Dramma incompiuto
di Luigi Pirandello
Regia di Gabriele Lavia
La Compagnia della Contessa: Federica Di Martino, Clemente Pernarella, Giovanna Guida, Mauro Mandolini, Lorenzo Terenzi, Gianni De Lellis, Federico Le Pera, Luca Massaro
Cotrone detto il Mago: Gabriele Lavia
Gli Scalognati: Nellina Laganà, Ludovica Apollonj Ghetti, Michele Demaria, Simone Toni, Marika Pugliatti, Beatrice Ceccherini
I Fantocci: Luca Pedron, Laura Pinato, Francesco Grossi, Davide Diamanti, Debora Rita Iannotta, Sara Pallini, Roberta Catanese, Eleonora Tiberia
Scene: Alessandro Camera
Costumi: Andrea Viotti
Musiche: Antonio Di Pofi
Luci: Michelangelo Vitullo
Maschere: Elena Bianchini
Coreografie: Adriana Borriello
Regista assistente: Francesco Sala
Assistente alla regia: Angelica Fei Barberini
Produzione Fondazione Teatro della Toscana
in coproduzione con Teatro Stabile di Torino, Teatro Biondo di Palermo
con il contributo della Regione Sicilia
con il sostegno di ATCL Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio, Comune di Montalto di Castro e Comune di Viterbo
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Tutto quanto lasciamo, nell’atto di mancare, appare incompleto, irrisolto, spogliato del suo ultimo significato, eppure è compiuto alla perfezione, così corredato da un epilogo tensivo, in grado di suggerire chiaramente un proseguo, una traccia d’infinito.
Un Luigi Pirandello conscio del breve tempo che gli resta e ancora rapito totalmente dallo studio del personaggio, con I giganti della montagna, da lui stesso definita “ tragedia della poesia in questo brutale mondo moderno”, deposita il suo conclusivo ed estremo atto d’amore, entra nel mito e consegna all’eternità il testamento spirituale di un uomo, ma anche di tutto il senso introspettivo della sua opera che, attraverso una profonda crisi, è giunta a produrre gli esiti di una ricerca lunga una vita, perché siano donati agli eredi della futura arte drammatica di cui, in questo modo, si auspica la rinascita.
Un teatro di antichi fasti, ora ridotto alla decadenza, ospita ancora attori singolari, sopravvissuti a molteplici vicende e peripezie, come bimbi sperduti di una lontana Isola che non c’è, in una dimensione onirica e ultraterrena che omaggia la potenza immaginale, luminosa e sgargiante dell’estro artistico, materia magica che alimenta propulsivamente dall’interno, da sempre, la macchina teatrale, in un gioco lirico che ora rischia di frantumare e attende, forse, un giudizio universale.
Una straordinaria prova per Gabriele Lavia, una delle autorità registiche del nostro tempo che si immerge in una scenografia mastodontica, insieme ad una compagnia di attori di altissima competenza tecnica ed espressiva, per raccontare la dimensione umana nel teatro, tempio per eccellenza del sogno che Pirandello volle trasmutare in realtà.
Due giganti a confronto, sulla cima più alta e più impervia, dove si sprigiona il sentimento arcaico e intimo della paura.
Ines Arsì
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In occasione dello spettacolo I giganti della montagna, Gabriele Lavia e la Compagnia incontrano il pubblico Giovedì 31 ottobre alle ore 18, presso il Teatro della Pergola
Coordina Matteo Brighenti
Ingresso libero fino ad esaurimento posti