La Stagione 2019/20 del Teatro della Cooperativa, in sintonia con la sua identità, è una proposta artistica e culturale che si racconta come un viaggio all’interno della contemporaneità. Una particolare attenzione è rivolta alla dimensione dell’impegno civile e della memoria storica, così da stimolare il desiderio di conoscere e ricordare.
28 titoli tra produzioni, riprese e spettacoli ospiti, di cui 7 per la prima volta a Milano, 8 prime nazionali per più di 150 alzate di sipario e ancora una rassegna di teatro scolastico dedicata alla storia contemporanea (Be-Festival – seconda edizione).
È un teatro che si assume il compito di raccontare la storia collettiva, comprese le pagine più buie − gli anni degli eccidi e della strategia della tensione, i crimini impuniti, i depistaggi, la corruzione, gli scempi e i disastri ambientali, i morti sul lavoro e per il lavoro − ricorrendo a registri stilistici differenti. Una stagione variegata, caratterizzata da un fitto calendario, senza temere di utilizzare la comicità, l’ironia e lo sberleffo per parlare di argomenti alti o di farlo attraverso la canzone, la musica dal vivo e la danza, passando da spettacoli in cui a prevalere è il rigore espressivo ad altri che s’ispirano alla commedia dell’arte o attingono allo spirito antico e nobile del teatro popolare.
“A cinquant’anni di distanza dall’attentato di Piazza Fontana e dalla morte di Giuseppe Pinelli (la diciottesima vittima della strage), è d’obbligo dedicare la stagione al ricordo di quell’evento che ha rappresentato un passaggio fondamentale per la nostra democrazia. – Dichiara Renato Sarti, Direttore Artistico del Teatro della Cooperativa – Fu la marea umana che partecipò ai funerali del 15 dicembre che fermò quel tentativo di eversione della destra golpista. Purtroppo però, secondo un sondaggio fatto una decina di anni fa nelle scuole milanesi, la gran parte degli studenti non sapeva nulla di quella strage e quel poco era sbagliato: per loro non era stata opera dei fascisti (solo il 6% li indicava come responsabili) ma delle Brigate Rosse (41%), della mafia, dei comunisti o addirittura degli anarchici (20%!) che invece furono vittime di una violenta campagna diffamatoria. Tutto rientra nella norma di un Paese che politicamente e storicamente è sbadato per antonomasia e non sarebbe più preoccupante del solito, se una buona parte della popolazione italiana di oggi non rivelasse ancora una particolare propensione per le peggiori pulsioni razziste, xenofobe, reazionarie. Anche se c’è poco da ridere, condividiamo la battuta di Paolo Rossi (che sarà presente nella stagione): Quando la politica diventa un teatrino, il teatro deve diventare un Parlamento”.
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RASSEGNA CIONI MARIO
Ritorna la Rassegna Cioni Mario, che prende il nome dallo spettacolo di Roberto Benigni Cioni Mario di Gaspare fu Giulia, in cui l’attore toscano si presentava al pubblico solo, su un palco spoglio. Allo stesso modo gli spettacoli di questa rassegna vedono in scena attori soli su un palco nudo.
Teoria del Cracker, per la prima volta a Milano, accende i riflettori sul palco del Teatro della Cooperativa (11/13 ottobre). Lo spettacolo, di e con Daniele Aureli, racconta con rabbia e poesia una storia di nuvole tossiche e di amianto vista da un punto di vista inusuale, quello della malattia, ospite indesiderato dentro a un corpo inconsapevole; prosegue con un’altra prima milanese, Riva Luigi ’69 ’70-Cagliari ai dì dello scudetto (8/10 novembre) di e con Alessandro Lay, un omaggio al bomber, poeta realista del calcio, come lo definì Pier Paolo Pasolini, che portò in Sardegna lo scudetto e disse no alle grandi squadre del Nord; e ancora Ci vuole fegato (22/24 maggio), secondo capitolo della saga famigliare di e con Fabrizio Brandi (già ospite della scorsa stagione), ispirata a Vasco Pratolini; si conclude con Comu veni Ferrazzano (19/21 giugno), atto finale della trilogia P3_coordinate popolari, che ha declinato attraverso diverse forme di espressioni artistiche l’opera di Giuseppe Pitrè, scrittore, letterato e antropologo siciliano.
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FUORI NIGUARDA
Di questa rassegna fanno parte le produzioni del Teatro della Cooperativa che varcano i confini del Quartiere Niguarda per essere ospiti su altri palcoscenici milanesi.
È firmato da Renato Sarti Il rumore del silenzio (9 dicembre-Teatro Elfo Puccini e 10/15 dicembre Teatro della Cooperativa), un testo che, con un modus operandi che ricorda il lavoro del gruppo delle Annales di Jacques Le Goff, attento alle psicologie collettive, alla sensibilità e alla vita quotidiana dell’uomo comune, tratteggia la grande storia partendo dalle piccole storie.
A cinquant’anni dalla bomba di Piazza Fontana, una doverosa riflessione, che, attraverso le voci dei protagonisti, dei familiari delle vittime e di Licia Pinelli, cerca di ricostruire e restituire il senso profondo e umano di quanto accaduto. Sul palco, insieme all’autore, una delle grandi interpreti del panorama teatrale italiano, Laura Curino. Lo spettacolo, che debutterà in prima nazionale al Teatro Elfo Puccini, fa parte del ciclo di iniziative promosse dalle amministrazioni comunali di Milano e Brescia in occasione del cinquantennale della strage di Piazza Fontana e del quarantacinquesimo anniversario di quella di Piazza della Loggia (“MI50, BS45”).
Nome di battaglia Lia (21/26 aprile) e Mai Morti (23 e 25 aprile) saranno ospitati dal Teatro Out Off per le celebrazioni della Festa di Liberazione del 25 Aprile. Sempre nell’ottica di rispettare calendari e ricorrenze istituzionali (ma ben consci che l’esercizio della memoria si esercita 365 giorni l’anno), in occasione del Giorno della Memoria il 27 gennaio al Piccolo Teatro Grassi andrà in scena I me ciamava per nome: 44.787 – Risiera di San Sabba (al Teatro della Cooperativa dal 28 gennaio al 2 febbraio), spettacolo nato dalle testimonianze raccolte da storici dell’IRSREC FVG (Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea del Friuli Venezia Giulia) sulla Risiera di San Sabba, unico lager nazista in Italia munito di forno crematorio (da tremila a cinquemila le vittime).
In linea con la natura genuinamente popolare del Teatro della Cooperativa, non saranno solo spettacoli caratterizzati da un forte legame con la Storia e la Memoria ad essere protagonisti della nuova stagione; al Teatro Filodrammatici di Milano sarà riproposto un classico di Shakespeare, tratto da Sogno di una notte di mezza estate, attualizzato e contestualizzato ai giorni nostri, ne La molto tragica storia di Piramo e Tisbe che muoiono per amore (3/8 marzo), la sgangherata banda di attori del Bardo si trasforma in una multietnica e comicissima filodrammatica tutta al femminile, guidata dal terribile El Cumenda.
Sul palco del Teatro Verdi nello spettacolo Noi siamo voi: votatevi! (18 febbraio 8 marzo), invece, saranno protagonisti Antonio Cornacchione e Sergio Sgrilli, che si cimenteranno nell’ardua impresa di rivoluzionare il panorama politico italiano, ormai intasato dal numero troppo elevato di partiti… fondandone uno nuovo, con l’aiuto del pubblico, tra canzoni e riflessioni, ironiche, ma precise e puntuali, sulla situazione del nostro Paese.
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EVENTI SPECIALI
Rassegna di attività, improvvisazioni e laboratori extra stagione.
Torna Domenico Pugliares, che ripropone il suo lavoro di improvvisazione Il parassita (il 9 febbraio e il 29 marzo), che, come suggerisce il titolo, si nutre degli spettacoli altrui per nascere e prosperare, insediandosi all’interno delle loro scenografie per creare situazioni nuove ed inaspettate, anche grazie al coinvolgimento del pubblico.
E proprio sul coinvolgimento in prima persona del pubblico si basa l’intervento che vedrà protagonista Paolo Rossi, unito al Teatro della Cooperativa e al suo fondatore Renato Sarti da un profondo legame, per il secondo atto delle Cinque Giornate di Milano (18/22 marzo): dopo l’auto occupazione della scorsa stagione (culminata in una no-stop di oltre 24 ore, in cui l’attore non ha mai abbandonato il palco di via Hermada), il “Kowalksy delle barricate”, coadiuvato dal suo comandante in campo, il fidato Renato Sarti, si metterà alla guida di artisti e pubblico contro “il Radetzky che è in ognuno di noi” per condurli alla riconquista delle periferie, con azioni improvvisate ed imprevedibili.
Per rinsaldare il rapporto con le periferie, in questo caso con il territorio di Niguarda, casa del Teatro della Cooperativa dal 2002, risulta particolarmente importante la sinergia con l’associazione Minima Theatralia, che coinvolge gli abitanti del quartiere in laboratori e momenti di teatro partecipato. Il progetto di quest’anno culminerà nello spettacolo Kafka of Suburbia-Kafka delle periferie (27 e 28 giugno), che chiude la stagione del teatro.
Alle produzioni di natura comica appartiene anche Coppia aperta, quasi spalancata (22 febbraio/1° marzo), di Dario Fo e Franca Rame, diretto da Renato Sarti, con Alessandra Faiella e Valerio Bongiorno. Lo spettacolo, tra dialoghi serrati, situazioni paradossali e colpi di scena tragicomici, esplora le dinamiche sentimentali di coppia. Una commedia che denuncia l’arretratezza emotiva, culturale e affettiva di certi uomini sempre arrazzati e pronti ad alzar la voce (e le mani). Sempre nel segno di riflessioni originali, ricche di spunti comici, ma non per questo meno profonde, si muove il nuovo lavoro scritto (insieme a Carlo Turati), interpretato e diretto da Antonello Taurino, prodotto dal Teatro della Cooperativa, Sono bravo con la lingua–una storia di fonemi, idiomi, linguistica e computer (14/26 gennaio) e accompagna lo spettatore in un viaggio attorno al mondo tra curiosità ed approfondimenti sulle particolarità della linguistica.
La creazione e la fruizione di linguaggi espressivi è al centro anche del concerto di danza e musica dal vivo, Mbira (25/27 ottobre), per la prima volta a Milano, coprodotto dal Teatro della Cooperativa con ALDES, associazione di artisti e operatori culturali che, sotto la direzione di Roberto Castello, promuove opere di sperimentazione coreografica con particolare attenzione alle forme di confine fra danza e arti visive, nuove tecnologie e teatro.
A partire dalla struttura compositiva dei singoli brani eseguiti, gli incisi scritti da Renato Sarti sono spunti per riflettere sulla complessità dei rapporti fra Africa ed Europa e su come le forme siano espressione di modelli sociali e valoriali che esprimono una precisa visione del mondo.
Nel segno dell’intreccio tra musica e parola, nasce l’inno di teatro-canzone dedicato all’ancestrale legame tra essere umano e madre terra ispirato alla letteratura, da Rilke a Thoreau, che si realizza nel Melodramma ecologico (5/10 maggio), frutto della collaborazione tra Duperdu e Legambiente, nuova coproduzione del Teatro della Cooperativa in collaborazione con Minima Theatralia.
S’ispira allo stile del miglior varietà e alla vena comica di Franca Valeri Una Marchesa ad Assisi (4/16 febbraio), con cui Ippolita Baldini, coadiuvata nella drammaturgia da Emanuele Aldrovandi, racconta le peripezie della giovane aristocratica Roberta, che, alla ricerca di un suo posto nel mondo, si lancia nella non facile impresa di trovare sé stessa in mezzo a un gruppo di pellegrini.
Affrontano il tema della comunicazione politica nel mondo digitale del 2.0 SPIN-serata di teatro sonoro autopromozionale (20/22 dicembre) di Renato Gabrielli, prodotto da Proxima Res, per la prima volta a Milano, e Il matto 4-la verità vi prego sul caso Regeni (prima nazionale 13/22 marzo), antivirus alle menzogne di Stato nell’inconfondibile stile di Massimiliano Loizzi.
Ancora una prima milanese, Così parlò Monna Lisa (12/17 novembre) di Antonio Piccolo, uno dei più interessanti sceneggiatori teatrali under 35, che, passando con disinvoltura dal comico al drammatico, crea l’intarsio di un dialogo surreale, intriso dei misteri che avvolgono la figura della Gioconda, e usa il genio di Leonardo come arma contro la guerra.
Anche Sospetti (S.U.S.) (14/19 aprile), prodotto dal Teatro Filodrammatici e diretto da Bruno Fornasari, si propone di indagare il mondo intorno a noi, partendo dal lavoro del drammaturgo inglese Barrie Keeffe per esplorare con lucidità e sarcasmo il potere come forma di abuso.
A confermare i rapporti di collaborazione con altre realtà teatrali cittadine debutta in prima nazionale The dei after (9/12 gennaio), di ATIR Teatro Ringhiera, alla sua terza stagione “on the road”. Dirette da Rita Pelusio, le tre attrici, Mila Boeri, Cristina Castigliola, Matilde Facheris, vestiranno i panni divini, anche se un po’ malmessi, di Zeus, Efesto ed Ermes.
Per la prima volta in cartellone con due spettacoli il Teatro dell’Argine: Io, trafficante di uomini (19 e 20 ottobre), in prima nazionale, racconta una storia di vittime e carnefici della più crudele agenzia di viaggi del mondo e Mi chiamo Andrea, faccio fumetti, (15/18 ottobre) per la prima volta a Milano, è un monologo disegnato sull’arte di uno dei più grandi fumettisti italiani, Andrea Pazienza.
Oltre alle collaborazioni tra altre realtà teatrali milanesi, sono confermati interventi con artisti storici amici del Teatro della Cooperativa. Ritorna Paolo Rossi con il suo Allenamento col pubblico (22 novembre/1° dicembre), in cui il comico dialogherà direttamente con gli spettatori, trasformandoli in attori protagonisti delle sue improvvisazioni, riuscendo così a mutare la sala del teatro in una vera e propria palestra di spettacolo. Torna in scena anche Paolo Hendel, diretto da Gioele Dix, con la prima milanese de La giovinezza è sopravvalutata (27 marzo/5 aprile), confessione autoironica sugli anni che passano, in cui si racconta l’avvicinamento alla stagione della terza età, e debutta Nino el Cata (9/14 giugno) di Piero Lenardon, viaggio in una Milano quasi scomparsa che passa anche attraverso il recupero del dialetto milanese, ormai alla stregua di una lingua perduta.
Dopo il successo ottenuto nella prima edizione, torna il BE.Festival, la rassegna di teatro scolastico dedicata alla storia contemporanea, nata all’interno del progetto BE.St! Bella Storia, sostenuto da Fondazione Cariplo. Una tre giorni di spettacoli, incontri e momenti di festa per coinvolgere i ragazzi delle scuole in prima persona, facendoli diventare attori e critici, per poi trasformarli in spettatori consapevoli e far conoscere loro le pagine della storia più recente.
Fondamentale, per gli obbiettivi e la natura del Teatro della Cooperativa, che nasce e cresce nella periferia milanese, è il rapporto con il territorio, che si esprime tramite eventi ed iniziative ad hoc e, soprattutto, attraverso il rapporto diretto con le persone e le realtà che lo abitano: l’ANPI sezione Martiri Niguardesi, l’ANED – Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti, la Casa della Memoria, le numerose scuole del quartiere (e non solo) con cui sono instaurate relazioni ormai consolidate, attraverso programmazioni ed interventi a loro dedicati con laboratori, matinée, spettacoli di teatro ragazzi e varie altre attività.
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TEATRO DELLA COOPERATIVA
via Privata Hermada 8, Milano
Tel. 02 6420761
info@teatrodellacooperativa.it
www.teatrodellacooperativa.it
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BIGLIETTERIA
Da martedì a venerdì 15.00 – 19.00
sabato 18.00 – 20.00 (nei giorni di replica)
domenica 15.00 – 16.30 (nei giorni di replica)
Il ritiro dei biglietti potrà essere effettuato fino
a 30 minuti prima dell’inizio dello spettacolo
I biglietti sono acquistabili anche online sul circuito Vivaticket
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ORARI SPETTACOLI
(salvo diverse indicazioni)
Martedì, mercoledì, venerdì e sabato 20:30
giovedì 19:30
domenica 17:00 (a giugno 20:30)
lunedì riposo
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BIGLIETTI
Intero 18€ – convenzionati 15€ – under 27 10€ – over 65 9€
giovedì biglietto unico 10€