Lunedì 25 novembre alle ore 21.00 all’OFF/OFF Theatre si accendono i riflettori su una serata speciale. Per la prima volta in Italia sarà rappresentato “Your Name Is Orlando”, testo scritto e diretto da David Desoras, con Yves Chedemois, Stephane Couturas, David Desoras e Alexandra Fadin. Lo spettacolo va in scena in occasione del cinquantesimo anniversario dei moti di Stonewall, è in lingua inglese con sopratitoli in italiano.
Un giornalista, un attore, un ballerino uomo e una ballerina donna richiamano alla memoria il nome di Orlando per fare riferimento all’opera rivoluzionaria di Virginia Woolf. Poi accadde qualcosa… I personaggi cercano una strada che li conduca dalla distruzione alla creazione, dalla reclusione alla libertà, dall’immobilità alla danza. Ci potrebbe essere un fantasma. C’è bisogno di ricordare. C’è il desiderio di continuare a danzare (fino alla fine del mondo) .
Your Name Is Orlando va in scena per la prima volta in Italia, in occasione della ricorrenza del cinquantesimo anniversario dei moti di Stonewall. La particolarità dello spettacolo risiede nella sua natura diretta e nella sua dimensione attiva, fondamentalmente è uno spettacolo che combatte contro l’omofobia. I toni giornalistici della scrittura e la regia contribuiscono a dare al pubblico un più alto senso della realtà e dell’urgenza del messaggio.
Lo spettacolo si rifà all’Orlando di Virginia Woolf, androgino, refrattario alla società patriarcale tanto da rifiutare, da cortigiano, qualsiasi ipotesi di matrimonio, durante il secolo XVIII cambia improvvisamente sesso, svegliandosi donna. Un doppio dovere di cronaca è all’origine di questo spettacolo concepito nel 2016. Per prima cosa, la volontà di ricordare il terribile crimine avvenuto durante un gay party al Pulse night-club in Florida nel 2016, e il desiderio di rendere omaggio alle vittime. Per seconda cosa, la necessità di David Desoras di condividere con gli spettatori di altri Paesi l’inaspettata (e unica tra le democrazie occidentali ) reazione a questo evento dei media e dei politici Francesi, che misero a tacere che si trattava di un gay party o di un night-club. Tutto questo divenne il triste ma eloquente simbolo della nuova ondata di omofobia che aveva coinvolto la Francia dal 2012, quando i fondamentalisti cattolici si unirono contro la legalizzazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso.