La performance dell’English National Ballet di Le Corsaire regala una piacevole serata di danza.
Basata sull’omonimo poema di Lord Byron, la trama è un fantasioso mix di rapimenti, piraterie e intrighi d’amore e per questo non sempre risulta di immediata comprensione.
Ma nonostante le difficoltà drammaturgiche la traduzione della vicenda in danza è in grado di regalare grandi soddisfazioni in ogni ripresa.
La versione che ammiriamo al London Coliseum è firmata da Anna – Marie Holmes a partire dall’opera dei maestri russi Marius Petipa e Kostantin Sergeyev ed è parte del repertorio dell’ENB dal 2013. La produzione è particolarmente sfarzosa, complici le scene ed i costumi di Bob Ringwood che offrono un ricco contesto per le entusiasmanti variazioni e le piacevoli scene d’insieme di cui abbonda la pièce.
Il revival dell’ENB risulta complessivamente riuscito e il cast della recita del 9 gennaio merita buoni voti.
Erina Takanashi e Francesco Gabriele Frola convincono nei ruoli di Medora e Conrad.
Takanashi interpreta Medora con delicatezza e lirismo. Le sporadiche imprecisioni delle variazioni del primo atto si dimenticano ammirando il Grand pas classique del secondo, di cui si ricordano i veloci e nitidi fouéttes oltre che la buona intesa con Frola, un Conrad tutto salti ed elevazione che riscuote grandissimi applausi dal pubblico del London Coliseum.
Non sono da meno Emma Hawes (Gulnare) e Daniel McCormick (lo schiavo Alì), quest’ultimo particolarmente brillante con i suoi ottimi virtuosismi e pirouettés che sembrano non avere mai fine.
Note di merito anche per l’intero corpo di ballo, soprattutto femminile: le odalische risultano in grande sintonia in tutte le apparizioni in scena.
Ma se sul piano tecnico la serata funziona, il lato emotivo a tratti risulta carente. La danza dell’ENB compiace gli occhi.. ma ha ancora un po’ di strada da fare per arrivare al cuore.
Repliche in scena fino al 14 gennaio.
Letizia Cantù