Vizi, virtù, gioie e dolori del mestiere dell’attore in L’operazione (lo spettacolo da vedere per forza) spassosa tragicommedia scritta, diretta e interpretata da Rosario Lisma in scena al Piccolo Eliseo di Roma (in replica fino al 22 dicembre) che a distanza di anni continua a essere sempre attuale.
Se la commedia mette in mostra tutta la precarietà (e non solo quella economica) del mestiere del drammaturgo e dell’attore tormentato e in solitudine fra dubbi, perplessità, insicurezze al momento della scrittura e al momento delle prove, è pur vero che il testo di Lisma ha il pregio di svelare anche la spasmodica (e celata) ricerca degli attori alla legittimazione del loro lavoro da parte del pubblico, ma non solo svelando anche le storture del sistema teatrale italiano attraverso una feroce parodia del sistema della critica (italiana).
Va bene l’approvazione del pubblico, ma gli attori sono ossessionati dal placet della critica e in particolare del critico, qui Marco Mezzasala, in grado di poter decretare il successo del loro lavoro. A distanza di un decennio, L’operazione, testo vincitore 2008 a Nuove Sensibilità – Eti, è ancora un testo fresco e vivace che offre uno spaccato reale delle dinamiche di un gruppo di quattro appassionati teatranti presi dalle prove e dall’allestimento del loro spettacolo sulle organizzazioni brigatistiche degli anni Settanta.
La vita e il teatro si intersecano fino a confondersi anche nel finale e si susseguono scene in cui gruppo prova, si confronta sulle ricerche storiche, sulla migliore forma scenica dello spettacolo, sulla struttura drammaturgica più adatta, interrogandosi anche sulla necessità di introdurre nuovi, diversi linguaggi teatrali, per mostrare anche squarci di vita privata in lontananza degli uomini dietro gli attori.
Ma il senso di frustrazione e l’insicurezza sono dietro l’angolo pronti a esplodere in feroci accuse e litigi che affiorano ripetutamente mostrando un senso di precarietà angosciosa, ma nonostante tutto, la compagnia sembra essere ossessionata solo dalla presenza in sala del critico di punta del sistema Italia, il solo che possa legittimare il loro lavoro. L’impianto drammaturgico funziona, il ritmo dello spettacolo è sempre buono, sostenuto da battute e sketches, l’immedesimazione in qualche modo assicurata, anche se a tratti l’atto unico appare un po’ troppo lungo. Buona la prova degli attori in scena ciascuno impegnato nella caratterizzazione di un attore diverso, il drammaturgo con la sua esigenza narrativa, l’attore tentato dalla tv trash, il tonto del gruppo, l’attore legato alla sperimentazione dei nuovi linguaggi: accanto a Rosario Lisma, siciliano, in scena anche Fabrizio Lombardo, Andrea Narsi, Alessio Piazza e Gianni Quillico. In scena fino al 22 dicembre a Roma. Prezzo dei biglietti 20 €, biglietteria tel. 06.83510216. Biglietteria on-line www.teatroeliseo.com e www.vivaticket.it, info su www.teatroeliseo.com.