La magia, ma quella vera, è in scena sul palco del Teatro Sistina di Roma che apre la stagione 2019/2020 accogliendo Mary Poppins – il musical, forte dello strepitoso successo di Milano dove in pochi mesi di programmazione ha raccolto qualcosa come 200.000 spettatori in 200 repliche.
E non è certo difficile intuire che Mary Poppins continuerà a essere un grande successo anche nella Capitale (resterà in scena fino all’Epifania) perché è davvero il musical dell’anno che si porta dietro tutta la maestria scintillante dei musical di Broadway. E si vede.
L’investimento economico, veramente rilevante, di un musical targato Disney e prodotto dalla WEC World Entertainment Company, è visibile in ogni dove a cominciare dalle bellissime scenografie (che hanno anche causato lo slittamento di qualche giorno dell’atteso debutto romano) che passano dagli ambienti borghesi di casa Banks alla passeggiata sui tetti al parco ospitando la stupefacente magia della più celebre delle tate (come il volo degli aquiloni) fra costumi coloratissimi che avvolgono lo spettatore nella storia e le coreografie coinvolgenti curate da Gillian Bruce.
Si respira davvero la spettacolare aria di Broadway sul palco del Sistina con tanto di orchestra in buca che suona dal vivo diretta Andrea Calandrini per l’ideale sincrono con il cast e le indimenticabili canzoni (da Un poco di zucchero o Supercalifragilistichespiralidoso, ma anche nuove) di Mary Poppins la pellicola con Julie Andrews entrata ormai nell’immaginario collettivo di chiunque.
A gestire il massiccio impianto visivo di scene e costumi, la regia di Federico Bellone (sulla scia del grande successo di Newsies, targato Disney) che non tradisce le aspettative e confeziona un musical per tutta la famiglia ricco di buoni sentimenti e condito con un pizzico di magia. A rendere particolarmente prezioso lo spettacolo è anche un ricco cast selezionato per la concreta bravura e capacità artistica e che si dimostra pienamente all’altezza dei ruoli: sono tutti bravi, anzi è bravissima la protagonista Giulia Fabbri nel ruolo di Mary Poppins (e che ha studiato alla Bernstein School of Musical Theatre) che balla, canta, recita a tutto tondo ed eccelle in ogni dove regalando una tata veramente magica che richiama, ma con carattere e una personalità propria la Mary Poppins di Julie Andrews. Accanto a lei i bambini, Jane e Michael, Margherita Rebeggiani e Stefano De Luca, incantevoli, e tra gli altri, Alessandro Aprise nel ruolo di George Banks, Davide Sammartano nel ruolo di Bert, senza dimenticare i due camei di lusso con Donatella Pandimiglio (la vecchietta dei piccioni) e Simona Patitucci (Mrs. Corry). Se a convogliare immediatamente l’attenzione è la ricchezza visiva di scene e costumi, coreografie e canzoni con oltre 32 attori e ballerini sul palco, è pur vero che Bellone ben lavora anche sulla drammaturgia e sulla profondità della resa dei personaggi cercando di andare oltre l’aspetto visivo indubbiamente coinvolgente: il libretto d’altra parte è affidato alla penna del premio Oscar Julien Fellowes che si è ispirato anche agli altri romanzi della Travers. La storia viene ulteriormente arricchita di dettagli e di personaggi, ma se il riferimento più evidente per chiunque è la pellicola del 1964, il musical è infarcito di una ulteriore ricca dose di buoni sentimenti e un’attenta resa psicologica più approfondita dei personaggi che lascia intuire come la magia di Mary Poppins sia vista come tale attraverso gli occhi dei bambini. Ma tutto è volto a celebrare il ruolo salvifico di Mary Poppins e ribadire di fatto quanto la famiglia sia la cosa importante nella vita di ciascuno. Perché la vera magia è avere accanto una famiglia amorevole. Un musical incantevole e spettacolare per tutti, grandi e piccini da vedere per stupirsi e riscoprire l’importanza e il valore degli affetti. In scena fino al 6 gennaio. Prezzi da 35 a 55 euro, disponibili pacchetti famiglia, info su www.ilsistina.it.