La compagnia Mulino ad Arte ci ha azzeccato ancora. Elaborando una sfida tutt’altro che scontata: portare un personaggio famoso (ed amato) in mezzo al pubblico e lasciare aperto il microfono ad attore e spettatori per farli davvero dialogare, e vedere cosa succede. Ed è successo che ci siamo trovati a vivere una bella serata. Davvero. Certo, Solenghi è un mattatore con un’ampia esperienza alle spalle, sa di partire in vantaggio per il grande numero di fan che si è creato in 40 anni di carriera, ma era senza rete. Non c’era (quasi) nessun controllo su ciò che il pubblico diceva e lui non si è certo tirato indietro nel raccontarsi e raccontare un mondo che ai non addetti ai lavori appare spesso fuori dalla quotidianità e dalla realtà ordinaria. Andiamo con ordine.
Teatro pienissimo, era tutto esaurito già da tempo e pubblico impaziente di fare la conoscenza con un vero e proprio mito. Siamo nella provincia torinese, molti dei presenti hanno iniziato a frequentare il teatro da quando questa compagnia ha pensato di portare proposte alte e non le solite rassegne di teatro dialettale. Naturalmente con il dovuto rispetto per queste rassegne che bazzico e che amo, ma che spesso ricorrono ad amatori e non a professionisti teatrali, con le ovvie ripercussioni sulla qualità. Ancora una parola sul teatro amatoriale, non per farmi perdonare ma perché si capisca meglio il mio pensiero. Il teatro dilettantesco contiene forse il vero spirito del teatro, quello fatto per amore verso questa arte senza nulla pretendere in cambio ma ha ovviamente dei limiti. Territoriali e di gusto sono i primi che mi vengono in mente. Insomma il teatro professionale ha più possibilità di essere apprezzato da una vasta platea, oltre che offrire spunti artistici di qualità. Fine sviolinata.
Dicevo che “Non c’era (quasi) nessun controllo ….” nel senso che Daniele Ronco, uno dei tre responsabili del gruppo e intervistatore ufficiale della serata, aveva a disposizione una scaletta di interventi, aveva annotato nome e tipo di domanda, e dava la parola man mano che si procedeva a chi era in lista. Ma chi aveva il microfono poteva fare, ed ha fatto, domande spesso profonde, intelligenti e che a volte esulavano dall’argomento teatro, a cui Solenghi ha sempre risposto con simpatia ed ironia ma mai evitando temi anche imbarazzanti. Una delle sue peculiarità è stata comunque la facilità nell’interpretare personaggi famosi imitando la voce e l’atteggiamento. Si rideva spesso e sotto i nostri occhi sono passati Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, Paolo Villaggio e Sophia Loren, e molti altri. Di ognuno raccontava aneddoti e situazioni spesso vissuti in prima persona, o che gli avevano raccontato. Ovviamente i più gettonati erano Simona Marchesini e Massimo Lopez, con cui ha creato un Trio che ancora adesso rivediamo spesso in televisione e che, forse, ha toccato uno dei più alti momenti di comicità Italiana.
Ad un certo punto della serata si era venuta a creare una situazione da osteria o da festa in casa di amici, dove tutti ci davamo del “tu” ed ascoltavamo uno di noi che raccontava e si raccontava. Speriamo di rivedere altri format del genere, soprattutto per il divertimento e per tutti gli applausi fatti spontaneamente. Organizzazione perfetta, come sempre, a cominciare dalla mamma di Daniele, che troneggia in biglietteria con il suo sorriso e gentilezza, trovando sempre una soluzione; a seguire Federica, ufficio stampa impeccabile e mamma di Michele, fino ai ragazzi addetti all’accoglimento del pubblico. Una nota di merito va poi a Daniele che se la cava benissimo anche come spalla e alla Pasticceria Vacchieri, che alla fine della serata ha offerto ad ognuno un pacchetto di favolosi cioccolatini.
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Serata con Tullio Solenghi. “In questo format studiato per voi, sarete protagonisti della serata insieme a Tullio Solenghi. Lo spettacolo nascerà dalle vostre domande che Tullio utilizzerà come spunto per ripercorrere alcuni pezzi celebri del suo ricco repertorio.”
Biografia: A 17 anni frequenta la Scuola di Teatro del Teatro Stabile di Genova, dove conosce Massimo Lopez. Esordisce in teatro nel 1970 in Madre Coraggio e i suoi figli di Bertolt Brecht, con lo Stabile di Genova. Con lo Stabile lavora per 7 stagioni. Esordisce in televisione con Pippo Baudo in Chi (1976). Nel 1977, al Refettorio di Milano, prende parte a uno spettacolo di cabaret con Beppe Grillo. Nel 1979 è di nuovo in Rai, nel programma Luna Park condotto da Pippo Baudo, quindi nel 1981 in Gran Canal, programma di Corrado.
Nel 1982 fonda il celebre gruppo comico Il Trio insieme con Massimo Lopez e Anna Marchesini. Il loro primo lavoro insieme è Helzapoppin su Radio 2. In seguito al grande successo di questa trasmissione radiofonica (della quale sono rimaste nella storia le freddure minime della notte e la sessuologa della Marchesini), il Trio partecipa a varie trasmissioni televisive, a partire da Tastomatto e Domenica in. Nel 1986 partecipano a Fantastico 7, rimasto famoso come la migliore edizione del celeberrimo programma grazie alla presenza del Trio. Il famoso sketch in cui Tullio interpretava l’Ayatollah Khomeini provocò reazioni internazionali e minacce di morte a Solenghi da parte di integralisti islamici. Partecipa, sempre con il Trio, a tre edizioni del Festival di Sanremo, nel 1986, 1987 e 1989.
Quest’ultima edizione del Festival è rimasta nella storia proprio per l’imitazione di San Remo fatta da Solenghi stesso, che causò reazioni da parte del mondo cattolico. …..”