La Compagnia Zappalà Danza compie trentanni di attività: 1990 – 2020. Fondata da Roberto Zappalà, è oggi considerata dalla critica europea una delle più interessanti realtà della danza contemporanea italiana.
La carnalità, l’autenticità e il desiderio di sviscerare i comportamenti dell’uomo sono il tratto distintivo del linguaggio della Compagnia, frutto del lavoro del coreografo e fondatore, Roberto Zappalà e della sinergia prolifica con Nello Calabrò, drammaturgo che negli anni ha rappresentato un pilastro nell’evoluzione di questo percorso progettuale.
“Trent’anni meravigliosi sono trascorsi – racconta Zappalà – le soddisfazioni sono state tante, le difficoltà non sono mancate, ma i danzatori e lo staff che mi hanno accompagnato in questo percorso hanno permesso che tutto questo accadesse tenendo sempre molto alta la qualità delle proposte”.
Il linguaggio peculiare della Compagnia, portatrice del pensiero artistico di Roberto Zappalà, è stato raccontato in questi trent’anni in oltre 80 creazioni, molte delle quali realizzate con musiche dal vivo, di differente tipologia: da quelle intimistiche, pensate per pochi interpreti, alle elaborazioni in spazi non convenzionali, a quelle che hanno coinvolto l’intero ensemble della Compagnia. Produzioni che hanno travalicato i confini nazionali e raggiunto i palcoscenici di grandi teatri e teatri d’opera, e preso parte a festival internazionali di ben 36 Paesi nel mondo e 133 città.
Un rigoroso lavoro sul linguaggio, denominato MoDem, è stato costruito nel tempo e rappresenta la nota caratteristica delle creazioni. “Un linguaggio che – come racconta lo stesso Zappalà – ogni anno per 4 e 8 mesi è seguito da 50 danzatori provenienti da tutto il mondo, ma non contenti, da qualche anno abbiamo formato una giovane compagnia, la CZD2 che ci dà sempre più soddisfazioni”.
Soddisfazioni, dunque, sono state raccolte in questi 30 anni che riguardano non solo strettamente l’attività della Compagnia Zappalà Danza, ma più in generale il contributo che quest’ultima ha restituito alla città di Catania. “In questi anni- prosegue Zappalà – siamo anche riusciti a costruire una meraviglioso spazio performativo Scenario Pubblico, che in 18 anni ha ospitato ben 120 artisti e compagnie internazionali”. La sede di via Teatro Massimo, residenza della Compagnia, rappresenta un vanto culturale essa stessa per la città, non solo perché ha consentito alla compagnia di radicarsi nel suo territorio di naturale appartenenza, ma anche per il riconoscimento ottenuto nel 2015 dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali di Centro Nazionale di Produzione della Danza, l’unico da Firenze in giù e che pone la Sicilia accanto a regioni d’eccellenza.
Una Città che, tuttavia, sembra non essersi ancora accorta dell’importanza di essere sede di una realtà come quella di Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza. “Il 2020 – è il commento amareggiato di Zappalà – si annuncia come uno degli anni più prolifici sia per nuove creazioni che per rappresentazioni, in tutto questo forse una solo nota stonata, non aver avuto sinora accanto alla nostra struttura una Città che si accorgesse di noi, delle nostre potenzialità e con quale forza siamo stati e continuiamo ad essere promotori di Catania nel Mondo”.
Nessuna grande manifestazione è prevista per la celebrazione dei 30 anni di attività della Compagnia che, simbolicamente, vedrà un piccolo momento inaugurale durante lo Speciale Tre Centri di Produzione, due serate in cui Scenario Pubblico ospiterà altri due centri nazionali di produzione della danza: Aterballetto e Dancehauspiù e le loro rispettive Compagnie, che si terranno sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre presso gli spazi di via Teatro Massimo.
“L’augurio in questa ricorrenza – conclude Roberto Zappalà – è che in futuro l’Amministrazione della Città possa seguire con maggiore attenzione le realtà artistiche, con la consapevolezza che l’Arte con le proprie specificità può essere strumento prezioso per raccontare, emancipare ed in alcuni casi aiutare ad educare la società”.
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About Scenario Pubblico
Scenario Pubblico avvia le sue attività nel 2002. Situato nei pressi del centro storico di Catania ha in Roberto Zappalà l’ideatore e promotore del suo recupero. Una struttura dei primi del 900 acquistata grazie all’intervento di privati e ristrutturata con fondi europei, pensata per la danza contemporanea, raro esempio in Italia di centro coreografico europeo e diventato presto punto di riferimento per la danza nel Sud Italia. Nel 2015 il MIBACT riconosce Scenario Pubblico con la Compagnia Zappalà Danza quale uno dei 4 Centri Nazionali di Produzione della Danza. La struttura si articola in uno spazio per le performance da 150 posti con un grande palco ottimamente attrezzato, due ampie sale prove, un bar/ristorante, uffici, un archivio video e una foresteria. Il focus principale è posto sulla danza contemporanea e al suo interno si sviluppano attività di produzione, programmazione, ospitalità, formazione e divulgazione.