L’indiscusso protagonista della scena, regista e interprete di grande sapienza e inventiva, Massimo Popolizio, sceglie di affrontare Furore di John Steinbeck, su drammaturgia di Emanuele Trevi, in prima nazionale dal 19 novembre all’1 dicembre al Teatro India. Un capolavoro della narrativa americana scritto nel 1939 e da subito divenuto un best-seller per la sua rappresentazione letteraria diretta e urgente di una condizione storica e geografica precisa – la crisi agricola, economica e sociale che stritolò gli Stati Uniti fra il crollo del 1929 e l’attacco di Pearl Harbour – ma evocatrice di una condizione umana e sociale molto più ampia e più che mai attuale.
Furore – una produzione della Compagnia Umberto Orsini con il Teatro di Roma – Teatro Nazionale – è una prima tappa di lavoro, che condurrà a un più articolato progetto teatrale, oggi proposta al pubblico come un viaggio attraverso i temi epici, politici e ambientali di cui l’opera è carica, per farne emergere il doloroso e sorprendente rimando al nostro presente.
È una straordinaria figura di narratore – nello stesso tempo arcaica e modernissima – che prende forma in questo lavoro di drammaturgia basato sul capolavoro del Premio Nobel nel 1962. E Massimo Popolizio presta a questo potente, indimenticabile story-teller un corpo e una voce adeguati alla grandezza letteraria del modello. «Leggendo Furore, impariamo ben presto a conoscerlo, questo personaggio senza nome che muove i fili della storia. Nulla gli è estraneo: conosce il cuore umano e la disperazione dei derelitti come fosse uno di loro, ma a differenza di loro conosce anche le cause del loro destino, le dinamiche ineluttabili dell’ingiustizia sociale, le relazioni che legano le storie dei singoli al paesaggio naturale, agli sconvolgimenti tecnologici, alle incertezze del clima – annota Emanuele Trevi – Tutto, nel suo lungo racconto, sembra prendere vita con i contorni più esatti e la forza d’urto di una verità pronunciata con esattezza e compassione. Più che a una riduzione, riteniamo che un progetto drammaturgico su Furore debba tendere a esaltare le infinite risorse poetiche del metodo narrativo di Steinbeck, rendendole ancora più evidenti ed efficaci che durante la lettura». Così, ripercorrendo una delle più devastanti migrazioni di contadini della storia moderna, Massimo Popolizio – solo in scena accompagnato dalle sonorizzazioni eseguite dal vivo da Giovanni Lo Cascio – darà vita a un’opera sonora, epica e lirica, realista e visionaria, sorprendente per la sua dolorosa, urgente attualità.
La potenza evocativa di Furore trova maggiore richiamo nell’attualità anche fuori dalla scena con l’allestimento della mostra The Grapes of Wrath, che accompagna e affianca lo spettacolo attraverso le foto di Dorothea Lange e Walker Evans: un’esposizione fotografica che si fonde con la messinscena dove non c’è un passato ma il nostro presente, il racconto dell’umanità che soffre oggi come ieri. La mostra – allestita dal 19 novembre all’1dicembre e visitabile tutti i giorni dalle ore 18 alle 23, mercoledì e domenica dalle 17 alle 22 – ci restituisce il volto dell’America della Depressione attraverso una collezione di immagini scattate dai più grandi fotografi di quegli anni su incarico del governo americano. Quello che appare nelle fotografie è il Paese che Steinbeck catturò con la sua penna in Furore, popolata da figli biondi «come il grano», dai mariti, dalle mogli, dai motori. Le testimonianze fotografiche, provenienti dagli archivi del governo americano, saranno accompagnate da una selezione di brani estratti dal libro, che disegneranno un percorso dall’Oklahoma fino agli alberi di arance della California, sulle tracce dell’atmosfera del capolavoro di Steibeck. I materiali sono esposti su gentile concessione della Biblioteca del Congresso (Library of Congress), la Biblioteca Nazionale degli USA che con oltre 158 milioni di documenti conservati è la più grande biblioteca al mondo.
Dopo Ragazzi di vita di Pasolini, (per la quarta stagione in scena all’Argentina), Massimo Popolizio ritorna con un’altra produzione premiate dal tutto esaurito delle platee, Un nemico del popolo di Ibsen (dal 17 al 26 gennaio), applaudito da oltre 17.000 spettatori nella passata stagione. Inoltre, in programma Popolizio legge Belli in una serata-evento (30 dicembre all’Argentina) tra i versi affilati, cinici, rivoluzionari del cantore della Città Eterna più acclamato di tutti i tempi, Gioachino Belli. La voce del regista e attore ci accompagna fra i sonetti erotici e filosofici per parlare della Roma di oggi e di sempre, riscoprendo il celebre spirito di un popolo che appariva al poeta come una “grandiosa macchina parlante”, tutt’uno con la sua citta.
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Giovedì 21 novembre (ore 19) al Teatro India
Massimo Popolizio e Emanuele Trevi incontrano il pubblico
introduce Francesca Corona, in collaborazione con Dominio Pubblico e l’Università La Sapienza
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TEATRO INDIA_ Lungotevere Vittorio Gassman (già Lungotevere dei Papareschi) – Roma
Biglietteria Teatro di Roma _ tel. 06.684.000.311/314 _ www.teatrodiroma.net
Biglietti: intero 20,00 € _ ridotto 14,00 €
Orari spettacolo: ore 21.00 _ mercoledì 20 e 27 novembre ore 19.00 _ domenica ore 18.00
FURORE Copyright © John Steinbeck, 1939. Copyright rinnovato John Steinbeck, 1967
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Orari mostra The Grapes of Wrath:
dal 19 novembre al 1 dicembre, tutti i giorni dalle 18.00 alle 23.00_mercoledì e domenica dalle 17.00 alle 22.00
ingresso libero _ lunedì riposo _ Mostra allestita con foto storiche su concessione della Biblioteca del Congresso (Courtesy Of Us Library Of Congress)
Reduce dagli straordinari successi di Ragazzi di vita e Un nemico del popolo, Massimo Popolizio
sceglie di confrontarsi con un capolavoro della narrativa americana: Furore di John Steinbeck,
scritto nel 1939 e da subito divenuto un best-seller. Un’opera sonora che porta sul palco
la nostra dolorosa e urgente attualità.
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FURORE
dall’omonimo romanzo John Steinbeck
adattamento di Emanuele Trevi
un progetto di e con Massimo Popolizio
con musiche eseguite dal vivo da Giovanni Lo Cascio
Produzione Compagnia Umberto Orsini e Teatro di Roma – Teatro Nazionale
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Lo spettacolo sarà accompagnato e affiancato da “The Grapes of Wrath”, mostra di fotografie di Dorothea Lange e Walker Evans.