In pre-ordine su Bookabook “In fuga con me stessa“, di Irene Romano, è una raccolta di andate e ritorni, un’evoluzione costante e continua sullo sfondo di una forte volontà di crescere, migliorarsi – conoscersi, ché il viaggio è, per antonomasia, il mezzo migliore per apprendere ciò che ignoriamo di noi stessi. Il libro nasce in itinere, quasi d’un tratto, nel mezzo di un viaggio a Lisbona, la splendida capitale portoghese che così bene ha accolto Irene. All’amore per il viaggio – rigorosamente in solitaria, in una veste quasi selvaggia – l’autrice accorda la passione per la scrittura, rivelando sul foglio le proprie sensazioni, le esperienze, gli incontri. Irene ha attraversato sei città in un anno: Lisbona, Londra (dove il progetto di “In fuga con me stessa” ha preso forma), Atene, Vienna, Dublino e Berlino. Eppure, perché partire? La risposta di Irene è chiara: l’intenzione è quella di creare una distanza fisica con la città d’origine e perdere il controllo, il filtro che ci imponiamo ogni volta che lasciamo il nostro porto sicuro per lavorare, studiare. Partire perché partire è una scommessa – la filosofia ce le insegna redditizie – per scoprire la nostra capacità di auto gestione, governare le ansie, godere della semplice felicità. La si potrebbe dire amante della solitudine, dunque, questa Irene Romano, ma cadremmo in errore, ché lei stessa smentisce. La solitudine perfetta, del resto, non esiste: l’autrice ha confessato di aver pensato, nei brevi momenti di sconforto, alla persona con la quale avrebbe potuto attraversare la tempesta o con chi, invece, avrebbe condiviso volentieri la gioia di quei giorni. In questo, Vienna è strada maestra: nel corso del viaggio in Austria, infatti, Irene confessa apertamente un po’ di umana nostalgia. Il momento d’elezione di quest’anno di viaggi, invece, resta l’incontro con Ali, un venditore ambulante incontrato a Lisbona, che ha rifiutato un qualsiasi sostegno economico, indugiando a parlare con Irene, la quale ammette che ricorderà sempre con piacere quell’incontro, primo ed inaspettato, di una lunga serie di interessanti persone da scoprire. In fuga con me stessa è il tentativo di dare forma ad un’idea, un progetto che diventa impegno serio. Senza perdere il gusto, naturalmente: immaginare un viaggio resta la cosa più bella. Il libro di Irene si avvale di una campagna di crowfounding: la casa editrice Bookabook aspetta duecento pre-ordini in cento giorni. Ne vale la pena, ché il viaggio continui.
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