Tutte le emozioni servono, anche quelle che preferiremmo evitare. La paura, ad esempio. Avere timore di attraversare a piedi l’autostrada, dove le macchine viaggiano a grande velocità, è una cosa buona perché ci impedisce di correre rischi inutili. Ma la paura, se eccessiva, può anche essere del tutto negativa, illogica, diventando un vero e proprio incubo. Le emozioni, insomma, debbono essere nella giusta misura, come il sale nelle pietanze. Bisogna quindi conoscerle, capirne sintomi ed effetti, misurarne l’intensità. A raccontarci il vasto mondo di sentimenti e moti dell’animo è il delizioso spettacolo “L’Emozionometro dell’Ispettore Drillo”, andato in scena al Teatro Le Maschere di Roma (in via Aurelio Saliceti 1/3) dal 29 ottobre al 3 novembre, tratto dall’omonimo libro di Susanna Isern pubblicato dalla NubeOcho.
A portarlo sul palcoscenico è la compagnia romana “Giù di Su per Giù”, fondata nel giugno 2014 dal poliedrico Giorgio Volpe, attore e regista teatrale e cinematografico, nonché astro nascente della narrativa per bambini. Accanto a lui i bravissimi Camilla Bianchini, Deialnira Russo e Tony Scarfi. In scena i quattro interpretano diversi personaggi, mostrando una notevole versatilità e una mobilità attoriale importante, oltre che una vis comica che ha fatto divertire i tanti bambini presenti in sala. Da citare anche i costumi di Camilla Grappelli e le musiche originali (in particolare le due canzoni, davvero molto carine) di Paolo Sante Salvatori. Il prossimo appuntamento della compagnia, infine, è sempre al Teatro Le Maschere di Roma con lo spettacolo “Cercasi Befana”, in scena dal 4 al 6 gennaio.
Ma torniamo all’Ispettore Drillo. È un famoso detective di Forestville, specialista in emozioni, coadiuvato dalla svampitissima assistente Cocco Nocciolina. Ai due vengono presentati di continuo dei “casi” da risolvere: gli abitanti della cittadina hanno spesso comportamenti che non riescono a capire, ma ovviamente vogliono sapere cosa gli sta succedendo. Un’indagine interessante, ad esempio, è quella sul misterioso sorriso della scoiattola Scottie: l’Ispettore Drillo annota i sintomi sul suo inseparabile taccuino, come il sentire “un solletico sulla schiena come se una famiglia di coccinelle ci stesse scorrazzando sopra”, li mette in fila, li interpreta, capisce che l’emozione che ha provocato il sorriso a trentadue denti è la “gioia”, infine viene a scoprire che questa è causata da una bella notizia che a Scottie è arrivata per lettera.
Lo spettacolo è un tourbillon di personaggi ed emozioni corrispondenti: dalla “paura” della Signorina Cervis alla “tristezza” della Signora Cocò, dalla “rabbia” di Papà Grenouille alla forte “invidia” di Pecora Bè, dalla “gelosia” di Orsalù alla “sorpresa” di Mini Ele. Ogni situazione è analizzata e individuata, e va sottolineato come la compagnia riesca a coniugare davvero bene l’intento pedagogico con la comicità e il divertimento più immediato. Al termine di ogni indagine, Drillo e assistente misurano il turbamento in questione con l’emozionometro: una grande ruota, posta al centro della scena, divisa in dieci parti uguali (una per emozione, ognuna con un colore diverso), dove indicare ciò che si è provato e segnarne anche la gradazione, da bassa a media ad alta, secondo la propria percezione.
“Quando un’amica mi parlò del libro di Susanna Isern, a colpire la mia attenzione, avendo un debole per i giochi di parole, fu la parola ‘emozionometro’. Il libro mi piacque subito e mi spinse a immaginare un nuovo spettacolo per bambini”, racconta Giorgio Volpe: “Qualche mese dopo appresi che in Spagna avrebbe debuttato l’adattamento teatrale. Scrissi subito loro, proponendo una messinscena italiana. E, con nostra grande gioia, iniziammo in breve tempo a collaborare allo spettacolo”. In scena la compagnia ha portato la propria filosofia teatrale, centrata sull’idea che “il bambino è un individuo capace di capire. Usiamo un linguaggio diretto, con timbri vocali “modulati” per differenziare i tanti personaggi e divertire i bambini, permettendo loro allo stesso tempo di scoprire qualcosa di nuovo, come le molteplici sfumature delle emozioni, e di approfondire quello che già conoscono”.
Lo spettacolo prende le mosse dall’omonimo libro scritto dalla catalana Susanna Isern, psicologa e autrice di oltre 60 libri per l’infanzia in una dozzina di lingue. “Ho lavorato con i bambini per molti anni. Alcuni di loro, quando venivano in terapia, erano spaventati, ansiosi, tristi”, spiega Susanna Isern: “A volte risultava difficile dare un nome a questo sentimento, ma era anche complicato conoscere l’intensità di quello che provavano. Avere poca paura non è come provare una paura esorbitante che ti paralizza. Mi è venuta così l’idea del misuratore di emozioni”. Il libro ha avuto un immediato ed enorme successo, anche grazie all’emozionometro, posto in fondo al volume (95 pagine). “Uno strumento da condividere in famiglia, nell’aula o con un terapeuta, piuttosto che uno strumento di utilizzo individuale”, conclude Isern: “Diventa la peculiarità del libro perché è qualcosa di innovativo. Finora non esisteva uno strumento che, oltre a identificare le emozioni, tracciasse una misurazione semplice, comprensibile per i bambini”.
Il picture book della NubeOcho, casa editrice nata a Madrid nel 2012 (dal maggio 2017 pubblica le proprie opere anche in italiano), è un “manuale” di educazione emotiva. Attraverso personaggi spassosi e storie realistiche illustra la dinamica dei sentimenti, i cambiamenti che sperimentiamo nel nostro stato d’animo e nel nostro corpo, fino ai comportamenti conseguenti. Le dieci emozioni e le reazioni che vi danno vita sono passate al microscopio, ma sempre con un linguaggio semplice e diretto, che viene magistralmente completato dai disegni della bravissima autodidatta spagnola Mónica Carretero, che ci regala illustrazioni gioiose, umoristiche, espressive e piene di colore. Conclude il volume un “ricettario” per gestire le emozioni, con idee ed esercizi pratici per calmare la rabbia, allontanare l’invidia, gustarsi al massimo la sorpresa, esprimere l’amore.