“Populus duas tantum res anxius optat panem et circenses”
Decimo Giunio Giovenale
Il Teatro Furio Camillo ha accolto per il settimo anno di fila la rassegna circense-teatrale Battiti dove il lavoro sull’attore incontra la spigliatezza del clown e la magia degli equilibri circensi; il coraggio di questa rassegna sta nell’integrazione di due linguaggi che splendono nell’espressione di una proposta culturale interessante, sui generis, e unica nelle sue modalità circa la stagione usuale romana. La bravura delle compagnie italiane ed estere, degli interpreti, dei giocolieri e trapezisti ed equilibristi qui ospitati incontra la dolcezza e la tecnica, il talento e l’umorismo con il quale il pubblico bambino e adulto ritorna a sognare, ridendo di piena gioia e sconfinata bellezza, tra una burla sfrontata e uno spavento risolto. A scarpa di questa rassegna: In box, creazione della compagnia Soralino, dove il mito di Sisifo rinasce in una scomposizione della forma in cui ogni gesto acquisisce una nuova modalità – più assurda, meno collegata al senso e più vicina alla pura creazione – attraverso cui esprimersi e decantare.
Scatole di cartone e oggetti quotidiani divengono escamotage per ritrovarsi a ridere dinnanzi ad una bottiglia di vino troppo grande, o troppo piccola, mentre i gesti come il bussare o il correre in questa cornice divengono fonte dell’esilarante ilarità del pubblico; il dinamismo della coppia in scena intesse con lo spettatore una ragnatela di numeri, a volte pari come il prendere due uomini e portarli in scena, e a volte decisamente dispari e folli come il ricercare un bambino da lanciare, traumatizzandone i genitori.
Movimento, equilibrismo, giocoleria e semplicità qui sono ingredienti di una ricetta che funziona; come uno chef sa improvvisare da una somma di ingredienti così Caio Sorana e Clément Malin riescono ad utilizzare gli stimoli provenienti dalla sala per reinventare costantemente questa loro creazione, germoglio che fiorisce tra le parole e il corpo del pubblico; il coraggio attraverso cui si espongono, osano, rischiano, azzardano in un’interazione costante, rapisce l’attenzione di coloro che divengono parte di un fluire emozionale, topico, intimo, riuscendo così magistralmente a fare del teatro un arte in movimento e dello spettatore un altro (s)oggetto di scena da risvegliare alla sua propria potenzialità, fuori dal ruolo di semplice osservatore.
Il Sisifo qui presente è un uomo, un clown per l’appunto, che fa della vita una piuma da cogliere, un buffetto da donare, una scatola da aprire e riscoprire, mostrando come nella salita e nella ridiscesa non ci sia solo una traiettoria da percorre ma un trampolino su cui saltare per cogliere e ricogliere ancora in maniera diversa pacchi d’esperienza, cartoni di realtà, clave da maneggiare e guidare con l’assurdità di un gioco che si cela alla seriosità del masso, e alla sconfitta di chi vede in un birillo solo un birillo e in una scala solo una scala.
L’ultima replica romana è stata domenica 8 dicembre, dal nuovo anno li potrete ritrovare in tournée con il Cirque du Soleil.
———
CREDITI
Concezione e interpretazione Clément Malin e Caio Sorana Produzione Soralino
Con il sostegno di l’Académie Fratellini, Sham, Nottenera, La Maison des Jonglages / Scène conventionnée La Courneuve, La Fabrique Affamée, la Ville du Bourget et du Conseil régional d’Île-de-France.
Spettacolo vincitore del festival “Ici et Demain” 2015, Parigi.
medaglia di Bronzo al 40° festival del Cirque de Demain 2019