Iniziare il nuovo anno con una bella storia a lieto fine è l’auspicio migliore, così il Teatro Comunale di Bologna ha messo in scena, per salutare il vecchio anno e accogliere il nuovo, un balletto divertente, ironico e magico: il balletto, in due atti, narra le vicende di Cenerentola, la celeberrima fiaba di Charles Perrault su musiche di Gioachino Rossini, secondo l’originale versione del coreografo Giorgio Madia e con i danzatori del Balletto di Milano.
La versione creata in esclusiva da Madia è in scena dal 2011 con un enorme successo di pubblico e critica ricevendo anche importanti riconoscimenti internazionali tra cui il “Gold Critics Award” e il Premio “Bucchi”. Lo stesso Balletto di Milano, diretto da Carlo Pesta, è una delle realtà italiane più prestigiose a livello mondiale e svolge la propria attività nei maggiori teatri italiani e all’estero con grandi meriti e riconoscimenti.
La straordinaria coreografia realizzata resta fedele alla fiaba originale di Perrault. Pur rimanendo nell’onirico, nell’immaginario e nel mondo delle favole, Madia ambienta la sua Cenerentola negli anni cinquanta, mettendo in luce tutte le caratteristiche di quel periodo storico, con i suoi cliché e le sue opportunità. Ne viene fuori un balletto divertente, ironico, incantato e incantevole che lascia a bocca aperta grandi e piccini.
Lo spettacolo inizia con un controluce molto intimo nel quale viene narrato, in modo semplice ed efficace, il dramma della morte dei genitori di Cenerentola e spiega coma la protagonista si ritrovi a vivere con la matrigna e le sorellastre.
Questa è solo la prima delle tante trovate geniali e di grande efficacia: vi sono i costumi, firmati da Cordelia Matthes, ricchi di colori sgargianti per la matrigna e le sorellastre mentre gli abiti di Cenerentola hanno tinte dai colori pastello, proprio come l’impianto scenografico che rappresenta la tappezzeria delle casa, sottolineando cosi lo status della ragazza all’interno della famiglia.
Altra trovata brillante è la carrozza realizzata con dei “cavalli danzanti” e con ombrelli bianchi al posto delle ruote che, fatti girare vorticosamente, danno l’idea del movimento. Anche Smemorina, la sbadata fata interpretata per l’occasione da Angelica Gismondo, appare qui in una veste inedita, sensuale e comica allo stesso tempo, ma con la bacchetta magica sempre pronta a cambiare la situazione. Federico Mella, nei panni del principe incarna appieno lo stereotipo: azzurro, bello, affascinante e innamorato della misteriosa fanciulla. Sicuramente tra tutte le trovate sorprendenti dello spettacolo a spiccare, tra tutte, è lo spassosissimo trio en travesti della matrigna e delle sorellastre – interpretati da Alessandro Orlando, Federico Micello e Alessandro Torrielli – in grado di catturare la scena con ironia, bravura e innumerevoli gag che trascinano il pubblico in applausi entusiasti.
Anche le musiche, interpretate dall’eccellente orchestra del Teatro Tomunale di Bologna e diretta da Gianmario Cavallaro, è stata orinale ed eccentrica. Madia ha scelto per la sua Cenerentola Gioacchino Rossini, ritenendo il compositore pesarese adatto all’adattamento ironico e frizzante, e scegliendo per l’occasione un potpourridi musiche rossiniane ritenute adatte a dare risalto allo spirito della scena: brani tratti dall’omonima opera e arricchiti dalle ouverture da Guglielmo Tell, La Gazza Ladra, La Scala di Seta, Il Barbiere di Siviglia, L’Italiana in Algeri, Otello, L’Innocence Italienne, Semiramide, nonché Sonate per archi e brani per pianoforte.