel Seicento la ciaccona era una danza sensuale, poi evolse entrando nelle composizioni strumentali come forma di tema con variazioni, mantenendo il ritmo ternario, ma assumendo gravità e lentezza.
La fortuna della chitarra nell’Ottocento andò di pari passo al rinnovamento tecnico dello strumento, che acquistò maggior volume sonoro ed entrò in molte sale da concerto. Fra i maestri di allora spicca Giulio Regondi, autore nel 1864 di Introduction et caprice. Il pezzo è composto da un’introduzione sognante in maggiore e da una sezione in minore con passaggi intricati quanto evocativi.
Nel Novecento, l’interesse per la chitarra fu rinvigorito dal talento straordinario di Andrés Segovia, dedicatario di innumerevoli lavori fra cui le Variations sur un thème de Scriabine, scritte nel 1972 dal musicista polacco Alexandre Tansman e basate su un tema tratto dal Preludio in mi bemolle minore di Skrjabin.
Anche Castelnuovo-Tedesco collaborò con Segovia. Nel 1961 completò per lui una serie di ventiquattro pezzi ispirati ai Caprichos, la collezione di incisioni di Goya: il Capriccio n. 18 si presenta come una breve ciaccona con cinque variazioni e un finale infuocato. Nel 1935 il compositore aveva scritto per Segovia il Capriccio diabolico, un omaggio a Paganini in una pagina di pirotecnica difficoltà che si chiude con una citazione da La campanella.
Il concerto sarà preceduto da una breve introduzione di Luigi Marzola.
Il testo si avvale del contributo musicologico di Liana Püschel
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Programma
John Dowland (1563-1626)
Fantasia n. 7
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Ciaccona dalla Partita in re minore BWV 1004 – trascrizione di Thomas Königs
Giulio Regondi (1822-1872)
Introduction et caprice op. 23
Alexandre Tansman (1897-1986)
Variations sur un thème de Scriabine
Mario Castelnuovo-Tedesco (1895-1968)
Capriccio n. 18 dai 24 Caprichos de Goya
Capriccio diabolico (Omaggio a Paganini) op. 85a
Sara Celardo chitarra
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BIOGRAFIE
Sara Celardo è nata a Campobasso, dove ha frequentato il Liceo Musicale con Isidoro Nugnes e ha conseguito la laurea di primo livello in chitarra presso il Conservatorio. Si è esibita come solista in numerosi concerti in Italia, Croazia e Spagna e ha partecipato a diverse masterclass di perfezionamento con Paolo Pegoraro, Frédéric Zigante, Carlo Marchione, Adriano Del Sal, Arturo Tallini, Giulio Tampalini, Johan Fostier, Marcin Dylla, Matthew McAllister, Lorenzo Micheli, Aniello Desiderio e Oscar Ghiglia. Nel 2016 è stata selezionata dal Comitato Scientifico del Concorso Internazionale Michele Pittaluga di Alessandria come migliore promessa chitarristica e si è esibita al 49° Convegno Internazionale di Chitarra. È stata poi selezionata anche per il Concorso Nazionale Giovani talenti della musica Alda Rossi da Rios edizione 2015/2017 e per il Premio Nazionale delle Arti 2016/2017 per rappresentare la Regione Molise. Il 21 giugno 2017, per la Festa Europea della Musica, ha ricevuto un premio presso la Camera dei Deputati di Montecitorio in quanto vincitrice di numerosi concorsi nazionali e internazionali. Nell’anno accademico 2017/2018 ha frequentato la Segovia Guitar Academy di Pordenone sotto la guida di Paolo Pegoraro e Adriano Del Sal. Nel dicembre 2017 è stata finalista nel concorso Amadeus Factory e si è esibita nell’Auditorium di Milano.
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Venerdì 13 settembre
AFRICA
ore 17, Università degli Studi di Milano, Aula Magna, Via Festa del Perdono, 7
Orchestra UniMi diretta da Alessandro Crudele
Alessandro Taverna, pianoforte
Ingresso gratuito
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IL CAMMINO DI SANTIAGO
ore 21, Chiesa di S. Marco, Piazza S. Marco, 2
Tenebrae
Nigel Short, direttore
Posto unico, 10 euro
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SENZA FRONTIERE
ore 21, Teatro Edi, Piazza Donne Partigiane
Sara Celardo, chitarra
Posto unico numerato, 3 euro
Biglietti in vendita su www.ticketone.it