È possibile che l’incontrollabilità dell’amore abbia a che fare con la razionalità della matematica? Non è detto, ma a stabilire un certo parallelo provvede La matematica dell’amore (radice di 2) spettacolo cult scritto da Adriano Bennicelli dieci anni or sono e vincitore della II Edizione del Premio di Scrittura Teatrale Diego Fabbri e del Premio Nazionale di Drammaturgia Oltreparola 2008.
A distanza di oltre dieci anni dall’esordio il testo di Bennicelli mantiene intatta tutta la sua freschezza affidato ancora all’interpretazione di Edy Angelillo e Michele La Ginestra che tornano insieme in scena al Teatro 7 di Roma diretti da Enrico Maria Lamanna. In scena per tutto il periodo natalizio, fino al 5 gennaio 2020, La matematica dell’amore (radice di 2) è uno spettacolo sempre attuale che racconta lo strano intreccio fra amore e matematica nella storia di un uomo e di una donna, Tommaso e Geraldina, Tom e Gerri.
È una storia che si dipana e si ricostruisce davanti agli spettatori attraverso il racconto – monologo ironico e delicato di Tommaso – Michele La Ginestra: è lui che, appena andato in pensione, ripercorre la sua vita.
La vita di un uomo tranquillo, quasi ordinario, alle prese con una donna eccentrica e straordinaria che influenzerà tutta la sua vita: Tom e Gerri si incontrano da bambini, quando lui resta folgorato da lei. Si incontrano di nuovo quando sono adolescenti, adulti, maturi: tutto il racconto affidato ai ricordi-monologo di Michele La Ginestra procede attraverso quattro diversi salti temporali che scandiscono ogni nuovo incontro fra Tommaso e Gearaldina fotografando gli attimi di una storia d’amore attraverso le varie fasi della vita, cogliendo i momenti di felicità e di crisi, di gioia e divertimento, ma anche dolore e sofferenza, dall’infanzia all’adolescenza, dall’età adulta alla maturità. Ma nonostante tutto, quel che appare chiaro è che Tommaso e Geraldina non possono fare a meni l’uno dell’altra perché la loro è una storia amore lunga 60 anni nel corso dei quali riescono a prendersi, lasciarsi, litigare e amarsi.
“Siamo molto felici di riprendere questo spettacolo che portiamo avanti da dieci anni a questa parte” ricorda Michele La Ginestra al pubblico al termine dello spettacolo promuovendo la presenza del teatro a sostegno di un’iniziativa di solidarietà con diverse associazioni, sera dopo sera e confermando l’impegno costante del teatro.
A distanza di dieci anni Radice di 2 resta un testo sempre piacevole, da vedere e da rivedere anche in diverse fasi della propria vita perché riesce a catturare con naturalezza e senza filtri una storia d’amore lunga una vita attraverso: il ritmo brillante e quasi atemporale di un testo sempre attuale è garantita da un’interpretazione sopraffina dei due attori, affilatissimi sul palco romano. Il monologo sempre aggraziato e delicato di Tommaso tocca gli spettatori attraverso l’interpretazione di Michele La Ginestra ritratto di un sempre svagato e gentile, un uomo normale che avversa la matematica, che tratteggia un uomo che offre il ma è irrimediabilmente attratto da Geraldina.
Il tocco ironico e delicato, spontaneo di La Ginestra è ideale per dialogare con la verve incontrollabile di Edy Angelillo nei panni eccentrici e nevrotici di Geraldina, nervosa e irrequieta in ogni fase della sua vita.
Ma se Tom e Gerry sembrano essere esattamente agli antipodi, è anche vero che si tratta della dimostrazione che gli opposti si attraggono e che non riescono fare a meno l’uno dell’altra, inseparabili nella vita, nel bene e nel male. Le musiche delicate di Antonio Di Pofi accompagnano con leggerezza uno spettacolo dal piglio sempre attuale, divertente, ironico e a tratti commovente che non risparmia tutta l’amarezza della realtà. Da vedere o rivedere fino al 5 gennaio in scena al Teatro 7 di Roma.