Quando si parla di Arsenico e vecchi merletti sicuramente alla maggior parte delle persone verrà in mente il film del 1944 di Frank Capra con Cary Grant che interpretava il nipote buono, Mortimer. Quando in Europa e in gran parte del mondo la guerra uccideva milioni di persone a Hollywood due simpatiche vecchiette, ma totalmente pazze, sostenevano di praticare l’eutanasia a persone sole e disperate, anziani e senza famiglia; questa è la loro giustificazione nel momento in cui qualcuno avrebbe potuto dar loro l’appellativo di folli omicide o allucinate serial killer. Il film ha contribuito a rendere indimenticabile il testo di Joseph Kesserling, drammaturgo che fino a quel momento aveva riscosso molto poco successo nella sua carriera da scrittore e sarebbe finito nel dimenticatoio se non avesse scritto questo testo che dal ’41, anno del suo debutto a Broadway, vivrà cinque anni di repliche con Boris Karloff nel ruolo di Jonathan. Il debutto in Italia avverrà con la compagnia Morelli – Stoppa il 31 maggio del 1945, al Teatro Quirino di Roma a cinque settimane dalla liberazione.
Il destino ha giocato un divertente caso: Geppy Gleijeses, direttore proprio del Quirino dal 2009, è il regista di questa edizione di Arsenico e vecchi merletti. Lo spettacolo è dedicato a Mario Monicelli e proprio da quest’ultimo Gleijeses venne diretto nel 1992 quando interpretava Mortimer in una edizione di grande successo dello spettacolo.
La fama del film probabilmente ha incuriosito e spinto una parte del pubblico ad andare a vedere questa edizione teatrale che il teatro della Pergola ha deciso di ospitare. La maggior parte degli spettatori, tuttavia, sarà stata allettata anche dai nomi presenti in cartellone, due icone del teatro italiano: Anna Maria Guarnieri e Giulia Lazzerini infatti sono le due simpatiche e “miti” vecchiette protagoniste di questa surreale e ironica pièce teatrale.
Lo spettacolo è divertentissimo, il ritmo serrato, i toni grotteschi e sono bravissime non solo le protagoniste, ma tutti gli attori trascinano il pubblico in questa follia omicida da pensionamento. Il pubblico ride spesso e patteggia per le due vecchie sorelle che cercano di sbarazzarsi del redivivo nipote che, dopo essere sparito per tanti anni, ritorna a casa delle nonne con un losco socio, un dottore chirurgo plastico che trasmetterebbe poca affidabilità a qualsiasi potenziale paziente; un nipote irriconoscibile a prima vista che ha subito un intervento di plastica facciale, dotato di una poco rassicurante e alquanto raccapricciante faccia da Frankenstein, per vivere la sua restante vita da latitante e in maggiore sicurezza dalle forze dell’ordine dopo aver vissuto la precedente da criminale.
Cosa potranno fare due povere vecchiette per proteggersi da queste due losche figure e cercare di buttarle fuori di casa? Forse dovremmo ricordarci che in realtà niente è quello che sembra e che in cantina ci sono più cadaveri di quelli sepolti nel cimitero della chiesa affianco alla casa.
La trama comunque quasi tutti più o meno la conoscono, ma lo spettacolo vale davvero la pena di essere visto, per tanti motivi, non solo per la presenza di queste celebrità del teatro italiano quali la Guernieri e la Lazzerini. La messa in scena è divertentissima e piena di spunti macabri, ma al contempo coinvolgenti ed entusiasmanti.
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di Joseph Kesserling
regia Geppy Gleijeses
con Anna Maria Guarnieri Giulia Lazzarini Maria Alberta Navello, Mimmo Mignemi, Paolo Romano, Luigi Tabita
e con Tarcisio Branca, Bruno Crucitti, Francesco Guzzo, Daniele Biagini, Lorenzo Venturini
scene Franco Velchi
costumi Chiara Donato
musiche Matteo D’Amico
liberamente ispirata alla regia di Mario Monicelli
produzione Gitiesse Artisti Riuniti diretta da Geppy Gleijeses