Drammaturgo, regista e autore di cortometraggi, Pascal Rambert è uno degli artisti teatrali più tradotti e rappresentati attualmente sul piano internazionale. Il suo Clôture de l’amour ha debuttato nel luglio 2011 al Festival d’Avignon riscuotendo immediatamente uno strepitoso successo.
Dal suo debutto ad Avignone, la versione francese di Clôture de l’amour è stata messa in scena in Corea, Italia, Svizzera, Belgio, Croazia e Cina. Una versione russa del testo è stata messa in scena al Teatro d’Arte di Mosca, una croata al ZMK Theatre di Zagabria, una americana all’Abrons Art Centre di New York, una giapponese a Tokyo, una tedesca a Berlino e una greca ad Atene.
Emilia Romagna Teatro Fondazione ha prodotto nel 2012 la versione italiana dello spettacolo: Rambert ha scelto come protagonisti due fra i più apprezzati interpreti della scena italiana, Anna Della Rosa e Luca Lazzareschi.
Clôture de l’amour è chiaramente la fine di una storia. Racconta la separazione di una coppia che cerca di mettere fine alla propria storia. Sono mossi dalla rabbia e dalla necessità urgente di dividersi. Ma Clôture de l’amour può anche essere un inizio, perché clôture, che in italiano non si può tradurre esaustivamente con chiusura, significa anche racchiudere, e lo spettacolo racchiude qui lo spazio dedicato all’anima, lo spazio che definisce l’individuo come un territorio in carne ed ossa da difendere.
Anna e Luca, i due personaggi che si affrontano sul confine del palcoscenico, si fronteggiano con un linguaggio essenzialmente organico e persino coreografico, costruendo con le parole una barriera di filo spinato che li divide e ripetendo in continuazione in modo ossessivo espressioni che sembrano vorticare nei loro corpi.
Due soliloqui che non possono interrompersi a vicenda, due flussi verbali separati che non si fermerebbero se non fosse per l’irruzione improvvisa di un gruppo bambini in scena. «Se dovessi andare più a fondo in quello che sento, lo descriverei come un testo di danza» dice Pascal Rambert.
Una danza mentale in un certo senso che porta alla luce il movimento invisibile dell’anima e dei nervi in palcoscenico. Si potrebbe dire che i corpi non si muovono, eppure si lascia il teatro con la sensazione che è questo che hanno fatto per tutto il tempo: muoversi e combattere una battaglia interiore ma una battaglia rivelata allo spettatore dalla propria abilità di proiezione – un’abilità quasi olografica, l’abilità di costruire il movimento dal discorso, sì, puro linguaggio, come se la scena non avesse altro scopo che questa virtualità e non avesse altra sostanza se non quella che noi ci mettiamo.
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ORARI: Mercoledì 20:15, Giovedì 20:30, Venerdì 21:00, Sabato 20:00, Domenica 16:45, Martedì 19:30.
PREZZI: Intero 25€; under26/over65 15€; convenzioni 18€
ULTERIORI INFORMAZIONI: Clôture de l’amour