Sinfonia per voce sola è una messa in concerto dell’ultimo testo di Sarah Kane: la musica dei suoi versi in risonanza con musiche di Gustav Mahler e P. J. Harvey. In scena, protagonista è la poesia stessa, variegata nelle forme liriche, narrative, dialogiche, grafiche della sua scrittura, testualmente e scenicamente affidata alla “voce sola” di Mariateresa Pascale. «Scriverlo mi ha uccisa» annota Sarah Kane sul biglietto allegato alla copia di 4.48 Psychosis lasciata alla sua agente letteraria il giorno del suo suicidio. Il suo ultimo dramma, perfezionato fino all’ultimo istante della sua vita, è anche il suo testamento poetico. «Addio! Addio!» scrive Mahler sui pentagrammi vuoti delle pagine manoscritte dell’Adagissimo. Ventisette misure i cui pianissimo conducono la Nona Sinfonia alle soglie del silenzio e che qui si intonano con le parti più liriche del poema, mentre Rid of me, To bring you my love, The slow drug, composizioni rock di P.J. Harvey coeve alla scrittura di Sarah Kane, ne sostengono le invettive più aspre e graffianti. Le parti dialogiche del poema – le cui voci rinviano, implicitamente, alla stessa Kane e al suo psichiatra – hanno, paradossalmente, valore di tacet. Sono momenti in cui l’opera si sospende e il regista si rivolge, letteralmente, all’attrice, che al regista risponde. Ed è proprio per il loro valore di pausa, di silenzio che sono parte dell’opera teatrale come bianchi di scena.
Non solo la musica è chiamata a fare parte della concertazione. Un flusso di immagini tratte dalla disposizione grafica del testo, o ad esso ispirate, si attengono al poema seguendo le variazioni agogico-dinamiche dell’intera partitura verbale e musicale.
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Sarah Kane
Nata a Brentwood, 3 febbraio 1971 e morta a Londra, 20 febbraio 1999, è una scrittrice e drammaturga britannica. Autrice di cinque testi teatrali, tutti molto controversi per i temi trattati (stupro, cannibalismo, malattie), combatté a lungo con la depressione, che fu la causa della sua morte per suicidio nel 1999. Sarah Kane lottò contro la depressione per molti anni, ma continuò a lavorare, e fu per un certo periodo drammaturga fissa della compagnia teatrale itinerante Paines Plough. La sua prima opera, Blasted, che traccia parallelismi fra la Gran Bretagna e la Bosnia e contiene scene di stupri, cannibalismo e brutalità, creò un grande scandalo teatrale a Londra. Il suo lavoro fu influenzato da autori come Edward Bond, Samuel Beckett, Howard Brenton e Georg Büchner. E’ considerata come un’importante protagonista nel teatro britannico, nonché una delle figure chiave del cosiddetto in-yer-face theatre. La sua ultima opera, 4.48 Psychosis, fu completata poco prima della morte e fu rappresentata un anno dopo il suicidio. Subito dopo aver terminato la stesura dell’opera, fu ricoverata in ospedale psichiatrico a causa di un’overdose di sonniferi. Poco tempo dopo, la Kane si impiccò con i lacci delle sue stesse scarpe.
Trend, nuove frontiere della scena britannica – XVIII edizione, festival a cura di Rodolfo di Giammarco, 17 ottobre – 21 dicembre 2019, Teatro Belli – piazza Sant’Apollonia 11/a- 06 5894875, spettacoli ore 21,00, biglietto intero € 13 / biglietto ridotto under26 e over 65 € 5
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4.48 PSYCHOSIS di Sarah Kane in forma di “sinfonia per voce sola” di Enrico Frattaroli
con Mariateresa Pascale
soprano Patrizia Polia (digital/live)
pianoforte Diego Procoli (digital/live)
musiche da Gustav Mahler e P. J. Harvey
elaborazioni musicali / video / scena / regia di Enrico Frattaroli
produzione Frattaroli – Pascale
in collaborazione con Florian Metateatro – Centro di Produzione Teatrale con il sostegno del Festival Internazionale di Andria Castel dei Mondi