Giunti Editore | Collana Scrittori Giunti
600 pp. | 19 euro | ebook 11,99 euro
In libreria: 9 ottobre 2019
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Mi accorgo che sto decidendo cosa m’interesserà dipingere in futuro: i momenti di abbandono irripetibili.
Nessuna natura morta, oggetti, barche e animali. L’uomo e la donna nei loro attimi di pace. Solo in quegli istanti si può avere la coscienza di cosa siamo.
La pace ci fa essere lucidi e ci apre a un’inaspettata intelligenza, ci permette di capire qualcosa di noi, facendocela accettare senza rabbia e angoscia.
La fugacità della vita, la rarità di un animo sensibile, la maledizione dell’essere incompreso. Sono gli aspetti che tutti conosciamo del pittore “delle donne dai colli lunghi”, Amedeo Modigliani. Quello che ci è sfuggito finora è quanto questo artista fosse fragile, ma anche pieno di vitalità. È qui che Angelo Longoni riesce a entusiasmarci e rapirci: ci cattura con la sua scrittura scenografica, i suoi dialoghi pieni di naturalezza e le vivide ambientazioni. Siamo noi stessi a rivivere la vita dell’artista e a sentire le sue intime passioni: scappiamo da Livorno, ci incantiamo davanti a Firenze, riviviamo i primi giovani e potentissimi amori. Il legame esclusivo con la madre, poi le incomprensioni, la malattia che ritorna e lo slancio vitale che non lo abbandona mai. Con lui corriamo a Parigi, richiamati dal fermento bohémien: incontriamo Picasso e Soutine, ci addentriamo nei vicoli, nei cabaret e nelle alcove, ci innamoriamo follemente di ogni sua donna, di ogni sua musa: Anna Achmatova, Beatrice Hastings e poi la Diva Kiki di Montparnasse, fino alla dolce Jeanne.
Il mondo straordinario di un uomo costantemente in lotta con i suoi demoni, sensibile, schivo, impenetrabile, ma sempre capace di ritrovare il coraggio di stare al mondo vivendo a un passo dalla morte. Un vortice di emozioni ci trascina nella vita eccezionale di uno degli artisti più enigmatici di tutti i tempi. Un ritratto avvincente come il più appassionato dei romanzi, ma sempre centrato su una documentazione attendibile e su una rigorosa fedeltà alla verità della storia, quella di un uomo alla ricerca della pace nella bellezza, che ha saputo catturare i momenti di abbandono irripetibili e alla perenne ricerca di un sogno da realizzare in grado di guarirlo per sempre, di liberarlo; una stella solitaria dannata e tenace, capace di imparare dal disordine e diventare eterno.
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ANGELO LONGONI (Milano, 1956) è drammaturgo, regista e narratore. Diplomatosi alla Civica Scuola d’Arte del Piccolo Teatro, s’impone all’attenzione nazionale nel 1989 con il dramma Naja, la cui versione cinematografica esce nel 1997. Oltre a Naja (Mondadori, 1989), ha pubblicato Caccia alle mosche (Mondadori, 1991), Siamo solo noi (Mondadori, 2006) e Vita (Iacobelli, 2012). Per Giunti è uscito nel 2018 L’amore migliora la vita.