produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo
con Giuseppe Battiston
da “Churchill, il vizio della democrazia” di Carlo G. Gabardini
e con Lucienne Perreca
scene Nicolas Bovey
costumi Ursula Patzak
luci Andrea Violato
suono e musica Angelo Longo
regia Paola Rota
Durata: 1h e 15’, atto unico.
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Al Teatro della Pergola, da martedì 28 gennaio a domenica 2 febbraio, Giuseppe Battiston incontra la figura di Winston Churchill, la porta in scena, la reinventa, indaga il mistero dell’uomo attraverso la magia del teatro, senza mai perdere il potente senso dell’ironia. Winston vs Churchill, diretto da Paola Rota e tratto da Churchill, il vizio della democrazia di Carlo G. Gabardini, mostra l’uomo, il politico, l’icona, la maschera. In un confronto serrato con la sua giovane infermiera, interpretata da Lucienne Perreca.
“Cerco di rappresentare l’idea che io ho della figura di Winston Churchill – afferma Battiston – innanzitutto lui incarna, per me, l’immagine di un vero politico. Churchill ha saputo pensare per il proprio popolo, per la propria nazione e non solo, infatti è stato una figura fondamentale per l’Europa. Pensò a un futuro anche per il nostro continente. Si racconta in scena la sua storia pubblica e privata, la sua genialità e la sua capacità di fare politica creando consenso. La sua è una politica basata sui fatti – prosegue – stiamo parlando dell’epoca più buia della nostra storia mondiale, che lui ha saputo gestire in maniera miracolosa”.
Churchill, per certi versi, è il Novecento, è l’Europa: grazie alle sue scelte politiche ha salvato l’umanità dall’autodistruzione durante la Seconda guerra mondiale. La sua intera esistenza finisce per parlare a noi e di noi, oggi, con una precisione disarmante.
La produzione è di Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo.
Personaggio contraddittorio e complesso, Winston Churchill. Pochi politici come lui sono stati fondamentali nella Storia del XX secolo. Amato e odiato, riformista eppure conservatore, testardo e veemente, ebbe una gioventù a tratti rocambolesca per poi diventare nella maturità l’uomo che “fece” la Gran Bretagna e la sua politica, pressoché ininterrottamente dalla Prima guerra mondiale fino agli Anni ’50.
Ora arriva al Teatro della Pergola di Firenze, da martedì 28 gennaio a domenica 2 febbraio, Winston vs Churchill la pièce che la regista Paola Rota ha tratto dal libro Churchill, il vizio della democrazia di Carlo G. Gabardini (edito da Rizzoli). Nel ruolo di un vecchio Churchill, che battaglia con se stesso e riflette sulla propria vicenda anche umana, c’è Giuseppe Battiston. Dopo quello da Oscar interpretato al cinema da Gary Oldman ne L’ora più buia di Joe Wright, un altro Churchill “monumentale”. Le scene sono di Nicolas Bovey, i costumi di Ursula Patzak, le luci di Andrea Violato, il suono e la musica di Angelo Longo. La produzione è di Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo.
“Volevamo raccontare che in un’altra epoca – spiega Battiston ad Angela Consagra sul foglio di sala dello spettacolo – c’è stato qualcuno che ha veramente saputo plasmare il futuro e non si è accontentato di gestire il presente scaricando le responsabilità sul primo che passa. Lo spettacolo ha materie difformi e piuttosto dense al suo interno. Momenti ironici e momenti drammatici. Ci auguriamo che lo spettatore sia stimolato a riflettere sull’importanza dei politici veri, quelli che non colgono ogni pretesto per denigrare gli avversari, ma che pensano ad andare avanti”.
Uomo di grandi vedute e strategie, Churchill più di tutti comprese le mire espansionistiche e il pericolo costituito da Adolf Hitler, tra politici invece molto “possibilisti”. Nominato Primo Ministro nel 1940, promise lacrime e sangue agli inglesi, ma di cedere mai al nazismo. Vinta la guerra, perse le elezioni, ma dall’opposizione continuò a influenzare la politica britannica per anni e anni.
Cosa gli permise di non impantanarsi nella poderosa macchina del potere, di non soccomberne agli ingranaggi? La capacità di leggere la realtà? Il coraggio? La forza intellettuale? Queste sono solo alcune delle domande che ci guidano nell’interesse per un uomo sicuramente non qualunque, un politico che è divenuto anche un simbolo, una leggenda.
“Non cerco verosimiglianza con il personaggio che interpreto – interviene Giuseppe Battiston – quest’uomo, Winston Churchill, ce lo siamo immaginati nella sua vecchiaia e quindi ho cercato di dare vita all’aspetto umano caratterizzandone gli acciacchi non solo fisici, ma soprattutto quelli dell’anima. Ma più che il personaggio in sé – precisa – quello che abbiamo voluto evidenziare è il confronto che c’è tra lui e la sua giovane infermiera, interpretata da Lucienne Perreca. Un aspetto estremamente interessante per me è stato indagare come un politico della levatura di Churchill potesse interagire con una persona appartenente a una generazione così distante dalla sua”.
Carattere impossibile, burbero e brontolone, Churchill incarna il primato della politica e umanamente è un eccesso in tutto: tracanna whisky, urla, sbraita, si lamenta, ma senza mai arrendersi; fuma sigari senza sosta, tossisce, detta ad alta voce bevendo champagne; comanda, ma ascolta, è risoluto, ma ammira chi è in grado di cambiare idea. Spesso lavora sdraiato nel letto, conosce il mondo, ma anche i problemi dei singoli, ha atteggiamenti tranchant e battute fulminanti.
“C’è un aneddoto che mi è rimasto impresso e che rende l’idea della sua poliedricità – ricorda Battiston – Churchill era un grande esperto di muretti a secco e li costruiva con maestria, arrivò persino a iscriversi al sindacato dei muratori, dal quale fu però espulso a causa della sua appartenenza alla classe borghese. Questo, però, dimostra come mettesse enorme passione e impegno in qualunque cosa decidesse di fare, sia che fosse costruire un muretto a secco o piuttosto salvare la sua nazione. E non dimentichiamo – conclude – che ricevette anche il Premio Nobel per la letteratura nel 1953”.
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LUCIDA PROFONDITÀ
intervista a Giuseppe BATTISTON Angela Consagra
Chi era Winston Churchill, secondo lei? Dopo averlo incontrato sula scena, che cosa direbbe, se dovesse raccontarlo, sia umanamente che come figura pubblica?
“In questo spettacolo, Winston vs Churchill diretto da Paola Rota e tratto da Churchill, il vizio della democrazia di Carlo G. Gabardini, cerco di rappresentare l’idea che io ho della figura di Winston Churchill. Innanzitutto lui incarna, per me, l’immagine di un vero politico. Churchill ha saputo pensare per il proprio popolo, per la propria nazione e non solo, infatti è stato una figura fondamentale per l’Europa. Pensò a un futuro anche per il nostro continente. E questa è una delle ragioni per cui io e la regista Paola Rota abbiamo pensato a questo personaggio, a questo spettacolo. Volevamo raccontare che, in un’altra epoca, c’è stato qualcuno che ha veramente saputo plasmare il futuro e non si è accontentato di gestire il presente scaricando le responsabilità sul primo che passa. Si racconta in scena la sua storia pubblica e privata, la sua genialità e la sua capacità di fare politica creando consenso. La sua è una politica basata sui fatti: stiamo parlando dell’epoca più buia della nostra storia mondiale, che lui ha saputo gestire in maniera miracolosa”.
Oggi forse ci dimentichiamo che la politica è importante perché entra nelle nostre vite; in particolare, questo spettacolo che idea cerca di suggerire al pubblico riguardo alla politica?
“Lo spettacolo ha materie difformi e piuttosto dense al suo interno. Momenti ironici e momenti drammatici. Ci auguriamo che lo spettatore sia stimolato a riflettere sull’importanza dei politici veri, quelli che non colgono ogni pretesto per denigrare gli avversari, ma che pensano ad andare avanti. La politica è sempre stata un’arte nobile nelle sue intenzioni. È sempre stata un’attività alta. E, in particolare, Churchill è stato un immenso statista in un’epoca in cui si confrontava con altrettanti grandi politici. Il panorama attuale è sicuramente diverso. Credo che Churchill fosse, invece, un uomo estremamente preparato e colto. Il livello culturale, la preparazione di un politico non è fondamentale solo perché deve rivolgersi alla gente, ma perché è un segno di profondità. Penso che senza quel tipo di preparazione un politico abbia poco da dire alle persone”.
La politica può ancora servire a cambiare il mondo?
“Cambiare il mondo è complicato, ma migliorarlo sicuramente sì. Comunque è fondamentale continuare a credere che ciò possa accadere. A volte si realizzano cose apparentemente impossibili per un solo uomo, come cambiare il mondo appunto, ma Churchill lo ha fatto”.
C’è un’espressione proverbiale o battuta fulminante, per cui Churchill è celebre, che l’ha colpita particolarmente, e perché?
“Più che una frase in particolare, anche perché ci sarebbe l’imbarazzo della scelta, c’è un aneddoto che mi è rimasto impresso e che rende l’idea della sua poliedricità. Churchill era un grande esperto di muretti a secco e li costruiva con maestria, arrivò persino a iscriversi al sindacato dei muratori, dal quale fu però espulso a causa della sua appartenenza alla classe borghese. Questo, però, dimostra come mettesse enorme passione e impegno in qualunque cosa decidesse di fare, sia che fosse costruire un muretto a secco o piuttosto salvare la sua nazione. E non dimentichiamo che ricevette anche il Premio Nobel per la letteratura nel 1953”.
E cosa significa per un attore, proprio dal punto di vista dell’interpretazione, dare vita sul palcoscenico ad un personaggio diventato quasi leggendario?
“Non cerco verosimiglianza con il personaggio che interpreto. Quest’uomo, Winston Churchill, ce lo siamo immaginati nella sua vecchiaia e quindi ho cercato di dare vita all’aspetto umano caratterizzandone gli acciacchi non solo fisici, ma soprattutto quelli dell’anima. Sottolineando quei brevi momenti in cui perde la memoria e poi la ritrova. Momenti in cui riemergono tanti pensieri, gli studi fatti, l’amore per la poesia, per il teatro. Ma più che il personaggio in sé quello che abbiamo voluto evidenziare è il confronto che c’è tra lui e la giovane infermiera, interpretata da Lucienne Perreca. Un aspetto estremamente interessante per me è stato indagare come un politico della levatura di Churchill potesse interagire con una persona appartenente a una generazione così distante dalla sua”.
Biglietti
Intero
Platea 37€ – Palco 29€ – Galleria 21€
Ridotto Over 60
Platea 33€ – Palco 26€ – Galleria 18€
Ridotto Under 26
Platea 22€ – Palco 18€ – Galleria 13€
Ridotto Soci Unicoop Firenze
Platea 30€ – Palco 24€ – Galleria 17€
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Biglietteria
Via della Pergola 30, Firenze
055.0763333 – biglietteria@teatrodellapergola.com.
Dal lunedì al sabato: 9.30 / 18.30.
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