Un albo “bonbon”, così lo hanno definito i lettori francesi. “Rosa a pois”, opera prima dell’ostetrica e scrittrice per diletto Amélie Callot, è una deliziosa storia d’amore e d’amicizia. “Ci racconta che le cose possono cambiare se si muta il proprio punto di vista. E che basta un nonnulla per far sì che le giornate grigie tornino assolate, fuori e dentro”, spiega Virginia Portioli, editor e responsabile della comunicazione della LupoGuido, collana di libri per l’infanzia della Guido Tommasi Editore. Protagonista del picture book è Adèle, proprietaria del caffè “Il Grembiule a Pois”, unico locale di un paesino steso davanti all’oceano, locanda che il mercoledì si trasforma in un mercato, il sabato in un cinema e durante la settimana sala per feste. Adèle ha un amico, il fruttivendolo Lucas, un “ragazzo gentile e forte come una roccia”, ma ha anche un problema: quando piove “perde il suo spirito gioioso” e si rintana in casa. Ed è qui che la storia prende una piega inaspettata.
A pubblicare “Rosa a pois” è appunto la LupoGuido, nata a Milano nel marzo 2018 dall’incontro tra Virginia Portioli e Guido Tommasi, storico editore di libri dedicati alla cucina e alla letteratura gastronomica, con oltre trent’anni d’esperienza, che da tempo coltivava il desiderio di inaugurare una collana di letteratura per bambini. “L’intenzione – ha spiegato Portioli in una recente intervista – è quella di riportare l’attenzione su una certa visione dell’infanzia attraverso le storie, il piacere della lettura fine a se stessa, priva di messaggi morali più o meno velati, capace di stimolare domande più che presentare risposte. Il tutto condito da illustrazioni originali e di carattere, senza alcun limite stilistico o tecnico”.
Attualmente la LupoGuido ha 21 albi illustrati in catalogo e pubblica circa dieci titoli l’anno. “I nostri libri devono essere scritti davvero per bambini, non per i genitori”, riprende Virginia Portioli: “Siamo alla ricerca costante di storie che abbiano semplicemente voglia di essere raccontate, senza la pretesa di dover sempre anche insegnare qualcosa, supportando una genitorialità oggi sempre più in crisi”. Alla LupoGuido, conclude l’editor, “piacciono poco le pedagogie da quattro soldi, le morali impacchettate e pronte per essere inculcate. Siamo convinti che il racconto di una storia, di uno spaccato di vita, possa esprimere molto più di quanto si pensi. E soprattutto che aiuti a ragionare, a sviluppare il pensiero”.
Ma torniamo ad Adèle. Un bel giorno, alla chiusura del locale, la ragazza trova un paio di stivali rosa di gomma, esattamente della sua misura, che sulla suola hanno inciso un sole. Nei giorni seguenti cerca la proprietaria, ma nessuna li ha dimenticati. Un altro giorno trova appeso all’attaccapanni un impermeabile rosa, giusto della sua taglia, un altro giorno ancora un adorabile ombrello rosa a pois. Adesso Adèle capisce che può essere piacevole passeggiare sotto la pioggia, che l’odore dell’erba bagnata è buono e che, dopo aver cercato e trovato il suo delicato corteggiatore, è bello camminare abbracciati sotto l’ombrello. Una storia dolcissima e incantata, magnificamente illustrata dalla quebecchese Geneviève Godbout, che attraverso immagini sfumate, tinte pastello, forme arrotondate, tratti semplici e freschi, sa rendere alla perfezione l’atmosfera romantica e nostalgica di questo amore segreto.
Romana, laureata in Storia dell’arte, illustratrice e vincitrice del Premio Andersen 2018 come migliore scrittrice, Susanna Mattiangeli è l’autrice di una storia poetica e fantasiosa, che farà innamorare piccoli e grandi. “Il posto segreto” racconta di Arianna, una bambina che si va a nascondere “nel bosco più fitto del parco”, creandosi un rifugio con un fuoco e un letto di foglie. E c’è anche un compagno di avventure, lo Strano Animale, cui la ragazzina cuce un vestito di piume, spartisce i biscotti trovati a terra e condivide la vita selvaggia. Ma dal loro “posto segreto” a un certo punto i due protagonisti debbono venir fuori “nel bianco e nella luce”: escono allora nel parco, con le mamme e i bambini che si avvicinano allo Strano Animale con curiosità e benevolenza.
Ma questa è solo una parte della favola. Perché il racconto prende una piega inaspettata, si svela esserci una storia nella storia, e Arianna dovrà improvvisamente tornare alla quotidianità, alla sua cameretta di bambina, al suo disegno colorato. “Il posto segreto” è un meraviglioso canto dell’immaginazione, splendidamente illustrato dall’autodidatta Felicita Sala, in cui tempo e spazio sono filtrati attraverso la “soggettiva” dell’infanzia. Il gioco di Arianna trascolora dunque nella realtà, guidato dalla voce della madre che richiama la ragazzina ai suoi impegni giornalieri. Ma il viaggio incredibile che la piccola ha fatto fin qui ci parla della libertà assoluta di sognare a occhi aperti, di quella creatività che avevamo da bambini e che da adulti è così difficile ritrovare e rivivere.