“Armonie sospese” è il titolo del 57° Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, dedicato quest’anno a due grandi compositori romantici, Franz Schubert e Anton Bruckner. Dopo Schumann e Brahms lo scorso anno, nel 2020 il Festival continua così l’esplorazione del Romanticismo attraverso due compositori austriaci dei quali verranno eseguite le principali pagine musicali.
Il festival, diretto dal M° Pier Carlo Orizio ospita da sempre l’élite della grande musica nelle splendide cornici del Teatro Grande di Brescia e del Teatro Sociale di Bergamo Alta facendo delle due città la culla della musica classica anche con il coinvolgimento di palazzi, chiese e antichi chiostri.
Artisti di fama mondiali e le più grandi orchestre internazionali ne hanno fatto uno degli appuntamenti più prestigiosi in Europa e tra le rassegne più importanti al mondo dedicate al pianoforte.
Fin dagli esordi, quando per cinque anni vide esibirsi Arturo Benedetti Michelangeli, ha come protagonista indiscusso il pianoforte, che, oltre che dominare la scena come strumento solista, è spesso anche il prestigioso interlocutore delle grandi orchestre internazionali dirette da nomi di spicco.
La storia del Festival è indissolubilmente legata alla figura di Arturo Benedetti Michelangeli di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita. Agostino Orizio plasmò nel 1964 la prima edizione proprio in omaggio ai 25 anni di insegnamento di ABM. All’interno di questa 57° edizione sono numerosi i riferimenti al Maestro, a partire dall’inaugurazione del 25 aprile con Martha Argerich, interprete del Concerto in sol di Ravel: «Arturo Benedetti Michelangeli è stato il più autorevole interprete del repertorio francese e in particolare di questo brano – racconta il direttore artistico Pier Carlo Orizio – e alla sua memoria vogliamo dedicare il concerto. All’interno di tutto il programma abbiamo previsto alcuni brani cari al repertorio del Maestro, come i concerti di Grieg e Liszt».
All’interno del volume annuale del Festival saranno pubblicati inoltre vari scritti dedicati al Maestro: un saggio di Piero Rattalino e, sempre a cura del Centro ABM, un ricordo del concerto del 1980 a Teatro Grande, ultima esibizione italiana del grande pianista.
E ancora, in collaborazione con il Centro Teatrale Bresciano presieduto da Camilla Baresani, un’appassionante lezione-evento sulla vita del Maestro.
Quanto al tema scelto quest’anno, il direttore artistico del Festival, Pier Carlo Orizio spiega: «Con Schubert il Festival rientra nel suo alveo più naturale, il pianoforte. Molti saranno i programmi a lui dedicati, in tutto o in parte. Tra i capolavori che verranno eseguiti non potevano mancare le ultime sonate, gli Improvvisi, l’Arpeggione e una rarità come la trascrizione di Liszt della Fantasia Wanderer.
Schubert è ritenuto uno straordinario melodista al pari di Čajkovskij. Nel titolo di quest’anno facciamo però riferimento all’armonia. Già Alfred Brendel sosteneva che l’armonia e l’arditezza delle modulazioni dell’ultimo Schubert anticipassero di quasi sessant’anni il linguaggio di Mahler. Altri vedono le “divine lunghezze” schubertiane proiettate sulle grandi sinfonie bruckneriane. Quel che è certo è che nel linguaggio armonico di Schubert, che ha influenzato compositori molto lontani a lui nel tempo, abbondano le più ardite sospensioni, da cui il titolo “Armonie sospese”».
Di Bruckner, ritenuto da molti critici il maggior sinfonista dopo Beethoven, saranno eseguite la Quarta e la Sesta Sinfonia. È la prima volta che il nome di Bruckner compare a pieno titolo nel Festival: «Nel nostro Paese solo negli ultimi anni le sue opere maggiori hanno cominciato a conquistare una relativa popolarità, altre come la Sesta Sinfonia in programma con Mikhail Pletnev sono del tutto sconosciute al grande pubblico – continua Orizio – Colmare questa voragine è un impegno, gravoso ma esaltante, che il Festival vorrebbe assumersi per i prossimi anni in previsione del bicentenario dalla nascita che cadrà nel 2024».
Come una sorta di preview, un doppio appuntamento introduce il cartellone principale il 21 aprile in Auditorium San Barnaba a Brescia e il giorno successivo in Sala Greppi a Bergamo. Piero Rattalino, uno dei massimi musicologi italiani e storico consulente artistico del Festival, è ospite con una conferenza – concerto dal titolo Schubert vita gaia e terribile accompagnato dalla pianista Ilia Kim.
E’ Martha Argerich ad inaugurare l’edizione 2020 del Festival Pianistico Internazionale, Martha Argerich. La leggendaria pianista argentina aprirà il 57°Festival il 25 aprile al Teatro Sociale di Bergamo e il 26 al Teatro Grande di Brescia, accompagnata dalla Filarmonica del Festival diretta da Pier Carlo Orizio, con il Concerto in sol maggiore di Ravel. Nella stessa serata Theodosia Ntokou, che debuttò al Festival nel 2018, eseguirà il Concerto n.2 in sol minore di Saint-Saëns, eseguito solo una volta in tutta la storia del Festival.
La storica orchestra inglese Philharmonia Orchestra tornerà dopo oltre 20 anni dalla sua ultima apparizione al Festival diretta da Pier Carlo Orizio il 4 maggio a Bergamo e il 5 a Brescia con solista Giuseppe Albanese, già affiancato alla Filarmonica del Festival durante la prima tournée italiana dello scorso novembre.
Tra i ritorni più attesi quest’anno, Mikhail Pletnev dirigerà la Russian National Orchestra con solista il giovane pianista russo Dmitry Shishkin con un programma che riassume meglio di ogni altro lo spirito del Festival di quest’anno, sorta di programma “manifesto”.
E ancora, Alexander Lonquich, che, alla sua 25sima apparizione al Festival, porterà un programma interamente dedicato a Schubert. Confermata la presenza dei grandi Arcadi Volodos e Grigory Sokolov in recital in entrambe le città.
Dopo l’esordio in Italia lo scorso anno a Brescia, dove si impose all’attenzione come talento straordinario e i numerosi successi riportati in Italia e all’estero, la tredicenne Alexandra Dovgan sarà di nuovo ospite del Festival, questa volta per un doppio appuntamento il 9 maggio a Bergamo e l’11 a Brescia. Date che si annunciano tra le più attese.
Per una sola data, a Brescia si esibiranno Boris Petrushansky, ospite storico della manifestazione, e Alessandro Taverna. Debutto poi per il violoncellista bresciano Paolo Bonomini, che insieme ad Andrea Bacchetti, si esibirà a San Barnaba il 17 maggio interpretando la celebre Sonata per Arpeggione di Schubert.
Chiuderà il cartellone dei due teatri la Athens State Orchestra diretta da Stefanos Tsialis, per la prima volta al Festival, con solista il bresciano Federico Colli, uno dei più talentuosi giovani pianisti sulla scena internazionale. In programma la “Romantica” di Bruckner e il celebre Concerto di Grieg, eseguito recentemente dal pianista bresciano diretto da Pier Carlo Orizio con la Royal Philharmonic Orchestra a Londra.
L’attenzione per i giovani talenti che contraddistingue il Festival – basti pensare alle prime italiane di Alexandra Dovgan e Ivan Bessonov della scorsa edizione – trova un ulteriore respiro internazionale nella rassegna dedicata alla giovane scuola russa con i Concerti nel Chiostro del Museo Diocesano di Brescia, 4 appuntamenti serali dal 10 al 13 giugno.
Il Chiostro ospiterà 6 pianisti dai 9 ai 15 anni che frequentano la Scuola Gnessin, accademia moscovita per ragazzi dotati di eccezionale talento che ha visto tra i suoi allievi Kissin e Trifonov. I giovanissimi musicisti sono tutti allievi di Elena Berezkina, docente di fama internazionale, già insegnante di pianisti del calibro di Alexander Malofeev. Il progetto è realizzato in collaborazione con la Tchaikovsky Foundation legata all’omonimo concorso pianistico, grazie al supporto della docente Ekaterina Garbouzova.
E sempre nella direzione di un Festival che guarda anche ai giovani talenti e valorizza la formazione, si rinnova il legame con i Conservatori delle due città attraverso i Concerti con i giovani talenti dei Conservatori di Brescia e di Bergamo.
Mentre due giovani pianisti under 30, entrambi vincitori di concorsi internazionali, saranno ospiti per la prima volta nell’ambito di Festival e Dintorni, la sezione che porta il Festival fuori dalle due città coinvolgendo tutto il territorio. Si tratta di Alexander Gadjiev, vincitore al concorso di Hamamatsu 2015 e nominato BBC New Generation Artist per il biennio 2019-21, e Ivan Krpan, primo premio al Busoni 2017.
E ancora a Festival e Dintorni, per gli italiani Alessandro Taverna, Andrea Bacchetti, Carlo Guaitoli e Filippo Gorini, primo premio al Concorso Beethoven di Bonn, quest’anno impegnato anche per una data al Teatro Sociale di Bergamo dedicata a Schubert.
Come di consueto il 28 maggio il tradizionale Concerto in memoria delle Vittime di Piazza della Loggia a Brescia nella Chiesa di San Francesco. Sarà il Coro de I Piccoli Musici di Casazza al fianco della Filarmonica del Festival, diretta da Roberto Misto, in prima assoluta ad eseguire lo Stabat Mater di Mauro Zuccante, composizione per coro e orchestra dedicata proprio alle Vittime della strage.
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ASPETTANDO IL FESTIVAL – BERGAMO
Il 2020 inizia con uno speciale Aspettando il Festival mercoledì 5 febbraio alle ore 20 al Teatro Sociale di Bergamo. Il Festival ospiterà la Janáček Philharmonic Ostrava Orchestra diretta da Dmitri Jurowski con al violoncello Steven Isserlis, solista nel Secondo Concerto per violoncello e orchestra di Kabalevskij. In programma anche l’Ouverture da “Z mrtvého domu” (“Da una casa di morti”) di Janáček e la Sinfonia n. 5 di Prokof’ev.
I biglietti, da 10€ a 25€, saranno in vendita a partire da martedì 21 gennaio online su Vivaticket e in biglietteria Propilei di Porta Nuova.
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FUORI Festival
Torna la proiezione del documentario del progetto Vox Imago. Lunedì 25 maggio alle ore 18 il Refettorio del Museo Diocesano di Brescia ospiterà “Un bergamasco a Parigi” del regista Elvio Annese con la partecipazione di Paolo Fabbri e Federico Fornoni. Il documentario racconta gli ultimi anni di vita di Donizetti, nato come Schubert nel 1797, e il suo rapporto con una città in forte cambiamento il cui fascino si ripercuote sulle scelte compositive di Don Pasquale.
Tra i progetti dedicati al mondo della scuola, oltre al 35°Concorso Cerri-Mazzola, verrà proposto per il terzo anno consecutivo un incontro con il pianista Alessandro Taverna riservato alle scuole primarie e due prove aperte per le scuole secondarie con la Filarmonica del Festival in Auditorium San Barnaba e al Teatro Sociale di Brescia.
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UN NUOVO SITO E LA SVOLTA GREEN
Il 2020 si preannuncia come un anno di svolta, in cui l’esperienza maturata in 56 anni di Festival si confronterà con le tecnologie e le tematiche più attuali.
Il sito web è stato completamente rinnovato: online a partire dal 20 gennaio 2020, sarà solo la punta dell’iceberg di un sistema di comunicazione e promozione con importanti vetrine per i sostenitori sia sul sito che sulle piattaforme social.
Accanto alla presenza digital il Festival si impegna a dare maggiore attenzione alla responsabilità ambientale. Per questo verrà ridotto l’utilizzo e lo spreco della carta, ricorrendo il più possibile agli strumenti di comunicazione digitale, senza però abbandonare un supporto storico ed identificativo come il volume, che verrà però stampato su carta riciclata e in un nuovo formato.
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REGISTRAZIONI RAI
Continua la collaborazione con RAI Radio 3, che ha in palinsesto la messa in onda in diretta e in differita di alcuni dei concerti in cartellone.
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BIGLIETTI E ABBONAMENTI
Il sito web contiene tutte le informazioni e le date per abbonamenti e biglietti del 57° Festival.
A Brescia novità 2020 è la possibilità di un carnet – acquistabile esclusivamente online fino al 13 marzo – che comprende un assaggio dell’esperienza Festival in platea o in poltrona d’orchestra a Teatro Grande. Due i carnet disponibili Piano Classico e Scuola russa, declinati per offrire una panoramica del tema di quest’anno attraverso due recital e un’orchestra con solista. Tutti i dettagli sono consultabili sul sito del Festival.
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Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo – LA STORIA
Il Festival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo è stato fondato nel 1964 da Agostino Orizio in onore di Arturo Benedetti Michelangeli. Una delle sue caratteristiche distintive è la fisionomia a tema, con un filo conduttore che, di volta in volta, mette a fuoco un autore, un ambiente culturale, un periodo storico.
Da oltre cinquant’anni ospita le orchestre e i solisti più famosi nelle splendide cornici del Teatro Grande di Brescia e del Teatro Donizetti di Bergamo. Al Festival sono apparsi non solo eccelsi pianisti quali Benedetti Michelangeli, Magaloff, Richter, Arrau, Pollini, Ashkenazy, Lupu, Zimerman, Brendel, Argerich, Kissin, Sokolov, ma anche strumentisti, cantanti e direttori del calibro di Abbado, Rostropovich, Muti, Pavarotti, Maisky, Ughi, Gergiev, Giulini, Sawallisch, Solti, Maazel, Chung, insieme a orchestre quali Berliner Philharmoniker, Wiener Philharmoniker, London Symphony, Chicago Symphony.
Socio fondatore di Italiafestival, nel 1986 il Festival ha ricevuto il Premio Abbiati della Critica musicale italiana e la Medaglia Liszt del Ministero della Cultura Ungherese.
L’edizione 2018 si è distinta per la presenza di Martha Argerich in residence per la prima volta in Italia dopo 12 anni. La sua ultima edizione “Musica velata – Schumann e Brahms” ha visto la presenza di importanti orchestre quali la Budapest Festival, Royal Philharmonic e Belgian National Orchestra. A Brescia, il concerto in onore della Canonizzazione di San Paolo VI, diretto da Riccardo Chailly con l’Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala, è stato trasmesso in diretta radio e tv da Rai.
Info pubblico 030/293022