Alfa Teatro, Torino: non è la prima volta che le logiche del product placement portano il prodotto a essere protagonista assoluto di un artefatto culturale. Che a un artefatto “vivo” come uno spettacolo teatrale si sia approcciata una compagnia di assoluti esordienti, potremmo dire veri e propri “dilettanti allo sbaraglio” (dipendenti e consulenti di Manis Srl, concessionaria Kirby Company), non è soltanto una rara eventualità, ma anche e soprattutto una scommessa.
A rendere la scommessa meno rischiosa è la forte ossatura degli episodi imbastiti da Alex Ferrero, che permea lo show di una comicità intelligente e ricercata. Tanto da permettersi di aprire lo spettacolo con un omaggio a Giorgio Gaber (con Ferrero, Giusy Lai, l’unica altra risorsa di Manis Srl con evidenti trascorsi attoriali), rispetto al quale le varie gag che seguono non sbiadiscono. E il sistema sanitario Kirby – che rimane protagonista assoluto nonostante tutto – non deve reclamare la scena rubandola alla nutrita schiera di attori amatoriali.
La natura improvvisata e amatoriale viene ribadita ad ogni occasione dagli stessi attori, tanto sul palcoscenico quanto in platea a posteriori: eppure l’artefatto teatrale di Manis riesce a distinguersi. Forse per merito dello spirito con cui la squadra dilettantesca ha saputo aggredire la scommessa; certamente anche per merito dell’immediatezza della comunicazione teatrale: a dispetto di (o grazie a?) un titolo come Gli spacciatori di sogni che dichiara esplicitamente il proprio appeal commerciale, lo spettacolo dimostra che il teatro può essere perfino un canale di promozione commerciale.
A Teatro per “fare compere”? Perché no, se nel frattempo i clienti/spettatori possono assistere a un artefatto di indubbia qualità.
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Gli spacciatori di sogni
testi e regia Alex Ferrero
luci e suoni Matteo Voto
scenografie, costumi Veronica Ferrante