Che cos’è un diritto? Come viene tutelato? Con Sconcerto per i diritti la compagnia ErosAntEros, in prima nazionale al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ di Scandicci dal 18 al 20 ottobre, mostra ombre e ambiguità delle nostre democrazie. In scena, Silvia Pasello e Agata Tomsic danno corpo, dialogando, discutendo, alle voci della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, alla base della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e delle legislazioni dei suoi Stati membri.
Sconcerto per i diritti è la terza tappa del progetto internazionale Confini. Calandosi tra i cittadini di Scandicci e dell’Area Metropolitana Fiorentina, di Pontedera e di tanti altri territori, Davide Sacco e Agata Tomsic si sono interrogati su come lo sviluppo economico e i nuovi agglomerati urbani modifichino la geografia e i rapporti identitari. Un cammino creativo che si concluderà a luglio 2020 con il debutto di una coproduzione internazionale.
Sconcerto per i diritti, che ha ottenuto il patrocinio di Amnesty International – Italia, è prodotto da ErosAntEros, in collaborazione con la Fondazione Teatro della Toscana, nell’ambito del progetto di residenze artistiche StudioTeatro.
È ancora possibile, oggi, immaginare un mondo senza confini, né limiti, né muri, né passaggi sorvegliati? Che differenza c’è tra una libertà e una costrizione? Queste sono solo alcune delle domande che la compagnia ErosAntEros ha posto sul territorio di Scandicci, dell’Area Metropolitana Fiorentina, di Pontedera e di tanti altri luoghi, per creare Sconcerto per i diritti, in prima nazionale al Teatro Studio ‘Mila Pieralli’ dal 18 al 20 ottobre, nell’ambito del progetto di residenze artistiche StudioTeatro della Fondazione Teatro della Toscana. Il lavoro ha ottenuto il patrocinio di Amnesty International – Italia.
Davide Sacco e Agata Tomsic hanno quindi incontrato, tra le altre, realtà come la comunità delle Piagge, Libera Scandicci e il Comitato del Viale dell’Umanità e dei Diritti Umani, insieme a numerosi cittadini, studiosi, operatori socioculturali, centri di ricerca e archivi storici. Oltre a nutrire la creazione, parte dei materiali raccolti è confluita nel piano video di Sconcerto per i diritti, insieme alle videointerviste sulla percezione odierna dell’Unione Europea raccolte con le residenze in Salento e in Lussemburgo durante le precedenti fasi del progetto internazionale Confini, e alle immagini d’attualità grazie alle quali i meravigliosi diritti protetti dalle nostre democrazie mostrano ombre e ambiguità.
In scena, Silvia Pasello e Agata Tomsic incarnano due figure metamorfiche, forse due giuristi del futuro, che si interrogano su concetti chiave quali Dignità, Libertà, Uguaglianza, Solidarietà, Cittadinanza, Giustizia, per scoprirne doppi sensi e significati nascosti. Gli articoli della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, alla base della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e delle legislazioni dei suoi Stati membri, vengono messi in gioco da queste due “monadi” quando danno voce a tali enunciati, e “bambine” nell’interrogarsi sui loro significati e sulla loro effettiva attuazione.
Dialogano con lastre d’acciaio, navicelle spaziali o porte di passaggio tra la loro e la nostra dimensione; due lamiere, che, percosse dalle attrici e rielaborate dal live electronics di Davide Sacco, si fanno strumenti musicali all’interno di un’ambientazione sonora da cui emergono le note della Nona Sinfonia di Beethoven. In tal modo, i suoni metallici, che richiamano il mondo delle miniere e delle acciaierie su cui si fondava l’economia dell’Unione europea ai suoi albori – quando ancora si chiamava Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio – arrivano a fondersi con il famoso tema finale dell’Inno alla gioia, rappresentazione in musica dell’uguaglianza e fratellanza tra i popoli, la cui versione strumentale è eletta a Inno europeo nel 1972.
Parola, suono e video giocano dunque a scambiarsi vicendevolmente di ruolo. Un altro elemento fondamentale sono i disegni dell’artista-attivista Gianluca Costantini, premio “Arte e diritti umani” Amnesty International Italia 2019, che da anni si fa testimone con le sue opere della mostruosità del nostro presente. Emergono anch’essi dalla superficie delle lastre, per rivelare come i diritti dichiarati dalle nostre democrazie vengano ancora disattesi nella pratica.