Questa è una bella storia di un amore e di un Angelo Custode.
La protagonista è Elena Pepino, nata a Cuneo ma genovese di adozione. A Genova ha imparato ad amare il mare ed il suo profumo, i suoi orizzonti e la sua forza.
Dopo gli studi qui ha incontrato il suo amore, un americano molto affascinante che si chiama Jeffrey.
A New York ci è finita per amore ma anche per cogliere le opportunità che la Grande Mela offre.
Mi racconta che New York, vissuta, è una città dura che ti mette alla prova. Da quattro anni Elena ci vive, ha conosciuto la depressione e ne è uscita; la vita da immigrata non è stata facile ma con tanto impegno profuso ora è felice e sta raccogliendo soddisfazioni sia sul piano personale che lavorativo.
New York l’ha cambiata, migliorata, qui si sente se stessa libera dalle pesanti convinzioni con le quali noi italiani cresciamo.
Cosa le piace di questa città magica, le chiedo.
“New York, e un po’ tutta l’America credo, riconosce e premia chi si impegna. Io qua mi sento valorizzata e presa sul serio. Inoltre, un aspetto più superficiale che mi piace molto è che qua si può trovare tutto quello che si vuole ovunque e a qualsiasi ora del giorno e della notte. Sono tante le cose che apprezzo di questa città, a cominciare dai numerosi spazi verdi ben tenuti e rispettati dagli abitanti. Le persone sono organizzate e sempre di fretta ma anche gentili e disponibili nell’aiutarsi a vicenda. Direi che la gentilezza delle persone e’ l’aspetto che mi piace di più.”
Va spesso a teatro?
“A Genova ero una frequentatrice di teatro e mia nonna è sempre stata la mia compagna di risate o di momenti emozionanti che solo un bravo attore ti sa dare. Qua a New York ci godiamo i più’ svariati spettacoli, dal Burlesque acrobatico all’opera italiana.”
Poi accade il cambiamento. La decisione di andare a viver su Mariolina che è una bellissima Tartan 37 costruita nel 1981. Il nome è appartenuto alla nonna mai conosciuta, ma che Elena ha sempre considerato il suo Angelo Custode.
La decisione di vivere sull’acqua da cosa è stata dettata?
“Entrambi abbiamo la passione per la vela e la decisione è venuta spontanea tenendo conto del tempo che abbiamo per goderci la vita, oltre che a lavorare a tempo pieno. Se avessimo tenuto e vissuto nell’appartamento avremmo finito per non trovare il tempo per uscire in barca nei week end. Cosi abbiamo lasciato l’appartamento e fatto di Mariolina la nostra dimora, con tutte le nostre cose. Abbiamo così modo di fare una navigata durante il week end e avere la nostra casa sempre con noi!”
Cosa le manca della sua Italia?
“Io e mio marito Jeffrey concordiamo su cosa a entrambi manca dell’Italia e al primo posto c’è la mia famiglia e i pranzi o le cene in loro compagnia. Credo che l’atmosfera di una tipica cena in famiglia italiana sia davvero unica e difficile da ricreare altrove.
Sentiamo la mancanza del tipico caffè al bar, seduti al tavolino immersi in un’atmosfera socievole. Qua in America il caffè è considerato solo in un enorme bicchiere di carta e rigorosamente da portare via.
Ci manca il cibo, quello davvero tanto. La focaccia di Genova direi che è al primo posto!
Io personalmente sento la mancanza del mare, anche se sono cresciuta in Piemonte, appena ho potuto sono migrata a Genova e il mare, anche nella mia infanzia, è sempre stato presente e fondamentale.
Sento moltissimo la mancanza della storia. L’Italia, un paese bellissimo e antico trova sempre il modo di farti sentire protetto con la sua infinita saggezza. Qua è tutto “nuovo” e “appena nato” e mi ci è voluto un attimo per sentirmi a mio agio. Mi mancano i punti di riferimento monumentali della piazza con la chiesa, mi manca l’essere circondata dall’arte.”
Una storia molto bella. Quella di una italiana vera, con l’America nel suo presente e l’Italia nel suo cuore.