Un melodramma unico sulla famiglia che si consuma in una domenica come tante: questo il cuore di Giusto la fine del mondo, testo cult di Jean-Luc Lagarce interpretato da Anna Bonaiuto, Alessandro Tedeschi, Barbara Ronchi, Vincenzo De Michele, Angela Curri diretti da Francesco Frangipane in scena al Piccolo Eliseo di Roma dal 13 febbraio (repliche fino al 1 marzo) dopo il debutto di gennaio al Teatro Lauto Rossi di Macerata, portando in scena l’incomunicabilità nei rapporto interpersonali.
Brillante e geniale autore francese scomparso prematuramente a 38 anni per Aids, Jean-Luc Lagarce, è ancora il secondo autore più rappresentato in Francia dopo Molière che non è mai riuscito a vedere in scene nessuna delle sue opere.
Neppure È solo la fine del mondo (già portato al cinema con il titolo È solo la fine del mondo nel 2016 scritto e diretto dal geniaccio francese Xavier Dolan, presentato in concorso al Festival di Cannes 2016, con un cast all star che include anche Gaspard Ulliel, Nathalie Baye, Léa Seydoux), dramma tragicamente autobiografico che si intreccia quasi per ironia della sorte con la storia personale dell’autore.
Al centro, la storia di Louis, Alessandro Tedeschi, uno scrittore malato di Aids e vicino alla morte, che torna a casa dopo un’assenza di 12 anni per comunicare alla sua famiglia la notizia della sua malattia e della sua imminente morte.
Al ritorno a casa lo attendono la madre vedova, Anna Bonaiuto. fiduciosa di poter instaurare un nuovo dialogo con il figlio, i due fratelli Antoine e Suzanne e la cognata Catherine. Louis rappresenta un elemento esterno pronto a scardinare i fragili equilibri della famiglia: Suzanne, Angela Curri, è felice di poter riabbracciare il fratello anche se non lo conosce realmente mentre nel fratello Antoine, Vincenzo De Michele, si scatena di nuova la gelosia nei confronti di Louis.
La cognata Catherine, Barbara Ronchi, lo accoglie con gentilezza cercando di stemperare il comportamento del marito. Ma se i rapporti interpersonali sembrano sono al centro del testo, è pur vero che nessuno dei personaggi riesce a trasmettere e ad esprimere i propri veri sentimenti: ciascuno cela sé stesso dietro la parole, in un dialogo carico di parole, ma privo di significato.
Il confronto si consuma in una domenica come tante (interni borghesi di Francesco Ghis, costumi di Cristian Spadoni), ma è un confronto destinato a fallire e Louis, tramortito dalle parole di ogni familiare e dalle sue pulsioni e frustrazioni, non riesce neppure a rivelare il vero motivo del suo ritorno.
Se ne andrà la sera stessa, celando la sua malattia e la imminente morte alla famiglia confermano l’incomunicabilità dei rapporto interpersonali anche all’interno della stessa famiglia.
Orario spettacoli: da martedì a sabato ore 20.00. Domenica ore 17.00. Prezzo 20 €. Biglietteria tel. 06.83510216. Giorni e orari: lun. 13 – 19, da martedì a sabato 10.00 – 19.00, domenica 10 – 16, Via Nazionale 183 – 00184 Roma
Biglietteria on-line www.teatroeliseo.com e www.vivaticket.it – Call center Vivaticket: 892234.