Il più bel film di Ferzan Özpetek arriva sul palcoscenico del Teatro Ambra Jovinelli di Roma: l’adattamento di Mine vaganti va in scena dal 19 febbraio con repliche fino al 1 marzo con un cast stellare, tra cui Francesco Pannofino, Paola Minaccioni, Arturo Muselli, Giorgio Marchesi, Caterina Vertova.
“Abbiamo aggiunto all’ultimo due ulteriori repliche. Bruciate subito anche quelle: 1600 posti esauriti in due giorni” racconta la direttrice artistica Fabrizia Pompilio confermando che si tratta di uno spettacolo fra i più attesi della stagione romana.
Uno spettacolo che segna il debutto a teatro del regista turco, ma ormai romano d’adozione, che adatta per il teatro il suo pluripremiato film (tra cui 2 David Di Donatello, 5 Nastri D’Argento, 4 Globi D’Oro, Premio Speciale della Giuria al Tribeca Film Festival di New York), che ha emozionato nel corso degli anni critica e pubblico.
“Come trasporto i sentimenti, i momenti malinconici, le risate sul palcoscenico? Questa è stata la prima domanda che mi sono posto, e che mi ha portato un po’ di ansia, quando ha cominciato a prendere corpo l’ipotesi di teatralizzare Mine vaganti” spiega il regista che ha deciso di approcciare in modo diverso lo spettacolo teatrale che in qualche modo altro rispetto al film.
“A teatro non ci si dovrebbe mai annoiare – prosegue Özpetek – Sono partito da questo per evitare che lo spettacolo fosse lento. Ho optato per un ritmo continuo, che non si ferma, anche durante il cambio delle scene. Qui c’è il merito di Luigi Ferrigno che si è inventato un gioco di movimenti con i tendaggi; anche le luci di Pasquale Mari fanno la loro parte, lo stesso per i costumi di Alessandro Lai, colorati e sgargianti. Ho realizzato una commedia che mi farebbe piacere andare a vedere a teatro”.
Mine vaganti a teatro è una scommessa per Özpetek che racconta la stessa storia di Mine vaganti, un toccante, intenso e divertente affresco corale inserendo i suoi temi più cari, il rapporto conflittuale con la famiglia, l’omosessualità latente o irrisolta, gli amori impossibili, la necessità di adeguarsi alla società che cambia irreversibilmente: il tutto condito ancora da battute fulminanti e da colore locale caratteristico.
Özpetk opera dei cambiamenti rispetto al film: colloca la vicenda teatrale non nel Salento, ma in una realtà più piccola come Gragnano, ma la storia resta inalterata. Al centro del racconto, la famiglia Cantone, proprietaria di un grosso pastificio, con le sue radicate tradizioni culturali alto borghesi e un padre desideroso di lasciare in eredità la direzione dell’azienda ai due figli. Ma tutto precipita nel momento in cui uno dei due si dichiara omosessuale, battendo però sul tempo il figlio minore tornato da Roma proprio per rivelare alla famiglia la sua omosessualità.
Ricchissimo il cast teatrale, 11 gli attori in scena, chiamato a raccogliere l’eredità del cast cinematografico: al posto di Riccardo Scamarcio e Alessandro Preziosi, a interpretare Tommaso e Antonio, ci saranno Arturo Muselli e Giorgio Marchesi (già in un cameo nella pellicola), mentre Francesco Pannofino è il capofamiglia nel ruolo che fu del compianto Ennio Fantastichini, Paola Minaccioni (anche nella pellicola) interpreta la madre e Carolina Vertova interpreta la nonna, il ruolo della meravigliosa Ilaria Occhini sullo schermo. In scena anche i giovani Roberta Astuti, Sarah Falanga, Mimma Lovoi, Francesco Maggi, Luca Pantini, Edoardo Purgatori.
Si riconoscerà indubbiamente la pellicola, ma rinnovata da nuova linfa vitale che restituisce una certa carica di novità tutta da ammirare con l’escamotage del regista di abbattere via via la quarta parete piazzando gli attori nella platea stessa.
Dal martedì al sabato ore 21. Domenica ore 17.00, sabato 22 e sabato 29 febbraio doppia replica ore 16:30 e ore 21:00 – domenica 23 febbraio e domenica 1 marzo doppia replica ore 17:00 e ore 21:00, replica straordinaria lunedì 24 alle ore 21:00, Prezzi da 24 euro, info www.ambrajovinelli.org.