Il classico appuntamento natalizio del Piccolo di Milano con le marionette di Carlo Colla – al Teatro Grassi fino al 5 gennaio 2020 – rappresenta attraverso lo spettacolo Dalla Terra alla Luna un’ulteriore celebrazione del 50ario dell’arrivo dell’uomo sul nostro satellite il 20 luglio 1969.
L’ispirazione di tale pièce radica nella fertile immaginazione del francese Jules Gabriel Verne (Nantes 1828 – Amiens 1905) il quale, supportato da solida documentazione scientifica, nel 1865 pubblica Dalla Terra alla Luna connotato da elegante ironia ipotizzando su tale direttrice una rotta che realizzata 104 anni dopo tradurrà in realtà alcune sue intuizioni fantascientifiche a cominciare dal luogo in cui nel romanzo lo scrittore colloca la partenza del ‘proiettile-navicella’, a soli 100 km da Cape Canaveral da cui sono partiti i missili della spedizione Apollo che ha portato l’uomo sulla luna.
Tale narrazione sarà ripresa dal compositore e violoncellista tedesco naturalizzato francese Jacques Offenbach (nato Jacob. Colonia 1819 – Parigi 1880), considerato il padre dell’operetta, il quale, ormai in crisi dopo la caduta di Napoleone III, nel 1875 pubblica senza successo l’operetta Le Voyage dans la lune e successivamente dal regista cinematografico, attore e illusionista Georges Méliès (Parigi 1861-1938), pioniere del cinematografo, che nel 1902 crea con il medesimo titolo un capolavoro immortale su pellicola considerato il primo film di fantascienza: nelle prime scene compare la navicella che s’infila in un occhio della luna. Tale film è inoltre oggetto di uno dei primi casi di pirateria in quanto agenti di Thomas Edison ne ottengono con la corruzione una copia che riprodotta in un centinaio di esemplari sarà proiettata a New York ovviamente senza pagare Méliès.
Qualche anno prima, e precisamente nel 1898, è tuttavia comparso un adattamento marionettistico dell’operetta di Offenbach dal nome Dalla Terra alla Luna portato in scena con grande successo (certo maggiore di quello avuto dal violoncellista) a Torino dalle ‘marionette’ della Compagnia Lupi al Teatro D’Angennes e a Milano dalla celebre Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli al Teatro Gerolamo (che trae il nome dall’omonima popolare marionetta protagonista di molti spettacoli), in piazza Beccaria, delizioso teatro-bomboniera a misura di marionetta e dalla struttura simile alla celeberrima Scala.
Pregna di ironia e satira nei confronti della politica coloniale dei regnanti e ministri dell’epoca irrisi in modo garbatamente sferzante, questa féerie (genere teatrale diffuso in Francia nella seconda metà dell’800 dagli argomenti fiabeschi in scenografie grandiose) dagli aspetti onirici per il mondo lunare dai toni dorato-argentati viene ripresa da Eugenio Monti Colla nel 1993 e presentata al Festival dei Due Mondi di Spoleto accentuando il gusto teatrale della féerie musicale – anticipatrice del genere operettistico e poi della commedia musicale – e il tratto parodistico tipico dello spettacolo marionettistico che satireggia eventi sociopolitici.
Tale edizione giunge oggi al Piccolo Teatro Grassi con 110 personaggi e ben 10 cambi di scena, balletti realizzati con grande maestria, musiche, canzoni, splendidi costumi elegantemente variopinti e con il suo carico di fresca e immediata ironia che diverte piccoli e grandi in quanto saldamente ancorata al reale di tutti i tempi con la sua corsa all’apparire determinata dal senso di onnipotenza dell’uomo e dall’arroganza dell’ignoranza e del potere ben espressi dai nomi dei protagonisti: Terrestri, Lunatici, Capriccio, Microscopio, Jolly… tutti nomen omen di grande efficacia e ridicoli nelle loro caratterizzazioni mai eccessive.
Forse uno dei più equilibrati spettacoli della Compagnia Marionettistica che porta avanti con grandissima professionalità una straordinaria eredità che esalta un pubblico di tutte le età.