Emozione al Teatro dell’Opera di Roma in occasione dell’inaugurazione della Sala Elisabetta Terabust (ex Sala Ballo A), omaggio alla grande Elisabetta Terabust, fra le maggiori étoile italiane, già Direttrice onoraria della Scuola di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, scomparsa nel 2018 all’età di 71 anni.
Allieva, Prima ballerina del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera nel 1966, poi étoile nel 1972, Direttrice del Corpo di Ballo del Teatro capitolino e Direttrice onoraria della Scuola di Danza, la Terabust è stata fra le più grandi personalità di spicco della danza italiana e internazionale impegnata a rinnovare il mondo della danza accademica.
“La scomparsa di Elisabetta Terabust è stata per il mondo della danza e per il nostro Teatro una grande perdita artistica e umana. Inauguriamo oggi la ex Sala Ballo A che da oggi è diventata Sala Elisabetta Terabust – esordisce il Sovrintendente Carlo Fuortes, dopo il forfait della sindaca Raggi bloccata per problemi istituzionali in Campidoglio – è un grande onore per noi omaggiare una grande ballerina che ha cominciato qui la sua carriera per diventare étoile e direttrice onoraria della scuola del teatro. Nel corso della sua carriera ha diretto i principali corpi di ballo italiani, dall’Opera al Teatro San Carlo, dal Maggio Musicale Fiorentino al Teatro alla Scala. Oggi vogliamo, con questa cerimonia e con questa intitolazione, ricordarla per sempre e farla entrare nella memoria dei più giovani. Il nostro omaggio è importante per il teatro e per la danza italiana ed è un tassello del lavoro che stiamo facendo sulla memoria del teatro”.
Rigorosa, espressiva, romantica, interprete straordinaria in grado di regalare emozioni indimenticabili sul palco, Elisabetta Terabust è stata una stella della danza internazionale, nonché la prima italiana a danzare stabilmente nel Ballet de Marseille di Roland Petit.
“Sono emozionata nel ricordare Elisabetta – le parole quasi soffocate in gola da Eleonora Abbagnato, Direttrice del Corpo di Ballo del teatro, visibilmente commossa – perché lei era come me: dura, ma generosa e amava sopra ogni cosa la danza. Mi è stata accanto e mi ha seguita nel primo periodo da direttrice artistica: mi aveva detto che sarebbe stato difficile e aveva ragione. Elisabetta era un persona sincera e diretta che amava dire quello che pensava. Anche per questo l’ho amata e apprezzata come artista e come donna. Ho lavorato tanto per ottenere questa targa e tutti coloro che l’hanno conosciuta sanno benissimo che se la merita. È stata una grande artista che ha rimontato tutte le compagnie di ballo di Italia”.
Nel corso dell’affollata inaugurazione della Sala Elisabetta Terabust, con il Corpo di ballo capitolino e gli amici che intervenuti per omaggiare l’étoile italiana, è stata anche presentata la ripresa del delizioso Don Chisciotte di Laurent Hilaire, titolo di chiusura della stagione 2018/2019 di balletto ispirato alla versione originale per l’American Ballet Theatre di Mikhail Baryshnikov, da Marius Petipa e Alexander Gorsky.
Una ripresa in scena dal 15 al 20 ottobre al Teatro Costanzi per un totale di otto repliche che porta in scena nuovi interpreti, giovani, belli, talentuosi.
Danzeranno nei ruoli principali di Kitri e di Basilio, i guest Evgenia Obraztsova, principal dancer del Teatro Bol’šoj e Davide Dato, principal dancer alla Wiener Staatsoper (il 15 e il 17 ottobre) fra i maggiori nuovi talenti italiani alla ribalta sulla scena internazionale.
“Ballerò con una star del Bolshoi – ricorda Dato – per ballare questa versione occorrono tanta personalità e musicalità”. In scena anche François Alu, premier danseur all’Opéra national de Paris (il 19 ore 20.00).
Agli ospiti, alterneranno gli artisti del Teatro capitolino, l’étoile Rebecca Bianchi (16 e 19 ottobre) entusiasta di tornare in scena con uno “spettacolo divertente e fresco che lascia emergere il carattere italiano di questa compagnia”. Accanto a lei, l’esordio del giovanissimo ed emozionantissimo Simone Agrò (16 ottobre) dal Corpo di Ballo del Teatro.
Entusiasta della ripresa anche la coppia consolidata dei primi ballerini, l’incantevole Susanna Salvi e Alessio Rezza del Corpo di Ballo romano ( il 17 ore 11.00, il 18 e 19 ore 15.00) che tornano insieme per il Don Chisciotte.
“È un balletto molto divertente e piacevole e abbiamo avuto l’onore di lavorare insieme ad Alessio con Baryshnikov questa estate imparando come interpretare al meglio il ruolo di Kitri e Basilio, due giovani che si amano alla follia – rivela la deliziosa Susanna Salvi – è proprio Baryshnikov lui che mi ha consigliato di catturare subito l’attenzione correndo immediatamente in scena”.
Il Don Chisciotte, nuovo allestimento del Teatro dell’Opera di Roma che aveva aperto con successo la stagione 2017/2018 si basa sulla storica la versione creata nel 1978 da Mikhail Baryshnikov per l’American Ballet Theatre e la rilettura di Laurent Hilaire, all’esordio come coreografo, si adatta a un allestimento originale e fiabesco.
E come auspicato, il Don Chisciotte del Costanzi è ormai un balletto che entrato di diritto nel repertorio del teatro, una fiaba contemporanea che Hilaire estrapola dalla coreografia del mitico ballerino russo volendo insistere sugli “aspetti strutturali riportando tutto a una dimensione molto classica, ma nel rispetto dello spirito originario della coreografia e con l’inserimento di alcune danze come il Fandango e La danza delle Gitane”.
Insomma, una grande favola all’insegna del romanticismo e dell’allegria che parte dalla scenografia di stampo fumettistico, con un enorme libro pop up pensato da Vladimir Radunsky, celebre illustratore di libri per ragazzi, che invade immediatamente la scena come un giocattolo sorprendendo i più piccoli e che si arricchisce di costumi (sempre pensati da Radunsky) grotteschi e spesso volutamente esagerati riuscendo a creare un efficace punto di incontro fra gli elementi classici, gli elementi fantasiosi, senza dimenticare l’importanza del presente.
A rafforzare l’elemento fiabesco, ma contemporaneo, gli spazi disegnati dalla luce di A.J. Weissbard, noto lighting designer e scenografo teatrale.
“Questo è un momento importante della stagione con la ripresa del Don Chisciotte, spettacolo di successo che ha aperto la stagione 2017-2018. Baryshnikov ha lavorato con i nostri ballerini ed è stato un momento eccezionale – conferma la Abbagnato – Lavoriamo tutti i giorni con la volontà di diventare una grande compagnia per creare grandi eventi per un pubblico che ci segue sempre di più”.
Sul podio dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma torna il maestro David Garforth per la partitura originale di Minkus e che si era anche occupato della versione parzialmente ri-orchestrata con alcuni diversi inserti musicali anche in base alle necessità della coreografia per una versione musicale leggera e briosa. Dopo la prima del 15 ottobre (ore 20), il Don Chisciotte replica giovedì 17 (recita ore 11 riservata alle scuole e ore 20), venerdì 18 (ore 20), sabato 19 (ore 15 e ore 20), domenica 20 (ore 16.30). Info su operaroma.it.