La scuola delle mogli è una commedia sapiente e di sorprendente maturità: vi si respira un’amarezza ed una modernità come solo negli ultimi testi Molière riuscirà a trovare. Vi è la gioia e il dolore della vita, il teatro comico e quello tragico, come in Shakespeare. Il tutto avviene in un piccolo mondo con pochi personaggi.
M’immagino una scena che è una piazza, come in una città ideale, con la sua prospettiva, la sua geometria, dove al centro vi è una casa girevole, al cui interno possiamo vedere una scala che porta ad una camera che è anche una cella, una stanza delle torture. L’azione avviene nello spazio tra questa casa ed un’altra, che non vediamo, appartenenti entrambe al protagonista, il quale si fregia di un doppio nome e di una doppia identità, come doppia è la sua natura. Egli è uno spietato cinico ma anche un innamorato ossessivo, un indefesso fustigatore delle debolezze altrui come anche una fragilissima vittima del proprio gioco. Al centro una giovane donna cavia di un esperimento che solo una mente maschilista e misantropica poteva escogitare: è stata presa da bambina, orfana, e poi lasciata nell’ignoranza di tutto per poter essere la moglie ideale, vittima per non dire schiava, del futuro marito che la dominerà su tutti i piani, economici, culturali, psicologici. La natura, l’istinto, l’intelligenza del cuore renderanno però vano il piano penitenziale e aguzzino che si è tramato intorno a lei. (…)
Una commedia alla Plauto che nasconde uno dei testi più moderni, contraddittori ed inquieti sul desiderio e sull’amore. Dove si dice che la natura dà maggiore felicità che non le regole sociali, che gli uomini si sono dati. Dove il cuore senza saperlo insegna molto di più di qualsiasi scuola. Dove Molière riesce a guardarsi senza pietismo, senza assolversi, ma anzi rappresentandosi come il più colpevole di tutti, il più spregevole (ma forse anche il più innamorato), riuscendo ancora una volta a farci ridere di noi stessi, delle nostre debolezze ed incompiutezze, della miseria di essere uomini. Arturo Cirillo
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DURATA: atto unico, 1 ora e 35 minuti
TRAILER: https://youtu.be/KMQJSTqkEWI
Personaggi e interpreti:
Arnolfo, alias Signor Del Ramo Arturo Cirillo
Agnese, fanciulla innocente allevata da Arnolfo Valentina Picello
Crisaldo, amico di Arnolfo, Alain, servo di Arnolfo Rosario Giglio
Georgette, serva di Arnolfo Marta Pizzigallo
Orazio, innamorato di Agnese / Un notaio Giacomo Vigentini
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TEATRO ELISEO
Da martedì 7 a domenica 19 gennaio 2020
Biglietteria tel. 06.83510216
Giorni e orari: lun. 13 – 19, da martedì a sabato 10.00 – 19.00, domenica 10 – 16
Via Nazionale 183 – 00184 Roma
Biglietteria on-line www.teatroeliseo.com e www.vivaticket.it
Call center Vivaticket: 892234
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Orario spettacoli:
martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00
mercoledì e domenica ore 17.00
sabato 11 gennaio doppio spettacolo ore 16.00 e ore 20.00
Prezzo da 15 € a 35 €
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La scuola delle mogli
di Molière
Traduzione Cesare Garboli
con
Arturo Cirillo
Valentina Picello
Rosario Giglio
Marta Pizzigallo
Giacomo Vigentini
Scene Dario Gessati
Costumi Gianluca Falaschi
Luci Camilla Piccioni
Musiche Francesco De Melis
Regia Arturo Cirillo
Produzione Marche Teatro
Teatro dell’Elfo
Teatro Stabile di Napoli