24 pellicole, firmate da registi di 10 nazionalità che concorrono nelle categorie fiction, documentario e animazione. Sono i cortometraggi selezionati per l’edizione 2019 del SOUQ Film Festival, che per la prima volta sarà ospitato dall’Anteo Palazzo del Cinema.
Il tema più rappresentato dai registi che partecipano al SOUQ Film Festival è ancora una volta quello dell’immigrazione, ma rispetto alle scorse edizioni il loro sguardo ha cambiato prospettiva, spostandosi dal racconto della crisi dei migranti in Italia e in Europa, alla loro vita nei Paesi dove hanno deciso di stabilirsi.
Alcune delle pellicole selezionate hanno partecipato a importanti concorsi internazionali, come il Festival del Cinema di Venezia, il Giffoni Film Festival e persino agli Oscar.
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IL PROGRAMMA
VENERDÌ 29 NOVEMBRE
16.30 Cerimonia d’apertura
17.00 – 19.00 Cortometraggi in concorso (Gruppo I) + Q&A
21.30 Lungometraggio fuori concorso
“SINFONÍA” di Gilbert Arroyo e Andrés Locatelli
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SABATO 30 NOVEMBRE
17.00 – 19.00 Cortometraggi in Concorso (Gruppo II) + Q&A
21.30 Lungometraggio fuori concorso
“Jungle, A Modern Odyssey” di Hetty de Kruijf
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DOMENICA 1 DICEMBRE
15.00 – 17.30 Cortometraggi in Concorso (Gruppo III) + Q&A
17.30 – 19.30 Cortometraggi in Concorso (Gruppo IV) + Q&A
20.00 Premiazioni
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I PROMOTORI
Il SOUQ – Centro Studi Sofferenza Urbana opera all’interno della Casa della carità e, in stretta connessione con le attività sociali della Fondazione, studia le dinamiche psicologiche e sociali che si creano tra le grandi metropoli e i soggetti che le abitano. Lo fa proponendo nuovi modelli di comprensione di questi fenomeni e immaginando soluzioni che favoriscano coesione sociale e convivenza pacifica. Realizza ricerche, organizza convegni e seminari, pubblica una rivista semestrale on line e un annuario con Il Saggiatore.
La Casa della carità è una Fondazione che, a Milano, promuove attività sociali e culturali. È stata voluta dal Cardinale Carlo Maria Martini ed è presieduta da don Virginio Colmegna. Nell’ultimo anno, grazie a 14.631 donatori, ha aiutato 4.609 persone in difficoltà, ospitandone 677 e accompagnandole in percorsi di cittadinanza e autonomia. Allo stesso tempo, ha organizzato 164 iniziative culturali coinvolgendo 5.308 persone. Il 51,5 per cento delle sue attività è stato realizzato in maniera gratuita, cioè non in regime di convenzione, ma solo grazie al sostegno dei donatori.
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LA LOCATION
Anteo Palazzo del Cinema è un cinema milanese che da oltre 40 anni propone sui suoi schermi film e rassegne di qualità. Il cinema è composto da undici sale, tra le quali una sala on-demand e una sala ristorante in collaborazione con Eataly, da uno spazio espositivo, da sale di lettura e dalla biblioteca del cinema, da un caffè letterario gestito anch’esso da Eataly e dal ristorante Osteria del cinema.
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I LUNGOMETRAGGI FUORI CONCORSO
SINFONÍA
di Gilbert Arroyo e Andrés Locatelli,
78 min, 2018, Spagna
Prodotto da: THE MEDIAPRO STUDIO
Tre giovani peruviani, nati in luoghi estremamente poveri, iniziano a studiare musica grazie a un progetto comunitario promosso dal tenore Juan Diego Flórez, uno dei grandi talenti dell’opera oggi. Il film segue le vite di Alondra, Diego e Imanol per un periodo di tre anni per svelare come, a poco a poco, la musica cambi i loro destini allargando i loro orizzonti e offrendo loro l’opportunità di sognare un futuro migliore per se stessi e le loro famiglie. Avendo la possibilità di entrare in contatto con Flórez, la sua famiglia e il suo entourage, il film approfondisce anche la sua biografia per trovare le radici del suo impegno nel progetto e documenta la sua lotta per tenerlo a galla colmando il divario tra il ricco mondo dell’opera e le baraccopoli polverose dove vivono i bambini. SINFONÍA cattura la capacità dell’educazione di potenziare le persone e trasformare la società.
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I REGISTI
Gilbert Arroyo
Ha iniziato la sua carriera collaborando con i media locali. Nel 1984 inizia a scrivere per programmi televisivi, sia a TVE (Valor y coraje, Barrio Sésamo) che a TV3 (Néixer és cosa de tres, Les 1000 i una, Qui corre vola). Nel 2003 è entrato a far parte di Mediapro come sceneggiatore di serie TV come Animalia (Telemadrid) o Pelopicopata (Antena 3). Successivamente ha diretto programmi ’factual’ per Cuatro (El Especialista), La Sexta (Terapia de pareja), TVE (Con mis ojos).
Ha scritto e diretto numerosi documentari premiati: Ahimè su Polo, Veus d’una generació, Filosofia a la presó (Premio DocEspaña, SEMINCI 2015).
Andrés Locatelli
Andrés Locatelli è un regista italo-argentino, ma residente a Barcellona, che vanta esperienze diverse tra documentari, pubblicità e installazioni audiovisive per musei.
È regista e co-sceneggiatore del documentario Supercomputació i eCiència, premiato come Miglior cortometraggio documentario alla Olomouc Academy 2015, come Miglior documentario al Festival internazionale del cortometraggio di Torrelavega. e premiato alla Bienal Internacional de Cine Científico di Ronda. SINFONÍA è il suo primo lungometraggio documentario.
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JUNGLE, A MODERN ODYSSEY
di Hetty de Kruijf, 70min, 2018, Netherlands
“Jungle, A Modern Odyssey” è una duologia sulla migrazione di massa. Due storie con un’unica destinazione: Londra.
La prima parte racconta la storia di tre estranei, costretti a fuggire dalle loro case, che vengono gettati insieme sul retro di un camion. Trascorrono il tempo, in questo insolito viaggio, condividendo storie, speranze e sogni.
Nella seconda parte incontriamo un vivace e ambizioso rifugiato siriano che viene portato nel famigerato campo profughi, la Giungla di Calais. Lì trova un amico improbabile nel suo cinico compagno di tenda. Di giorno si scontrano con le leggi non scritte della Giungla, mentre di notte rischiano la vita per trovare una strada che li conduca alla “terra promessa”.
La regista
Hetty de Kruijf
Dopo un periodo di volontariato all’estero e dopo aver iniziato il suo secondo anno di medicina, Hetty ha deciso di cambiare carriera. Credendo che il suo impegno sociale potesse essere meglio utilizzato in modo creativo, ha studiato fotografia per un anno e poi è stata accettata alla Netherlands Film Academy per studiare regia. Qui ha trovato uno sbocco perfetto per la sua passione per la narrazione. I suoi film visivamente potenti sono un riflesso della sua dedizione alla giustizia sociale.
Hetty si è diplomata alla Netherlands Film Academy come regista nel 2015. Il suo film di laurea, Nighthaven, ha vinto numerosi premi e proiettato in festival cinematografici internazionali. Nel 2018 ha concettualizzato e diretto il film televisivo Jungle, nominato per due “Gouden Kalveren”, portando a casa uno di questi nella categoria di Miglior Attore al Netherlands Film Festival. Inoltre, il film è stato ben accolto a livello internazionale, essendo stato nominato per un Rockie Award, il Prix Europa ed è il candidato olandese agli International Emmy Awards.
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I CORTOMETRAGGI IN CONCORSO
Sono 24, provenienti da 10 Paesi, i cortometraggi che si contenderanno i premi del SOUQ Film Festival 2019.
VENERDÌ 29 NOVEMBRE ORE 17 – GRUPPO I
November 1st, di Charlie Manton, 24 min, UK, 2019
Una madre e una figlia attraversano lo Stato per assistere a un’esecuzione.
The Role, di Farnoosh Samadi, 12 min, Iran, 2018
Una donna accompagna il marito ad un provino. Ciò che accadrà la porterà a prendere un’importante decisione…
Bautismo, di Mauro Vecchi, 18 min, Italia, 2018
Roman è ragazzino sudamericano arrivato a Milano da poco per ricongiungersi con la madre. Nora, una coetanea delle sue stesse origini, gli farà conoscere l’Armada Latina, la più temuta gang sudamericana in città. Unirsi alla banda sembra per lui l’unica via di uscita dall’anonimato e dalla solitudine. Ma per farne parte dovrà prima superare il loro “battesimo”.
Kamali, di Sasha Rainbow, 24 min, UK, 2019
Kamali è l’unica ragazza skater in un villaggio di pescatori. Sua madre, una donna molto timorosa, intraprende un pellegrinaggio alla ricerca di se stessa. Separate per la prima volta, dovranno cavarsela in un mondo di uomini.
Fireflies, di Amelia Nanni, 20 min, Belgio, 2018
In un pomeriggio due bambini, due mondi a parte, si incontrano…
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SABATO 30 NOVEMBRE ORE 17 – GRUPPO II
Harbor, di Paul Marques Duarte, 25 min, Francia, 2018
Adele, un’insegnante d’inglese, accetta – senza pensare alle conseguenze – di far imbarcare un giovane immigrato 15enne insieme alla sua classe, sul traghetto che collega Francia e Inghilterra…
Ashmina, di Dekel Berenson, 15 min, Nepal, 2018
In un Paese impoverito, pieno di contraddizioni, una ragazza è divisa tra gli obblighi verso la sua famiglia e l’influenza dei turisti stranieri.
Passage, di Asavari Kumar, 5 min, USA, 2019
Trovandosi in un limbo personale, una donna indiana ripercorre la sua storia migratoria attraverso una vera e propria tempesta emotiva nella sua memoria, nella sua identità, nell’illusione di aver creduto nel “sogno americano”.
Baradar, di Beppe Tufarulo, 15 min, Italia, 2019
Quando sono costretti a separarsi, Ali, un bambino di 10 anni, e suo fratello Mohammed, 18 anni, sono già in viaggio da molto tempo. Tre anni prima, una bomba ha distrutto la loro casa a Kabul e ucciso i loro genitori.
Marisol, di Zoe Salicrup Junco, 15 min, USA, 2019
Una giovane madre decide di assumersi un rischio per sfamare la figlia. Ma uno sconosciuto trasformerà questa sua trasgressione in un incubo.
Il Mondiale in Piazza, di Vito Palmieri, 15 min, Italia, 2018
Novembre 2017: la nazionale italiana di calcio non si è qualificata per la Coppa del Mondo. Ma ci sono persone che non possono vivere senza la possibilità di supportare la loro squadra. E così, un gruppo di giovani del Sud Italia, decide di organizzare un mondiale parallelo nella piazza del paese: la nazionale italiana competerà contro le altre squadre formate dalla nazionalità degli immigrati che lì vivono. Ma alcuni di loro sono nati e cresciuti in Italia, e si sentono italiani al 100%. Come fare dunque?
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DOMENICA 1 DICEMBRE ORE 15 – GRUPPO III
La Gita, di Salvatore Allocca, 15 min, Italia, 2018
All’età di 14 anni, Megalie, figlia di genitori immigrati dal Senegal ma nata e cresciuta in Italia, si trova di fronte al difficile compito di trovare un posto per se stessa nel mondo. Quando le verrà negata l’opportunità di partecipare a una gita scolastica all’estero, un’occasione irripetibile per lei di poter rivelare i propri sentimenti al suo compagno di classe Marco, quel posto nel mondo le sembrerà irraggiungibile.
Finish Line, di Saeed Mayahy, 12 min, Iran, 2019
Finish Line racconta la storia di un’atleta iraniana che ritorna in attività dopo un incidente. Oltre alle difficoltà fisiche dovrà anche affrontare la discriminazione, perché lei non vuole correre con l’hijab, come invece dovrebbe fare…
After the Beep, di Florian Bison, 3 min, USA, 2019
Il film racconta la vita quotidiana di una madre che vive a New York con suo figlio. Divisa tra la sua banda di motociclisti e il suo ruolo di genitore, la donna deve ridefinire il suo ruolo, nel momento in cui riceve un messaggio inaspettato dal suo ex, dopo due anni di silenzio.
Ballet After Dark, di B.Monét, 16 min, USA, 2019
Il film racconta la storia di una donna che cerca di riprendersi dopo aver subito una violenza. La donna crea un’organizzazione che sostiene le vittime di violenza domestica e sessuale, aiutandole a superare il trauma attraverso l’arte terapia.
Cleats, di Abdullah Şahin, 10 min, Turchia, 2019
Ilyas e Ahmet sono migliori amici. Emir, un rifugiato siriano, completa il gruppo. Ilyas vuole fare un provino per la locale squadra di calcio e mete via dei soldi per comprare delle nuove scarpette. Quando vede suo padre che si offre di pagare la spesa alla famiglia di Emir, Ilyas regala all’amico le sue scarpe da calcio, così che anche lui possa fare il provino per la squara. Il giorno del provino, però, una delle scarpe di Emir cade nel fiume. Nel tentativo di recuperarla, Emir sorprenderà tutti…
Un Tipico Nome da Bambino Povero, di Emanuele Aldrovandi, 15 min, Italia, 2019
Insoddisfatto dell’atteggiamento avuto dai figli nella precedente vacanza, un padre decide di portare al mare con la famiglia anche un bambino povero, Abdul. La sua intenzione non è quella di farlo socializzare con i figli, ma di usarlo come esempio per insegnare loro quanto sono fortunati a vivere “dalla parte bella della disuguaglianza”.
Skin, di Guy Nattiv, 20 min, USA, 2018
Siamo in una città operaia. Un giorno, un uomo di colore sorride a un bambino bianco mentre sono in fila alla cassa di un supermercato. Questo momento innocente scatenerà una guerra spietata tra due gang, che finirà con un contraccolpo shoccante.
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DOMENICA 1 DICEMBRE ORE 17.30 – GRUPPO IV
Sin Cielo, di Jianna Maarten, 25 min, USA, 2018
Basato su storie vere, Sin Cielo racconta la storia di un giovane messicano che vive in una città di confine e cerca in tutti i modi di aiutare la sua famiglia, fino a che, quando la ragazza che lui ama “scompare”, dovrà scontrarsi con una dura realtà.
La Consegna, di Paolo Porchi, 9 min, Italia, 2019
Estate 2018: la Coppa del Mondo è in corso, ma l’Italia non si è qualificata. Orfeo e Pietro sono due pigri fattorini: in ritardo come sempre sulla loro tabella di marcia, faranno un incontro inaspettato.
Who Talks, di Elin Övergaard, 14 min, Svezia, 2019
Durante una riunione di quartiere, si discute della nuova casa di accoglienza per bambini rifugiati. Due persone che siedono ai lati opposti della sala, cercano di far sentire le loro ragioni. Il film affronta il tema di quali opinioni contano effettivamente, quando c’è da prendere una decisione del genere, e che cosa crea la polarizzazione.
In the Mood for Napoli, di Piero Oronzo, 15 min, Italia, 2018
Anna è una delle molte napoletane “acquisite”. È nata in Germania, ma viaggiando per l’Italia si innamora di Napoli e decide di rifiutare l’offerta per un lavoro sicuro a Berlino per trasferirsi nella città partenopea. Dopo tre anni, Anna vive ancora a Napoli, dove lavora con i bambini del quartiere Scampia, parla con l’accento del posto e si discritica nel traffico come una vera napoletana. Nonostante questo, la vita qui non è facile e il suo cuore è continuamente diviso tra Napoli e la Germania.
Song Sparrow, Farzaneh Omidvarnia, 12 min, Iran, 2019
Un gruppo di rifugiati prova a raggiungere un paese sicuro in cerca di una vita migliore. Pagano un contrabbandiere per trasportarli oltre i confini in un camion frigo. Tuttavia, la gelida temperatura del camion trasforma le loro speranze per un futuro migliore in una lotta feroce per la sopravvivenza.
Pizza Boy, di Gianluca Zonta, 15 min, Italia, 2019
Saba, un ragazzo georgiano, lavora come fattorino per una pizzeria di Bologna. Durante il turno serale, riceve una telefonata importante: sua moglie sta per partorire. È però obbligato a finire il suo turno di lavoro… arriverà in tempo all’ospedale?
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LA GIURIA
Angelo Barbato vive e lavora a Milano. È medico specialista in psichiatria e psicoterapeuta, coordinatore di progetti di ricerca al Laboratorio di Epidemiologia e Psichiatria Sociale dell’Istituto Mario Negri. Da molti anni è impegnato nella ricerca sociale in Italia e all’estero, con particolare attenzione ai problemi delle popolazioni vulnerabili. Fa parte del Comitato Scientifico del SOUQ – Centro Studi Sofferenza Urbana della Casa della carità, fin dalla sua fondazione.
Adolfo Ceretti insegna Criminologia all’Università degli Studi di Milano-Bicocca ed è coordinatore scientifico dell’Ufficio di mediazione penale di Milano. Tra i suoi libri ricordiamo: Cosmologie violente (con Lorenzo Natali; Raffaello Cortina, 2009), Oltre la paura (con Roberto Cornelli; Feltrinelli, 2013) e Il libro dell’incontro. Vittime e responsabili della lotta armata a confronto (con Guido Bertagna e Claudia Mazzucato, Il Saggiatore, Milano 2015).
Andrea Chimento è giornalista professionista. Dal novembre 2009 scrive sulle pagine online de IlSole24Ore, per cui recensisce ogni settimana i film in uscita e segue i principali festival nazionali e internazionali. Collabora con diverse testate di settore, tra cui Cineforum e La Rivista del Cinematografo. In ambito universitario, ha conseguito il dottorato di ricerca in Culture della Comunicazione presso l’Università Cattolica di Milano, è docente di Istituzioni di Storia del Cinema presso l’Università Cattolica di Milano, del Laboratorio di Critica Cinematografica sul web presso l’Università degli Studi di Milano e di Storie e Teorie del Cinema al Master in Management dell’Immagine, del Cinema e dell’Audiovisivo presso l’Università Cattolica di Milano. Tra le sue pubblicazioni, “Dal cyberpunk al mistero dell’anima: il cinema di Shin’ya Tsukamoto”, “Alla ricerca della (in)felicità: il cinema di Todd Solondz”, “Il divo – La grandezza dell’enigma” e “9/11: la 25ª ora del cinema americano”. Per l’attività critica ha ottenuto diversi riconoscimenti, tra cui i premi Adelio Ferrero e Scuola Holden nel 2009.
Simon Pietro De Domenico è socio fondatore dell’associazione “Il Mecenate” che gestisce il Teatro Delfino di Milano, di cui è co-direttore organizzativo. Da anni, è volontario negli istituti penitenziari di San Vittore e Bollate dove segue progetti legati alla scrittura creativa e alla mediazione. Collabora con il SOUQ Film Festival come coordinatore di giuria e ha partecipato all’iter che ha portato alla sua nascita. È stato docente di montaggio Avid lavorando come montatore e, saltuariamente, come regista documentaristico soprattutto in America, Inghilterra e Francia. Ha diretto cortometraggi che hanno vinto numerosi premi e menzioni in festival italiani e internazionali, alcuni suoi lavori sono stati presentati al Festival De Cine Italiano de Madrid, in rappresentanza delle migliori produzioni italiane. Negli ultimi anni ha iniziato a scrivere per il teatro, i suoi testi sono stati messi in scena a Milano e in altre città italiane.
Tommaso Landucci ha frequentato il corso di regia del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, sotto la direzione di Daniele Luchetti. Durante gli anni di scuola inizia a lavorare in produzioni cinematografiche legandosi fra gli altri al regista Claudio Giovannesi durante le riprese del film Alì ha gli occhi azzurri, dove lavora come assistente alla regia. Nel 2014 viene scelto dal regista Luca Guadagnino come suo assistente personale sul film A Bigger Splash, ricoprendo tale ruolo anche nel periodo di post-produzione fino a giugno 2015. Il suo ultimo cortometraggio, Bloodhound, realizzato come diploma del Centro Sperimentale è stato presentato nella sezione “I LOVE G.A.I. – Giovani Autori Italiani” durante la 72° Mostra del Cinema di Venezia.
Anna Sfardini, sociologa della comunicazione, è docente del corso di Comunicazione interculturale presso l’Università Cattolica di Milano, dove insegna anche Sociologia della comunicazione interculturale per il Master in Competenze Interculturali – Formazione per l’integrazione sociale. Svolge attività di ricerca su media e consumo presso il Ce.R.T.A. (Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi dell’Università Cattolica, diretto da Aldo Grasso).
Eva Schwarzwald è stata responsabile dell’Ufficio Attività Cinematografiche ed Audiovisive della Regione Lombardia dal 1982 al 2000, ha sviluppato progetti per promuovere le immagini di qualità, cinematografiche ed audiovisive nelle scuole, attraverso il circuito Arrivano i Film, approfondendo i temi dell’educazione ai media per i giovani, promuovendo la produzione di video educational (Arrivano i video). Si è occupata in seguito di progetti di Educazione Alimentare, alla Direzione regionale Agricoltura promuovendo sinergie tra la didattica dei media e la sana alimentazione. È stata presidente e membra del Board di ECFA (European Children’s Film Association; e per l’associazione ha partecipato al progetto europeo Rainbow, per combattere l’omofobia con i film per ragazzi. Cura seminari internazionali e progetti educativi interdisciplinari. È direttrice artistica in Italia del progetto Cinema senza Barriere®, che promuove il cinema per persone con disabilità della vista e dell’udito, in un’ottica di parità e consolidamento di una nuova cultura dell’integrazione. Ha curato il progetto Diverso da chi? per una nuova cultura del rispetto, per le scuole, mirato a promuovere maggior consapevolezza sui diritti dei disabili, utilizzando i film ed ha selezionato cortometraggi per i progetti Look around! per non restare indifferenti ed Una bella differenza, dell’Associazione Il razzismo è una brutta storia, promuovendo iniziative e contatti con scuole, biblioteche ed associazioni culturali per una didattica interdisciplinare. Coordina con Romano Fattorossi – A.I.A.C.E. Milano- il nuovo progetto Teatro senza barriere®.
Nicoletta Vallorani insegna Letteratura inglese e Studi culturali presso l’Università degli Studi di Milano. Si occupa di visual studies, geografie urbane e cinema documentario. Tra i suoi volumi pubblicati, Gli occhi e la voce. J. Conrad, Heart of Darkness: dal romanzo allo schermo (2000), Millennium London. Of Other Spaces and the Metropolis (Mimesis, 2012) e Introduzione ai Cultural Studies (Carocci, 2016). Da sette anni, coordina il progetto su geografie urbane, arti visive e contemporaneità Docucity. Documentare la città, ed è vicedirettore della rivista online Altre Modernità. Come scrittrice, ha pubblicato romanzi per ragazzi con Salani e romanzi di genere (Marcos y Marcos, Mondadori, Einaudi). È tradotta in Francia da Gallimard.