Hanno tutti meno di 30 anni e con determinazione hanno trasformato la loro passione per il teatro in un lavoro. Una bella storia che conferma che con la cultura si può vivere, e addirittura costruire opportunità di crescita per il territorio e aggregazione per le persone, quella di Claudia Bellemo, Nicola Perin e Massimo Molin, da tre anni alla guida della compagnia Febo Teatro, una realtà impegnata sul territorio padovano e veneziano con numerose rassegne teatrali, produzioni e partecipatissimi laboratori di teatro.
I numeri parlano da soli: 180 allievi, 16 corsi di teatro, 29 laboratori nelle scuole, 9 rassegne. E un’impennata registrata tra maggio e settembre con il raddoppio delle richieste.
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Applausi in scena ma anche tanto lavoro di backstage
“La nostra storia – spiega Nicola Perin, 30 anni, direttore artistico di Febo Teatro – è la dimostrazione che di teatro si può vivere, se unisci, oltre ad una qualità artistica, anche una grande attenzione all’aspetto organizzativo. Un teatro-impresa che non sia solo in attesa di fondi e sovvenzioni ma che crei da sé il suo introito”.
“Tanta creatività, studio, ricerca – aggiunge Claudia Bellemo, direttore artistico di Febo Teatro insieme a Perin – ma anche tanta umiltà e “olio di gomito”: recitare, cantare, ballare, ma anche costruire scenografie e fare chilometri per promuovere gli spettacoli. Prendersi gli applausi sul palco e poi via dietro le quinte a smontare tutto, caricare e scaricare i materiali in magazzino. E magari la mattina dopo svegliarsi presto per andare nelle scuole a fare laboratori”.
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Teatro-impresa invece che aspettare la grande occasione
L’alternativa, quella scelta da molti tra coloro che hanno intrapreso il percorso di studi teatrali, era quella di cercare fortuna a Milano o Roma, se non all’estero, mettendosi in coda ai provini, oppure mettere in un cassetto il diploma dell’accademia teatrale per cercare un qualsiasi altro tipo di lavoro, relegando il teatro a puro hobby.
Ma Claudia Bellemo e Nicola Perin, attori diplomati all’accademia teatrale veneta (di Venezia e di Padova), insieme a Massimo Molin, laureato in Arti visive dello spettacolo allo Iuav, responsabile organizzativo di Febo Teatro, si sono seduti a tavolino e hanno trasformato i loro sogni in business plan. Con un approccio “aziendalistico” del tutto insolito nel mondo degli artisti si sono ingegnati per consolidare una struttura che permettesse loro di vivere di teatro e soprattutto di realizzare delle loro produzioni originali che rispecchiassero la loro personale visione di teatro.
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Il teatro come linguaggio per comunicare con il pubblico
“Volevamo un teatro autentico, vero – spiega Bellemo – non autoreferenziale, ma capace di creare interazione con il pubblico, capace di coinvolgere e trasmettere dei messaggi a qualsiasi spettatore, anche e soprattutto a un bambino. Volevamo costruire degli spettacoli in cui il teatro fosse un linguaggio per raccontare delle storie. Proporre un divertimento intelligente, toccando tematiche di attualità come il cyberbullismo, la dismofofobia, l’ecosostenibilità, la gestione della rabbia, l’imparare ad aspettare, la redenzione. Insomma, proporre un’esperienza formativa dedicata a tutta la famiglia, in cui i bambini ma anche gli adulti possano trovare spunti di riflessione e divertimento”.
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Teatro ragazzi professionale, grande assente
“Abbiamo fatto una ricerca – spiega Massimo Molin – e abbiamo notato che la maggior parte dei teatri di provincia, in particolare nell’ambito del teatro per famiglie, era molto sguarnita di attività teatrali gestite da professionisti, così abbiamo cominciato a proporre le nostre produzioni. E il successo è stato immediato. Solo nell’anno scorso abbiamo registrato oltre 40.000 spettatori con 203 repliche. Nel mondo del teatro si considera il teatro ragazzi un teatro di serie B e quindi spesso si affidano le iniziative per i più piccoli a gruppi amatoriali. Noi invece abbiamo sempre creduto che non esista il teatro di serie A e il teatro di serie B. Esiste solo il teatro fatto bene e il teatro fatto male. E ogni spettatore, e forse il bambino più di tutti, ha la sua dignità e ha il diritto di assistere ad uno spettacolo di qualità”.
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Il teatro, un grande bisogno della nostra società
“La gente – spiega Perin – ora più che mai ha bisogno di teatro, lo vediamo soprattutto nei laboratori. E’ come se si fosse persa la gioia della condivisione e dello stare assieme in modo sano, rispettando le differenze e trovando, nei punti di criticità, degli spunti per crescere. Ecco perché noi ci teniamo tanto nella nostra formazione a concentrarci soprattutto su un lavoro di gruppo, con tanti esercizi che aiutino a creare un’atmosfera di lavoro libera e senza giudizio. Una volta creata quella, puoi fare di tutto. Sia con i grandi che con i piccoli”.
“Il teatro – aggiunge Bellemo – fin dai greci è nato per parlare alla società, per essere aperto a tutti, ecco perché siamo un po’ in difficoltà quando sentiamo di progetti che si rivolgono solo ad un pubblico d’elite o agli addetti ai lavori. Questo è quello che ha allontanato sempre di più la gente comune dal teatro e lo fa apparire come qualcosa di troppo difficile e complesso. Ciò non significa abbassare l’asticella, ma è importante avere coscienza della società in cui viviamo nel bene e nel male e cercare di mettere dei semi di riflessione nel numero più alto di cuori”.
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Teatro, opera collettiva capace di generare lavoro
“Nella squadra di Febo – conclude Molin – abbiamo molti altri volti che hanno collaborato e collaborano tutti i giorni al nostro sogno. Molti colleghi attori e formatori sono coinvolti nelle nostre produzioni e attività, a dimostrazione che il teatro può creare posti di lavoro. E lo può fare di più quando si impara a lavorare insieme, a superare gli individualismi per costruire un sogno collettivo”.
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FEBO TEATRO è una compagnia teatrale padovana composta da giovani attori professionisti e specializzata nel teatro ragazzi. E’ attiva con diverse produzioni originali e con l’organizzazione di rassegne che coinvolgono anche altre compagnie come quella promossa insieme ad Antenore Energia “L’Energia del Teatro”. Molto partecipati sul territorio padovano e veneziano sono i suoi corsi di teatro per ragazzi e adulti. La compagnia è stata scelta dalla sede regionale del Veneto del Miur (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) per la realizzazione di un progetto teatrale rivolto agli istituti superiori sul tema dell’identità e del bullismo che debutterà ad aprile al Teatro Goldoni di Venezia. La compagnia Febo Teatro è stata fondata e si avvale della collaborazione dello psicologo Gianluca Meis. Le grafiche sono a cura di Enrico Patechi. Tutti gli attori che Febo Teatro coinvolge per i suoi spettacoli sono professionisti diplomati all’Accademia Teatrale Veneta di Venezia o Padova.
Info e contatti: 3201430701_ info@feboteatro.it