“Rumori fuori scena” è una delle commedie più conosciute e rappresentate non solo nei paesi anglofoni, ma in tutto il mondo, con migliaia di repliche all’attivo, ma nonostante ciò conserva sempre l’incredibile freschezza vitale e la capacità di rapire fin dall’inizio gli spettatori dei suoi esordi. E questo perché non è soltanto una commedia borghese, ma un ritratto sociologico e antropologico di una comunità umana nel cui microcosmo ogni persona riesce a riconoscersi, a rintracciare un aspetto peculiare che ritrova in sé. Michael Frayn descrive in questo testo il tentativo dell’uomo di sconfiggere il Caos, di mettere ordine nel disordine della vita, e lo fa usando come metafora il teatro dentro e fuori, il teatro come opera dal vivo che si sviluppa come un ingranaggio fallibile, in ogni istante messo a rischio da qualunque possa accadere al di fuori dell’ordine del percorso realizzato dal regista e dagli attori durante le prove, ma soprattutto come intreccio di persone che si ritrovano a correre sul filo teso delle passioni umane dietro le quinte di un palco sul quale si cerca di ristabilire l’equilibrio precario del così deve essere.
Valerio Binasco rintraccia questa scia primigenia dell’autore inglese ed orchestra con bravura meticolosa l’iperbole distruttiva che disintegra ogni vano tentativo di far quadrare la perfezione artistica con il deteriorarsi dei rapporti umani degli attori al di fuori del palco, fino all’inevitabile catastrofe di confondere la vita con la rappresentazione scenica. Nel corso dei tre atti assistiamo alla graduale e via via più accelerata disgregazione dell’equilibrio delle relazioni verso una totale rottura, con esiti comici, esilaranti, quasi da teatro dell’assurdo, gustandoci i graduali passaggi che rompono questi assetti, che pian piano vengono smantellati fino alla risoluzione conclusiva.
Una messa in scena perfettamente congegnata, con tempi comici di assoluta precisione, meccanismi da vaudeville oliati ed organici, ed una grande capacità degli attori di creare tutti insieme un meccanismo commediale rigoroso. Spettacolo la cui comicità si svela progressivamente e che lascia spazio alla concretezza delle azioni, giustificando con intelligenza scenica ogni risata e ogni reazione del pubblico.
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Visto martedì 15 ottobre 2019
RUMORI FUORI SCENA
di Michael Frayn
traduzione Filippo Ottoni
con (in ordine alfabetico) Francesca Agostini, Valerio Binasco, Fabrizio Contri, Andrea Di Casa, Giordana Faggiano, Elena Gigliotti, Milvia Marigliano, Nicola Pannelli, Ivan Zerbinati
regia Valerio Binasco
scene Margherita Palli
costumi Sandra Cardini
luci Pasquale Mari
Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
con il sostegno di Fondazione CRT