presentato da GIANFELICE FACCHETTI e LA BANDA DEL FUORIGIOCO
di Desmond Morris
(Mondadori Electa S.p.a., 2016)
adattamento teatrale di Gianfelice Facchetti
con Gianfelice Facchetti e la “Banda del fuorigioco”
Tromba Raffaele Kohler
Trombone Luciano Macchia
Sax Domenico Mamone
Percussioni Nicholas Celeghin
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Il 14 gennaio debutta a Milano “La tribù del calcio”. A tre anni dal debutto di, “Eravamo quasi in cielo”, Gianfelice Facchetti presenta il suo nuovo spettacolo tratto dall’opera di Desmond Morris, autore del celebre saggio, “La scimmia nuda”.
“La tribù del calcio”, in scena fino al 19 gennaio, racconta lo sport più popolare del mondo con le categorie dell’antropologia, spiegando come l’uomo si sia trasformato da cacciatore a calciatore. Mescolando teorie e aneddoti sul football, ne esce un ritratto più umano di quello che le cronache rimandano e destinato a durare nel tempo. Come dice l’autore inglese, “Finché l’umanità potrà pensare a qualcosa di più della propria sopravvivenza, la tribù del calcio continuerà a esistere.” In scena con Facchetti, Raffaele Kohler e la sua Banda del Fuorigioco
“Perché continuiamo a gonfiar palloni? Cosa cerchiamo tra le traiettorie di una cosa che rotola e rimbalza? Un senso? Forse chiediamo troppo a una palla…
Eppure se nella storia dell’umanità non esiste cosa più seguita dalla specie umana di una finale dei Mondiali di calcio, qualcosa vorrà dire! Possiamo stupirci, ignorare o indignarci ma le cose stanno così…Io sono cresciuto con l’ossessione di toccare il pallone con le mani, per capire se valesse la pena credere al gioco oppure no. Ho fatto il portiere e stare in porta a volte vuol dire fermarsi a guardare gli altri perché i portieri sono due e se non tocca a te, altro spazio non c’è oltre a quello desolante della panchina. Dalla panchina ho preso appunti, ho studiato, ho provato a capire dove sono stato catapultato solo per aver toccato la palla con le mani! Ci ho messo trent’anni per trovare la risposta ed eccola: sono capitato in mezzo a una tribù. Che vi piaccia o no, è successo anche a voi: siete finiti in mezzo alla tribù del calcio. Eccola qua.”
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BIOGRAFIA
Gianfelice Facchetti (Milano, 28 agosto 1974) è un attore, drammaturgo e regista teatrale italiano. È figlio di Giacinto Facchetti, calciatore dell’Inter e della Nazionale italiana.
Mentre consegue la laurea in scienze dell’educazione, si forma presso la scuola di teatro di Quelli di Grock che frequenta per tre anni e con la quale debutta nello spettacolo Moby.
Dal 2000 collabora con diverse realtà teatrali e educative quali, per esempio, la Casa Circondariale di Monza e l’Istituto dei ciechi di Milano (dove ha portato in scena il Teatro al buio), impegni che alterna al lavoro con la Compagnia teatrale Facchetti/De Pascalis, di cui è regista, autore e attore, fondata insieme all’attore Pietro De Pascalis.
La sua prima scrittura teatrale, Bundesliga ’44 (2005), ispirata a un episodio de I sommersi e i salvati di Primo Levi, è stata finalista al Premio Ustica per il Teatro Civile 2005 e segnalata al Premio Bancarella Sport. Il secondo progetto è stato Nel numero dei + (2007), al quale hanno fatto seguito, Icaro & Dedalo s.r.l. che ha debuttato nel 2008 prodotto dal Teatro CRT di Milano, e “Aumma” nel (2011). La sua carriera di attore cinematografico ha visto la partecipazione sia a fiction televisive come Il grande Torino, Il Pirata – Marco Pantani, I colori della gioventù e Anita Garibaldi, che a film per il cinema come L’aria del lago.
Dal 2008 collabora con il Corriere della Sera.
Nel 2009 collabora con la trasmissione Le Iene.
Nel 2012 ha vinto il “Premio Bancarella Sport” con il libro Se no che gente saremmo edito da Longanesi.
Dal settembre 2012 collabora con Sportweek e la Gazzetta dello Sport.
Nell’aprile 2013 debutta in “Com’è bella la città” di Alessandra Scotti al Piccolo Teatro di Milano, spettacolo prodotto dalla “Fondazione Gaber”. Lo spettacolo viene ripreso nell’autunno dello stesso anno a “Dialogo nel buio”, presso l’Istituto dei ciechi di Milano.
Dal 2014 fa parte del “Comitato Etico” della Lega di serie B di calcio. Nell’aprile 2015 allo Spazio Tertulliano di Milano debutta con il testo e la regia di “Mi voleva la Juve”, spettacolo scritto e diretto per Giuseppe Scordio.
Nel 2016 riceve il premio “Louis Braille” dall’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti per il “Teatro al Buio”; nello stesso anno porta in scena in totale oscurità, “Viaggio agli inferni del secolo” di Dino Buzzati.
Nel 2017 debutta con lo spettacolo, “Eravamo quasi in cielo”, scritto insieme a Marco Ciriello, un racconto sul Campionato di calcio 1943-44 vinto dai Vigili del Fuoco della Spezia.
Dal 20 agosto 2017 è ospite fisso a La Domenica Sportiva con brevi racconti sul calcio nella rubrica Facchetti Football Club.
Dal mese di marzo 2019 inizia a collaborare con il Memoriale della Shoah in merito alla mostra dedicata ad Árpád Weisz, portando in scena un monologo sulle contaminazioni tra calcio, potere e discriminazione razziale.
Dal mese di ottobre 2019 collabora con Rai Tre a Buongiorno Regione dove tiene la rubrica L’angolo di Facchetti.
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PER INFO E BIGLIETTERIA
CAMPO TEATRALE
via Cambiasi 10 – Milano
02 26113133 – biglietteria@campoteatrale.it – www.campoteatrale.it
Metro MM2 Udine-Lambrate / Linee di superficie 55-62
ORARI: dal 14-15-17-18 gen ore 21:00 – Giov 16 ore 20:30 – Domenica 19 dic ore 18:30
BIGLIETTI
intero: 20 euro – ridotto on-line: € 14 anzichè € 20
14 gennaio biglietto unico € 10
16 gennaio spettacolo + cena € 20
ORARI BIGLIETTERIA
Presso gli uffici in via Casoretto, 41/a
dal lunedì al venerdì 14.00 -19.00
/ sab. 10.00 – 13.00 e 14.00 -19.30 / domenica 10.00 – 13.00 e 14.00 – 17.30
Presso la biglietteria del teatro in via Cambiasi, 10 solo nei giorni di spettacolo, da mezz’ora prima dell’inizio della replica
SERVIZIO BABY SITTING
Campo Teatrale viene incontro alle tue esigenze offrendo un servizio di baby sitting il sabato e la domenica di spettacolo. Il costo è di € 5 a bambino (dall’inizio fino alla fine dello spettacolo). Prenotazione obbligatoria a biglietteria@campoteatrale.it indicando nome, cognome, età del/dei bambino/i.