Due città, quattro giorni di eventi, concerti, spettacoli e workshop alla scoperta dei migliori suoni dal mondo. Via del Canto, il festival internazionale delle musiche dal mondo, torna dopo il successo dello scorso anno firmando la sua seconda edizione, dal 31 ottobre al 3 novembre, nei più bei luoghi di Fano e di Pesaro.
Dalla “signora” della musica sefardita Françoise Atlan, alla rumba gitana dalle influenze maghrebine di Labess, per la prima volta in Italia; dal cantante, cantautore e polistrumentista togolese Arsene Duevi, lo “sciamano dell’Africa nera”, alla musica còrsa dei Barbara Furtuna, senza dimenticare le tradizioni popolari italiane con la cantante Gabriella Aiello, Via del canto offre uno sguardo a 360 gradi sullo scenario della world music internazionale.
Una scelta di stile che ha reso il festival ideato e diretto da Anissa Gouizi e Frida Neri, un importante presidio di culture e strumento d’integrazione della comunità locale e dei centri di accoglienza dei migranti, direttamente coinvolti nella produzione dell’evento.
Ancora una volta particolare attenzione è rivolta alla valorizzazione dei talenti più giovani, attraverso il OneBeat Contest, il cui vincitore vedrà la produzione del suo brano insieme al noto musicista e polistrumentista di origine nigeriana Devon Miles, e alla formazione, grazie alla programmazione di workshop tenuti dagli stessi artisti ospiti del del festival.
Il programma dei concerti serali si apre giovedì 31 ottobre alle ore 21.30 al Teatro sperimentale di Pesaro, con Labess, l’ensemble dalla doppia “radice” che affonda nelle due terre di Algeria e Quebec. La band – il cui nome in arabo significa «va tutto bene»- arriva per la prima volta in Italia dopo avere calcato i palcoscenici dei più importanti festival internazionali, imponendosi sulla scena contemporanea per uno stile unico, che fonde sapientemente i ritmi della rumba gitana, con il flamenco e la musica tradizionale del Nord Africa, come il Gnawa e lo Chaabi. Il suo leader e fondatore, il cantante Nedjim Bouizzoul canta in egual modo in arabo, la sua lingua madre, in francese o spagnolo, raccontando storie autentiche (l’esilio, la gioia e le difficoltà dell’integrazione), che oscillano tra realismo e speranza, dolcezza e ira.
Venerdì 1 novembre al Teatro di San Costanzo a Fano alle ore 21.30, sarà la volta di Françoise Atlan, la gran signora della musica sefardita. Artista dalle radici ebraiche e berbere, con un curriculum eccellente e una carriera da soprano nel mondo della lirica, ha portato i suoni della tradizione dell’antica “Sefarad”- l’antica Spagna medievale degli ebrei- in giro per il mondo e nei teatri più prestigiosi come il Carnegie Hall a New York, il Teatro La Monnaie di Bruxelles, la Royal Albert Hall di Londra.
I suoi brani – in arabo, ebraico spagnolo e in ladino (lingua sefardita) – narrano la diaspora degli ebrei cacciati dall’Andalusia nel XV secolo, raccontano dell’amore terreno e di quello divino, alludendo alla tradizione mistica della Kabbalah ebraica, e sono “cantate con raffinata passione collegando la limpida eleganza del Canto rinascimentale agli elaborati ornamenti della musica mediorentale”. (New York Times).
Françoise Atlan sarà protagonista anche di una performance di canti sefarditi insieme agli allievi del suo workshop, nella stessa giornata di sabato, alle ore 18.30 alla Pinacoteca San Domenico di Fano.
Tra gli artisti più interessanti in programma, sabato 2 novembre alle ore 21.30 al Teatro sperimentale di Pesaro ci sono senz’altro i Barbara Fortuna, il quartetto còrso che è impossibile catalogare in un unico registro stilistico. Fedeli allo spirito del canto corso che rivisitano grazie alle proprie composizioni originali, i Barbara Fortuna – il cui nome si riferisce al crudele destino di coloro i quali sono stati costretti all’esilio- hanno all’attivo collaborazioni con noti artisti come i tenori Plàcido Domingo e Roberto Alagna, l’ensemble barocco l’Arpeggiata, il Duo Belem. Tutti progetti e collaborazione eterogenee che dimostrano l’eclettismo di un gruppo che vive in scena e parla a un pubblico di ogni generazione e nazionalità.
Dall’Africa occidentale, domenica 3 novembre alle ore 21.30 approderà sul palco di Santa Maria del Gonfalone a Fano, lo “sciamano dell’Africa nera” Arsene Duevi, che per l’occasione, dividerà il palcoscenico con la cantante Gabriella Aiello, ricercatrice di tradizioni popolari italiane e voce storica dei Tamburi del Vesuvio di Nando Citarella, in un inedito duetto che mette in dialogo per la prima volta due voci e due mondi: un concerto sperimentale aperto alla contaminazione di generi, stili e tradizioni.
Cantante, cantautore e polistrumentista Togolese Duevi è un vero incantatore, capace di ammaliare il pubblico con la sua musica che è un inno alla vita, alla multiculturalità, alla ricchezza dello scambio.
L’artista è anche direttore di coro, educatore ed etnomusicologo (in Africa Occidentale ha condotto una minuziosa ricerca sui ritmi e i canti locali). Dopo essere stato direttore del coro della Cattedrale di Lomé (Capitale del Togo), in seguito ad avventurose vicissitudini arriva a Milano nel 2002. Risale al 2010 il suo debutto discografico con La Mia Africa che ottenendo plausi e consensi di pubblico e critica, lo porta ad esibirsi per concerti in tutta la penisola ad un ritmo sempre più incalzante. Nell’ultimo acclamato album Haya, Arsene Duevi si racconta con undici nuove canzoni intrise di proverbi africani, citazioni e omaggi a Fabrizio De Andrè e Bob Marley, in tre lingue, tutte sue in modo uguale, dove ricorrono i suoi temi prediletti: la pace, la giustizia e i diritti umani.
Sul versante della formazione, oltre dieci sono i workshop aperti a ogni livello di formazione e tenuti da alcuni degli artisti in programma. Fra questi il workshop Canti sefarditi con Françoise Atlan il workshop di canto con Gabriella Aiello, quello con Arsene Duevi, e infine quello col batterista, percussionista e produttore Gennaro Scarpato.
Tutti i workshop si svolgeranno durante le giornate dal 1 al 3 novembre in tre aule dislocate nel centro di Fano.
Via del canto, come progetto non soltanto artistico ma anche piattaforma di progettazione culturale e sociale, ancora una volta lancia un messaggio di apertura, inclusione e valorizzazione di tutto ciò che è legato all’incontro con l’altro, in tutte le sue forme.
In quest’ottica il festival si completa con la sezione Fuorifestival, che promuove il convegno “indivisibili”, a cura dell’associazione Millevoci, con il sostegno del Cvs e in collaborazione con alcune delle associazioni più attive nel terzo settore come Millemondi, Amici del Quilombo, Emergency Fano, La città della gioia, Apito Marche.
Il focus del convegno, in programma sabato 2 e domenica 3 novembre, dalle 9.30 alle 13.00, raccoglie e valorizza il racconto di chi agisce nella società civile cercando di dare voce e presenza all’altro, alle categorie fragili e ai margini. Verranno messe in evidenza buone prassi dal basso che hanno avuto luogo in Italia e nella provincia di Pesaro –Urbino, attraverso le testimonianze dirette di persone comuni e attivisti, arrivati da ogni parte d’Italia.
Tra gli ospiti più attesi la giovane attivista italo-marocchina per i diritti umani Nawel Soufi che parteciperà ai lavori di domenica 3 novembre. Attualmente attiva sulla rotta balcanica, “l’angelo dei profughi” Soufi, ha aiutato oltre 20 mila migranti arrivati attraverso il Mediterraneo, ricevendo il premio dal Parlamento Europeo come Cittadino Europeo dell’anno e il Premio Volontariato internazionale Focsiv.
La II edizione di Via del Canto è prodotta dall’associazione AnimaFemina in collaborazione con Sprar Pesaro, Comune di Fano, Comune di Pesaro, rete dei teatri delle marche Amat, Ass. Politiche sociali del Comune di Fano, Ass. Pari opportunità del Comune di Fano, Ass. Politiche sociali del Comune di Pesaro, Ass. Pari opportunità del Comune di Pesaro, Consiglio regionale delle Marche, Regione Marche, Università per la pace, Labirinto, Millevoci, L’africa Chiama, Csv, Migrantes, Apito, Noi mondo tv, Fondazione Wanda di Ferdinando, Millemondi, Bcc Fano.