Un concerto ispirato e sentito nel suo “omaggio a Maria” nel giorno della ricorrenza dell’Immacolata concezione quello della “Piccola orchestra apocrifa” di Giorgio Cordini che, nell’omonima chiesa di Longuelo a Bergamo, ha unito una comunità nel nome del grande Fabrizio De André in un’esibizione alla quale era presente pure come special guest Dori Ghezzi, e dove tantissime sono state le persone che hanno voluto assistere sino all’ultimo.
Sono state due ore di ascolto e di meditazione, due ore intense, nella bella cornice della chiesa di via Mattioli, che hanno “invitato alla riflessione” – come auspicato dal parroco don Massimo – e che sono servite per apprezzare la vena spirituale e poetica di Faber e della sua “Buona Novella” a quasi 50 anni – l’anno venturo – dalla pubblicazione dell’album.
Don Massimo ha poi introdotto i musicisti e la stessa Dori Ghezzi ospite d’onore in prima fila ad ascoltare ed applaudire le performance di musicisti, coro e cantante in un’ideale palcoscenico in una splendida chiesa divenuta per un attimo un’ideale splendido teatro. S’è trattato di una rivisitazione per quartetto d’archi, chitarra, bouzouki, percussioni, voci e cori del famoso concept album di Faber.
Ma l’anima di questo concerto è stato proprio Giorgio Cordini che ha scritto gli arrangiamenti e curato la produzione artistica dello spettacolo, anche perché Cordini – si ricorderà – è stato per gli ultimi otto anni il chitarrista di De André dal ’90 al ’98 prima della scomparsa del grande autore, poeta e musicista avvenuta nel gennaio del ’99. Cordini ha fatto un piccolo – grande capolavoro con la sua “Piccola orchestra apocrifa” (apocrifi sono i vangeli a cui s’ispira la Buona novella). Cosicché, dopo una serie di lavori discografici, “comunque improntati al tema della canzone d’autore (“Chitarre d’autore” 2000 e “Disarmati 2002”) – si legge in una nota dello spettacolo – il ricordo di Fabrizio ha spinto Cordini a dedicarsi a questo importante progetto che ha visto la luce dopo un anno di grande impegno e dedizione”.
Ad accompagnare Giorgio Cordini (chitarra e bouzouki) c’erano al violino Stefano Zeni, al violoncello Daniela Salvoldi, al flauto Enzo Santoro, alla viola Elena Laffranchi, alle percussioni Gaspare Bonafede, alla voce Alessandro Adami, mentre ai cori: Maria Alberti, Denise Pisoni e Maria Cordini. Dopo la prima parte dedicata alla “Buona novella” c’è stato un momento in cui Dori Ghezzi, emozionatissima, ha ricordato con Cordini e don Massimo la figura di Fabrizio, la sua grande spiritualità. Il concerto è poi proseguito con altri celebri brani di Faber: “Volta la carta”, “La guerra di Piero” nella doppia versione strumentale e cantata, per chiudere con “Andrea” a luci accese e le persone battere le mani a tempo. Una bella e riuscita iniziativa, quella di Longuelo, peraltro a venti anni dalla scomparsa del grande cantautore genovese.