Venerdì 8 e sabato 9 novembre alle ore 21:00 il Teatro dell’Elce va in scena in anteprima nazionale al Teatro Cantiere Florida con Little Boy – Corrispondenza tra il filosofo Günther Anders e Claude Eatherly, il pilota di Hiroshima. Ispirato alla corrispondenza intercorsa tra il filosofo Günther Anders e Claude Eatherly, il pilota che sganciò su Hiroshima la bomba atomica, raccolta in seguito nel volume «La coscienza al bando» e recentemente rieditata con il titolo «L’ultima vittima di Hiroshima.».
“Little boy” è il nome in codice della bomba di Hiroshima, che causò in pochi attimi 70.000 vittime, 200.000 in seguito alle radiazioni. Per la prima volta nella storia, il genere umano si è confrontato con la possibilità dell’autodistruzione. Claude Eatherly è il pilota americano che ha dato il via libera al rilascio della bomba, Dopo lo sgancio della bomba, lasciò l’esercito e rifiutò qualsiasi riconoscimento al valore da parte degli Stati Uniti. Compì anche maldestre rapine e altri piccoli crimini, con la speranza di trovare sollievo nel biasimo collettivo. Internato in un ospedale psichiatrico a seguito delle difficoltà di reinserimento nella società civile, quattordici anni dopo Hiroshima, iniziò un carteggio con Günther Anders, il filosofo tedesco, autore del capolavoro “L’uomo è antiquato”. Gunther Anders, formatosi con Edmund Husserl e Martin Heidegger insieme ad Hannah Arendt, con la quale è stato poi sposato, è considerato uno dei più importanti filosofi del novecento per la sua “filosofia della discrepanza” e la teorizzazione dell’età della tecnica. Fu il cofondatore con Robert Jungk, del movimento antinucleare nel 1954 e fece parte del tribunale Russell contro i crimini di guerra.
In Little boy gli attori tessono un’azione ambigua, vivace e surreale. Quattro personaggi si muovono in uno spazio spalancato sull’abisso di un’Apocalisse imminente; si confrontano sulla via da seguire per la salvezza dell’umanità: ciò che l’essere umano fa e desidera come individuo è in opposizione con ciò che egli fa e desidera come membro della specie? La dedizione a una causa è materia da santi o da folli?
«Non so se (…) Le abbiano raccontato tutta la mia storia. Sono il pilota che ha guidato, nella seconda guerra mondiale, la “missione atomica Hiroshima”, e da allora la mia coscienza è stata tormentata dai rimorsi. Mi sono reso colpevole di atti antisociali perché, nella confusione in cui mi trovavo, cercavo in tutti i modi un castigo.»
(Claude Eatherly, Lettera del 22/4/1960)