Yikeshan Abudushalamu è il vincitore della prima edizione del Concorso internazionale di composizione Luciano Berio, istituito dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, in collaborazione con il Centro Studi Luciano Berio e dedicato a Luciano Berio, compositore italiano tra i più celebri al mondo e fra le già importanti figure musicali del XX secolo.
Classe 1985, il giovane Abudushalamu, nato nello Xinjiang, regione autonoma della repubblica Popolare Cinese, vanta già diverse onorificenze di livello internazionale, si aggiudica il primo premio del concorso di composizione a cadenza triennale riservato agli under 40, selezionato da una giuria internazionale presieduta dal Direttore Musicale dell’Accademia di Santa Cecilia Antonio Pappano e formata dal compositore Ivan Fedele, dalla coreana Unsuk Chin, dal francese Tristan Murail e dall’americana Augusta Read Thomas.
“Sono onorato e felice, sono rimasto sorpreso, quasi sconvolto da quando mi hanno annunciato di essere stato scelto come vincitore – conferma Yikeshan Abudushalamu intervento telefonicamente – e non vedo l’ora di poter cominciare a lavorare alla composizione.
Menzione d’onore della giuria per Hankyoul Yoon, 25 anni, della Corea del Sud e per Li Bo, 31 enne cinese.
“Siamo alla prima edizione del concorso di composizione internazionale Luciano Berio – esordisce Michele Dall’Ongaro, Presidente – Sovrintendente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia – ed è bello quando un’idea raccoglie tanti consensi. Assurdo che un Italia non ci fosse un concorso importante per compositori e questa è stata una delle mie prime idee da quando sono diventato Presidente è stato quello di pensare a organizzare un concorso del genere. Ma come lo avrebbe organizzato Berio? Abbiamo avuto bisogno di organizzazione, di una giuria fantastica, di un editore importante per lavorare in modo globale”.
Un concorso unico anche perché, come spiega Dall’Ongaro, il vincitore è stato scelto non per una partitura in particolare, ma dal lavoro presentato (due opere, per orchestra e per altri ensemble, anche già pubblicate), che premia il talento più adatto per ricevere una commissione (e un premio da 20mila euro) di una grande opera.
“Yikeshan Abudushalamu è il vincitore fra 128 partiture provenienti da tutto il mondo, scelto come compositore per un brano originale per orchestra sinfonica – prosegue Dall’Ongaro – che verrà eseguita in prima mondiale da Antonio Pappano l’11, 12 e 13 marzo del 2021 per la nuova Stagione Sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, che poi verrà ripreso anche dal Maggio Musicale Fiorentino e dal Teatro Alla Scala e pubblicato dalla Universal Edition (UE)”.
Il lavoro della giuria è stato impegnativo e certosino, alla ricerca di una personalità si spicco che avesse veramente qualcosa da comunicare al pubblico.
“Da 128 partiture, ne abbiano scelte 16, le abbiamo studiate e ristudiate – spiega Pappano, al debutto come presidente di giuria, illustrando il lavoro – da lì, c’è stata una ulteriore selezione di 6 partiture. E tutto all’insegna della discussione e dei diversi punti di vista per includere o meno dalle diverse partiture scelte. Alla fine siamo stati attratti dalla personalità di due diversi compositori che sanno sostanzialmente comunicare qualcosa. E abbiamo scelto Yikeshan Abudushalamu come vincitore. Abbiamo considerato l’importanza dell’aspetto ritmico che ha saputo catturare l’attenzione dell’ascoltatore nella sua opera e tutto lo slancio unico, per timbro e colore nel secondo pezzo. Sono stato convinto dal livello omogeneo di questi due pezzi rispetto ad altri compositori, ma è incredibile che alla fine siano stati premiati tre asiatici: il vincitore è una sorpresa”.
Ma tutta l’importanza della qualità asiatica emerge chiaramente anche dal risultato del concorso.
“È bene considerare che la qualità che emerge dalla Cina, e lo vediamo anche dai loro straordinari solisti – conferma il compositore Ivan Fedele – Ma è anche vero che la cultura occidentale non deve essere dimenticata. Mi piace molto il fatto le loro composizioni riescano a coniugare la loro cultura musicale tradizionale con la tradizione musicale occidentale perché se il lavoro di composizione è diventato globale, è anche vero che non si rinuncia mai alle proprie radici. Non si tratta di una sovrapposizione, ma di una vera coniugazione, almeno nei casi più felici”.
Unico nel panorama nazionale, frutto anche della collaborazione con la SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, la Filarmonica della Scala, la Fondazione Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e la Fondazione Boris Christoff, il Concorso internazionale di composizione Luciano Berio vanta la concessione del titolo da part della famiglia del compositore.
“Questo concorso di composizione è un progetto di reciproca dignità, è un progetto di alto livello – spiega Talia Pecker Berio anche Presidente Onorario del Centro Studi Luciano Berio che organizzerà una giornata di studio nel corso della nuova stagione in coincidenza dell’esecuzione di un pezzo sinfonico di Berio – per concedere il nome del Premio Luciano Berio, ci voleva veramente qualcosa di speciale. Berio che ha incarnato la contemporaneità della musica in collaborazione con la più antica istituzione musicale italiane e un importante casa discografica: tutti elementi che rendono importante questo premio, come valore di permanenza di valori, espressione di una ferrea fiducia nei confronti della composizione intesa anche come servizio intellettuale per dare forma a valori civiili e sociali. La collaborazione fra le diverse istituzioni riflette anche le idee di Berio che cercava sempre come cooperazione come idea universale di musica”.
E oltre all’esecuzioni, dopo l’esordio romano, il lavoro di Yikeshan Abudushalamu verrà anche anche pubblicato dalla Universal Edition.
“Luciano Berio aveva un grande senso della tradizione e ha sempre considerato la sua musica all’interno della storia, ma nonostante ciò ha sempre seguito con attenzione il lavoro dei giovani compositori – le parole di Wolfang Schaufler, della Universal Edition che pubblicherà il lavoro del vincitore – Le edizioni Universal si sono impegnate a pubblicare le opere del vincitori e siamo felici di accoglierlo fra i giganti della musica. Quando abbiamo cominciato a pubblicare le opere di Berio, avevamo cominciato a pubblicare anche le opere di Mahler. Sulle orme di Mahler, abbiamo pubblicato le opere di Berio e adesso, grazie e a Berio, c’è una continuità perché i giovani compositori potranno essere a loro volta pubblicati”.