Diciotto spettacoli (e un ciclo di proiezioni) per la diciottesima edizione di TREND – nuove frontiere della scena britannica, l’appassionante festival di drammaturgia a cura di Rodolfo di Giammarco: appuntamento per due mesi, dal 17 ottobre al 21 dicembre 2019, al Teatro Belli di Roma.
Una diciottesima edizione nel segno del gemellaggio con il celebre Royal Court Theatre di Londra, la storica della nuova drammaturgia inglese ed europea che ha annunciato a sua volta 18 nuove produzioni più o meno nello stesso periodo puntando proprio sugli stessi titoli e autori in scena anche a Roma.
Anche quest’anno Trend si conferma come una delle migliori realtà consolidate e più interessanti della scena nazionale che riesce a mettere in mostra, con poche repliche, il meglio della nuova drammaturgia oltremanica portando in Italia autori come i premiatissimi David Harrower, Alan Bennett, Elinor Cook, Phil Porter, Al Smith, Sarah Kane.
E naturalmente persistono una serie di soggetti e indizi, macro aree di carattere individuale, civile o sociale intercettati dai testi selezionati e proposti.
Rapporti umani, famiglia e relazioni restano come sempre al centro della maggior parte delle dinamiche dei testi selezionati, ma non mancano testi che raccontano la morte o l’alienazione e che affrontano tematiche di carattere geopolitico.
Il dramma (o la tragicommedia) sulla crisi delle condizioni e dei rapporti umani, fra relazioni e famiglia, emerge però in scena grazie al consistente numero di undici lavori rappresentando il fil rouge della diciottesima edizione.
Fil rouge principale che apre la rassegna con CIARA [Ki-ra] del pluripremiato David Harrower (dal 17 al 19 ottobre, ore 21), one-woman show che indaga sul pubblico e il privato di una donna e che si ritrova in Loveplay di Moira Buffini, una sorta di sorta di Girotondo di Arthur Schnitzler articolato in due millenni di storia di Londra (dal 25 al 27 ottobre), Box Clever di Monsay Whitney, performer e drammaturga che racconta la storia ironica e straziante di Marnie, personaggio ribelle che lotta per avere sua figlia (5 e 6 novembre), The Garden di Zinnie Harris diretto da Lorenzo Lavia che indaga su due novelli Adamo ed Eva (dall’8 al 10 novembre).
L’amicizia maschile e la sessualità sono al centro di Straight di D.C. Moore (sceneggiatore di Town, Honest, Alaska ed Empire) è un crudele lavoro per attori tratto dal film Humpday (dal 15 al 17 novembre), mentre la percezione e il rapporto con le cose sono al centro dei sei protagonisti di Furniture di Sonya Kelly (dal 19 al 23 novembre) fra i lavori più interessanti della rassegna.
Judith di Howard Barker (il 25 e il 26 novembre) affronta con virtuosismo la storia di Giuditta e Oloferne che tanti capolavori della storia dell’arte ha ispirato mentre For Once di Tim Prince (dal 3 al 5 dicembre) è pronto a sezionare la complessità dei rapporti umani attraverso la storia di April e Gordon e I’m a Minger di Alex Jones è una bella prova d’attrice per Eleonora D’Urso nel ruolo di Lisa, adolescente problematica che si racconta al pubblico. Chiudono il ciclo sulla natura e la condizione umana, Stripped di Stephen Clark (dal 10 al 12 dicembre) che racconta Emma e James, due entità-mondo che si riflettono reciprocamente e Out of Love di Elinor Cook (14 e 15 dicembre) racconta la storia, trentennale e quasi morbosa fra due donne, Grace e Lorna.
L’approfondimento sui concetti impossibili da ignorare, vecchiaia, morte, alienazione e senso di perdita vengono affidati a cinque testi, tra cui spicca il progetto Frank McGuinness con due testi, The Match Box (dal 28 novembre al 1 dicembre), toccante monologo sulla giustizia e Baglady (1 dicembre), dramma coinvolgente di una barbona alienata dalla vita.
Fra gli appuntamenti più attesi, lo spettacolo di Luca Toracca che porta in scena il doppio lavoro del geniale Alan Bennett, Una patatina nello zucchero/Aspettando il telegramma (produzione Teatro dell’Elfo, 1 e 2 novembre) per raccontare con humour brillante l’osservazione del mondo della terza età.
Stesso fil rouge per il ritorno di 4.48 Psychosis di Sarah Kane (20 e 21 dicembre), Sinfonia per voce sola di Enrico Frattaroli, una messa in concerto dell’ultimo testo della scrittura inglese su musiche di Mahler e P. J. Harvey, per Fly me to the moon di Marie Jones (dal 29 al 31 ottobre) racconta la storia di due badanti, Francis e Loretta davanti alla morte improvvisa dell’anziano loro affidato e per Diary of a Madman (Diario di un pazzo) di Al Smith nuovo intenso e brillante e politico adattamento della classica opera di Gogol, collocato in una Scozia contemporanea che ha debuttato al Festival di Edimburgo nel 2016 e che debutta adesso in Italia (17 e 18 dicembre).
Due i testi sulle dinamiche geopolitiche, An Intervention di Mike Bartlett in prima italiana con la regia di Fabrizio Arcuri che dirige Rita Maffei e Gabriele Benedetti (dall’11 al 13 novembre) e God of Chaos di Phil Porter sulle dinamiche della nuova civiltà digitale e la responsabilità informatica (dal 21 al 23 ottobre).
Oltre al ricco cartellone per l’edizione numero 18 di Trend che quest’anno si avvale anche del sostegno del Ministero dei Beni Culturali e della Regione Lazio, si terranno anche tre proiezioni cinematografiche nella giornata del 3 novembre a partire dalle ore 15 (The container con la regia Carlo Emilio Lerici, Ifigenia in Cardiff con la regia Valter Malosti, Lovesong con la regia Carlo Emilio Lerici).
Orario spettacoli tutte le sere alle ore 21, Biglietto Intero € 13, Biglietto Ridotto (under26 e over 65) € 5, Carnet 10 ingressi (Abbonamento ridotto under26 e over 65) € 40, Carnet 5 ingressi (Abbonamento intero) € 40, Carnet 10 ingressi (Abbonamento intero) € 70, Informazioni e prenotazioni 06 5894875, info@teatrobelli.it, www.teatrobelli.it