di Nino Manfredi e Nino Marino
con Paola Tiziana Cruciani e Pietro Longhi
regia Silvio Giordani
produzione Cta-Cooperativa Teatro Artigiano
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Cosa possono avere in comune uno scrittore in cerca di successo e una prostituta che sogna di aprire un luna park?
Forse la schiavitù di dover accontentare il mercato a discapito delle loro aspirazioni autentiche, forse un grande senso di solitudine, forse l’incapacità di comunicarsi o la rarità con cui vengono ascoltati.
Ma mettiamo il caso possano incontrarsi: la notte non potrebbe che essere il momento più adatto per conoscersi e riconoscersi, così simili e diversi, in un clima a entrambi tanto familiare.
La notte ha il potere di rimescolare gli ordini di tutte le cose e di mettere a loro agio i pensieri più profondi per invitarli a uscire; inutile dire quanto sia prezioso e poetico questo piccolo gioiello di commedia, scritta dall’indimenticato Nino Manfredi e così ben interpretata dalla coppia Cruciani-Longhi.
Si trasmette, fedelmente, tutto il calore di una romanità povera, abitata dallo squallore, ma viva, umana, incredibilmente pura nella sua genuinità; Nino sembra voler raccogliere l’eredità di “Miseria e nobiltà” e di “Ragazzi di vita”, secondo uno stile interpretativo dolce, ma anche canzonatorio, pungente, capace di smontare la figura dell’intellettuale irrisolto, molto più goffo, profittatore e materiale, che spirituale e tormentato dalla sua ispirazione artistica.
La donna dai facili costumi, invece, ha rinunciato al titolo di principessa per coronare sogni più importanti, sogni rubati alla sua infanzia troppo presto perduta.
Ines Arsì