Prendersi cura significa occuparsi di qualcuno con attenzione e con premura.
Comporta una responsabilità importante, chiede capacità di ascolto e sensibilità.
Prendersi cura di un amore, della casa, di un giardino o di un campo, prendersi cura di sé o di uno sconosciuto.
Prendersi cura dei bisogni di chi ha bisogno.
La cura non riguarda solo le persone: un libro, una mostra, uno spettacolo richiedono cura.
La cura investe l’ambiente, i servizi, le strutture pubbliche.
Aver cura di una società significa assumersi un impegno etico e, inevitabilmente, anche politico.
La nostra nuova stagione 2019/2020 TERRA e CURA è una proposta culturale che pone al centro le persone, come è da sempre nello stile etico ed estetico del Teatro Officina. E insieme alle persone la Madre Terra, finalmente al centro dell’agenda della politica mondiale.
Una stagione ECOLOGICA, SOCIALE e SMART fatta di nuove produzioni, progetti di teatro sociale, ospitalità, incontri ed iniziative che avranno al centro il tema della CURA.
ECOLOGICA con una nuova produzione che, partendo dal progetto sulla pace “E sia pace nel mondo”, affronta il tema dei problemi ambientali e climatici.
SOCIALE perché continueremo i nostri progetti di teatro sociale e incontri con il territorio.
SMART perché abbiamo deciso di proporre una stagione con scansione trimestrale, che si rinnoverà grazie a nuove proposte e ad incontri che vogliamo poter cogliere.
Massimo de Vita
Direttore artistico
Teatro Officina
———
TERRA e CURA 2019_2020
PROGETTI DI TEATRO SOCIALE
A partire dall’autunno e fino alla primavera sono attivi tre progetti:
“Comunicare bene” è un progetto destinato agli Ospiti della Casa dell’accoglienza Enzo Jannacci, in cui staremo accanto ai senza dimora lavorando teatralmente per irrobustirli sul piano della comunicazione con gli altri: con le persone, con i servizi sociali, nei colloqui (tanto attesi!) di lavoro.
Venti incontri che si terranno nella Casa dell’Accoglienza Enzo Jannacci, coivolgendo ospiti, educatori, alcuni cittadini e l’azienda Zetaservice (che ha sede davanti al ex Dormitorio comunale).
(con il sostegno dell’ 8×1000 della Chiesa Valdese)
“Coltivare cortili” è un progetto che attraversa il nostro quartiere e coinvolge anziani – a cui viene donato un orto “mobile” da coltivare sul terrazzo e in cortile. Accanto alle erbe aromatiche raccoglieremo storie e speranze di persone che hanno vissuto la trasformazione del nostro quartiere e le restituiremo socialmente in alcuni eventi. La proiezione del filmvideo sul narratore Antonio Bozzetti, nato e cresciuto fra Turro e Gorla, sarà la nostra buona semina per costruire relazioni sociali significative
(con il sostegno del bando Quartieri del Comune di Milano)
“Facilitatori territoriali” è un progetto di cittadinanza attiva che coinvolge una quindicina di volontari del nostro quartiere che implementano nuovi percorsi di rigenerazione urbana, finalizzati a favorire l’inclusione sociale, a diffondere l’intercultura, a facilitari la gestione dei conflitti. I facilitatori territoriali sono “antenne umane” accese nel quartiere, di cui colgono i bisogni e che si attivano – coadiuvati da Teatro Officina e da una serie di professionisti sociali – per avviare percorsi di fuoriuscita dal disagio sociale, verso una socialità serena e condivisa.
(sostenuto da Fondazione Cariplo)
Il Teatro Officina partecipa a Adriano Community Days, il Festival del Quartiere Adriano, una zona del nostro territorio su cui è in atto una interessante progettualità.
———
SPETTACOLI
20 ottobre ore 16
“Restare umani”
Con Massimo de Vita, Enzo Biscardi, Daniela Airoldi Bianchi
Chitarra e voce: Alessandro Arbuzzi, Margherita Roverselli
Regia di Massimo de Vita
Il format di Teatro con il cappello che ha raccolto così ampio consenso nei luoghi più impensati e insoliti della città viene mantenuto rinnovando il menù à la carte: ora diventa un’occasione di riflessione civile e morale, sobria e ponderata, sui grandi temi del nostro presente.
Nel menù da Calamandrei a Pasolini, dai morti sul lavoro alla foresta amazzonica in fiamme, fino alla strage del 20 ottobre 1944 a Gorla (di cui quel giorno ricorre l’anniversario).
Ingresso gratuito
Lo spettacolo replica il 23 novembre nel pomeriggio entro il Festival Adriano Community Days
———
10 novembre ore 16
“Medicina narrativa”
Con Stefano Grignani, Anna Lisa Iodice, Antonello Garofalo
Regia di Stefano Grignani
Da 15 anni ci occupiamo di questa pratica sociale, importata dagli USA, che consiste nel raccogliere le storie di chi incontra la malattia nella propria esistenza (malati, famigliari, medici, infermieri). Il teatro diventa un potente dispositivo di restituzione sociale, rilanciando verso la società temi di grande densità umana. In scena due testi scritti da medici (Il neoplastico, del dott. Marcello Pili e “La visita” del dott. Marco Venturino). Lo spettacolo replica il 14 novembre all’Istituto Europeo di Oncologia.
Ingresso gratuito
———
22 e 23 novembre ore 21
24 novembre ore 16
“Gli Altri” (coproduzione)
Con Andrea Nicastro e Francesca Mineo
Regia di Fabio Bettonica
“Gli Altri” si propone di far conoscere la differenza tra Islam come religione che unisce comunità diverse e Islamismo come corrente politica. Il codice espressivo è dato dalla testimonianza e dalla rigorosa analisi giornalistica (Andrea Nicastro è corripondente per il Corriere della Sera dalle zone di guerra islamiche). Un acquisto al bazar, un pasto in trincea, le riflessioni di una donna velata, di un comandante integralista, di un guerrigliero ceceno o di un volontario per attacchi suicidi dell’Isis mostrano al pubblico la varietà dei punti di vista che coesistono nel mondo musulmano. Vengono raccontate persone reali, incontrate in Cecenia, Afghanistan, Egitto, Libano, Iraq e Iran.
A chiusura dello spettacolo, i protagonisti evocati in scena vengono presentati con i loro veri volti e nomi, attraverso un commovente slide show.
———
6 e 7 dicembre ore 21
8 dicembre ore 16
“Nostra Madre Terra” (nuova produzione)
Collaborazione alla drammaturgia: Roberto Cuda e Elisa Gianni
Regia Massimo de Vita
Compagnia del Teatro Officina e un gruppo di cittadini del quartiere
Nostra Madre Terra, così Francesco d’Assisi chiama il pianeta nel suo Laudato sì, a cui si è ispirato Papa Francesco nell’omologa enciclica. Il richiamo a coltivare e custodire la Terra chiede a tutti noi di vivere in modo equilibrato nella casa comune, e si pone di fatto come un impegno rivoluzionario per il futuro. Tutto è in relazione e la cura della nostra vita è legata a quella delle vite altrui, a quelle dei poveri del mondo e di ogni creatura esistente. Le parole di Alex Langer, di Maria Galindo e dei capi tribù dell’Amazzonia, attraversano e sostanziano lo spettacolo che si fa orazione civile, riflessione di un gruppo di lavoro del quartiere che diviene ora “responsabilità del dire” attraverso il teatro.
“Cominciate con il fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile” (Francesco d’Assisi)
Massimo de Vita
Direttore artistico
Teatro Officina
———
Per Informazioni:
www.teatroofficina.it | e-mail: info@teatroofficina.it – tel. 02.2553200 | LUN-VEN: 15-18
Ingresso con tessera associativa annuale: 1 spettacolo €12,00
Prenotazione obbligatoria sul sito www.teatroofficina.it